domenica 3 febbraio 2008

Murrayfield francese

La Francia di Marc Lievremont (in foto) si disvela al Murrayfield e pare una bella Francia, guadagnando la sfida con un secco 27-6 che poteva essere ancor più salato.
In avvio di gara gli scozzesi paiono pimpanti, ma Clerc dopo 12 minuti finalizza un bell'uno-due in velocità con Heymans supportato da Traille; al 22' l'esordiente Malzieu chiude la partita.
Nel secondo tempo la Scozia non produce alcuna reazione; un calcio piazzato, la seconda meta di Clerc e la sua trasformazione fissano il punteggio dell'unica partita senza patemi e sorprese delal giornata del Sei Nazioni. .
I Blues gestiscono il match, controllano il territorio, producono belle fiammate d'attacco.
Zoppicano un po' solo gli esordienti piloni all'inizio e l'esperto Elissalde che sbaglia qualche calcio facile, il resto è tutto buono. Ottima la prova dei due flanker di colore e del triangolo ali-estremo, gente che non sta lì a far tanti calcetti a scavalcare alla Corleto, ma si fionda nei varchi e trova sponde rapide alla mano coi compagni (la prima meta è una lezione di rugby champagne d'altri tempi).
Spicca su tutti al centro vecchia-lenza Traille, la vera mente del reparto arretrato, molto più apertura di ruolo del giovane numero dieci Trinh Duc all'esordio, che si limita a supportarlo con il lavoro di ordinaria amministrazione, lasciando al più esperto centro le iniziative a valore aggiunto.
Negli scozzesi esordio molto contratto per il giovane DiLuca, ma sono tutti a non trovare il bandolo della matassa nonostante il drop iniziale di Parks. In generale, italiani-d'Italia a parte, gli attesi esordi dei nostri Expatriates non sono stati felici: DiLuca come Cipriani ieri.
Alla fine inficia potenzialmente la bella prova francese solo il timore che i Bleus dai quattro titolari esordienti e con giocatori provenienti da ben dieci club, sia tutto troppo bello per essere vero: questa Scozia pare tradire le aspettative di chi (come il sottoscritto) li riteneva quest'anno più forti del solito.
Per adesso li liberiamo sulla parola per insufficienza di prove, appello alle prossime: Irlanda e Inghilterra in casa, poi Italia sempre in casa per finire con lo scontro forse decisivo, Pays de Galles al Millennium Stadium.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Certo il rugby è un gioco supremamente di squadra, ma se in più hai due killers eleganti e potenti come le ali dello Stade Toulousain Clerc e Heymans (anche se quest'ultimo gioca da estremo in nazionale)allora anche in singolo può risultare decisivo. Se non sbaglio fu proprio un exploit di Clerc allo scadere della partita nel match decisivo con l'Irlanda a consegnare in pratica il trofeo ai francesi l'anno scorso.

Abr ha detto...

Clerc è razzente e sa scegliere traiettorie speciali, Heymans ha la fisicità del centro e un piede potentissimo. Ah averceli ...
Visto lo scambio che ha prodotto la prima meta? Zac zac, uno due in un fazzoletto, involè!

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