Molli al Millennium?
Galles 30 - 15 Scozia
Il Galles sconfigge nettamente la Scozia al Millennium con due mete di Shane Williams, una di Hook e un paio di calci per i gallesi; cinque penalty di Paterson per gli scozzesi.
I gallesi ora si ritrovano con 2 vittorie zero sconfitte in attesa di ricevere l'Italia, visitare l'Irlanda e infine ospitare la Francia; l'obiettivo minimo a portata di mano per essere scaramantici è ...la Triple Crown!
Nessun dubbio che una sola squadra, il Galles, abbia giocato per vincere dominando possesso e territorio e abbia meritato la vittoria.
Risultato a parte però (e in attesa della valutazione del supporter nella "Versione di Ringo" qui allegata), Gatland meglio farebbe a meditare, perchè ha vinto più per limiti altrui che per miglioramenti del suo gioco.
Lo sa bene del resto: “We are trying to get a bit of shape into our game. We know the way we want to play, it's just a matter of implementing it by the players. I have said it will take two years to be a really good side", ha dichiarato alla fine.
Di fatto a tre quarti della gara s'era sul 17-15, col Galles capace di trovar sbocchi solo grazie a spunti individuali (mete di Shane Williams - in foto - e di Hook) e falloso negli avanti; un Galles contratto, incapace di dar consistenza al suo dominio tattico su una squadra avversaria oggettivamente "spuntata".
Insomma nulla di nuovo sotto il sole: da un lato abbiamo il solito Galles, capace di andare in meta come poche squadre boreali (ma questo già si sapeva prima di Gatland) ma che ancora una volta dà la sensazione di scarsa consistenza tattica per ampie fasi della partita, capace di sfruttare al più errori degli avversari come contro l'Inghilterra sabato scorso.
Dall'altro abbiamo la solita Scozia, che gioca per superare la metà campo e capitalizzare le indiscipline avversarie grazie a garanzia-Paterson (5 piazzati su 5).
La squadra di Hadden col rientro di Paterson è infatti ancora più "monodimensionale" che con la Francia domenica scorsa: inconsistente Parks all'apertura, indisciplinato Hines in mischia, incerto De Luca al centro; solo Blair ha qualche sprazzo in mediana ma la squadra sembra incapace di costruire attacchi sia davanti che coi trequarti, pare incentrata esclusivamente sul "resistere resistere resistere" e sui calci del richiamato Paterson: come e peggio dell'Italia ai tempi di Dominguez.
La somma di due debolezze fa un equilibrio: a venti minuti dalla fine solo due punti separavano gli avversari ma Gatland ne aveva abbastanza: sostituiva tutta la spina dorsale della squadra (2, 8, 9 e 10), tornando alla "vecchia" mediana Mondiale (e prima ancora Lions) degli Scarlets - Dwayne Peel e Stephen Jones - ed effettivamente nel giro di pochi minuti la sua squadra metteva in sicurezza il risultato con la seconda meta di S.Williams al 68' (forse il tv match officer Carlo Damasco qui ha "premiato il gioco" più che applicato il regolamento).
Coach Gatland comunque alla fine si dichiara soddisfatto, ma l'accento è sulla inconsistenza avversaria più che sui meriti dei suoi : " “The guys thoroughly deserved to win (..) There was only one team I felt was really trying to play some rugby. Scotland, apart from a couple of minutes, didn't threaten our line (..) I think they made it pretty easy for us, just trying to get something off the ruck, but they didn't make any inroads. They never really threw the ball wide.”
Un momento significativo della partita è nel finale: l'indisciplina del Galles su iniziativa di Danielli (altro expatriate dopo De Luca?) concedeva a Paterson il sesto penalty piazzabile, ma gli scozzesi sceglievano la rimessa laterale per tentare di riaprire la partita. Giunti a un metro dalla meta ci hanno provato per cinque o sei fasi ma nulla da fare, la Scozia non va in meta da tot partite (quattro?) nè coi trequarti nè con gli avanti.
Brava la difesa gallese in quella circostanza? Mmmm ... Al posto degli highlander la mischia italiana li avrebbe rasi al suolo, guarantee.
Ecco, spero vivamente che gli Azzurri abbiano visto la partita: non siamo (più) figli di un dio minore rispetto a questi, c'è un indubbio livellamento nelle maggiori nazionali boreali; per quanto s'è visto potremmo giocarcela alla pari non solo con la Scozia ma anche contro il Galles, se solo si riuscisse a far leva costante e senza timori reverenziali sui nostri punti di forza precipui.
Se poi questo Galles ha battuto l'Inghilterra, allora potremmo farlo anche noi per la prima volta nella nostra storia, a patto di essere continui, spietati e privi di distrazioni (tutte cose però che vanno contro il nostro carattere nazionale); in realtà, Paterson a parte, ci mancano certe splendide individualità gallesi là dietro ...
LA VERSIONE DI RINGO
Il Galles di Gatland è vispo come il furetto Shane Williams che oggi si è reso protagonista di un paio di belle mete (una forse anche un po' dubbia) nella partita che ha dato ai dragons la seconda vittoria in questo 6 Nations: 30-15 il risultato finale ai danni di una Scozia che evidentemente è riuscita a combinare qualcosa in più rispetto alla magra figura contro la Francia al Murrayfield domenica scorsa. Poi va da sé che i quindici punti siano arrivati da cinque calci di Paterson. Ma questa è un'altra storia. O meglio: è la storia della Scozia degli ultimi anni.
Tre mete per il Galles, una doppiette: Shane Williams, appunto, e James Hook, il giovane mediano di apertura che ai Mondiali sembrava aver tradito le aspettative, cedendo il posto al veterano Stephen Jones. Il ragazzo sembra aver ingranato la marcia giusta dopo le conferme del match contro l'Inghilterra. E così lui e i suoi compagni potranno prepararsi alla sfida contro l'Italia al Millennium Stadium sapendo di aver scombussolato parecchi piani per la classifica finale.
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