sabato 8 marzo 2008

Triple Wales

Irlanda 12 - 16 Galles
First half
Dentro o fuori per l’Irlanda, un altro passo verso l’inatteso per il Galles. Il Croke Park è fa da sfondo ad un match di quelli che hanno il sapore della sfida e della battaglia. A bright sunny afteroon.
I primi tre minuti sono degli irlandesi che da una rimessa laterale provano a ripartire da raggruppamenti vicini, conquistando un calcio di punizione davanti ai pali dopo una lunga fase di gioco: 3-0. La reazione gallese è nella velocità dei trequarti, con una bella azione Henson – Mark Jones che riporta l’Irlanda nei propri ventidue. E’ stupefacente vedere come entrambe le nazionali siano ben lontane dalle performances dei Mondiali.
Da una mischia irlandese, fallo fischiato al pilone di casa Hayes che regala un calcio di punizione a Stephen Jones di fronte alla porta, ma il mediano sbaglia un calcio non impossibile. E’ una bella partita, l’Irlanda gioca bene in attacco, il Galles si sa difendere, poi O’Gara piazza una palla in messa rimessa con un calcio fuori dai suoi 22, vicino alla linea di meta avversaria. Di qua e di là. 18’: altra punizione per l’Irlanda, un gallese non rotola via. O’Gara non è Stephen Jones: 6-0. Il Galles diventa nervoso, Stephen Jones sembra frastornato dal vento e commette un passaggio in avanti su un altro attacco. O’Gara si diverte a calciare e a rispedire indietro gli avversari, sorridendo come un bambino per la mira da cecchino. Il bandolo della matassa è nelle mani dei padroni di casa, che arrivano ad un soffio dalla meta con Horgan, che nel provare ad allungare la palla sulla riga commette in avanti. Riparte il Galles in difficoltà con il furetto Shane Williams, che ha il merito di riportare in avanti i suoi. Ne nasce un fallo per i gallesi nei 22 irlandesi, piazza Jones per il 6-3. C’è la premessa per il pareggio, ma l’apertura sbaglia di nuovo. Come ai vecchi tempi.
Ultimi dieci minuti del primo tempo: il Galles prova ad accelerare, a cambiare l’andazzo. Irlanda concentrata, ma Williams – Shanklin – Byrne trovano un buco, ci si infilano e Byrne viene fermato ai cinque metri. Gli uomini di Gatland trovano l’attrito, iniziano a far girare la palla, anche se c’è sempre una trasmissione in ritardo quando l’ovale passa dalle parti di Stephen Jones. Sul più bello arriva il giallo per Philips per una ginocchiata ai danni di Leamy che non lasciava il pallone dopo un fischio dell’arbitro inglese Barnes. Il gallese perde la testa, l’irlandese se l’è andata a cercare. Finiscono qui i primi quaranta minuti.
Second half
E’ dura la vita senza un mediano di mischia. Shane Williams abbandona la posizione di ala e sostituisce temporaneamente Phillips, costringendo il gioco dei tre quarti gallesi ad un passaggio in meno al largo. Si va per linee verticali, il Galles conquista terreno e torna nei 22 avversari, là dove aveva finito il primo tempo. Arriva un calcio di punizione da ottima posizione per il pareggio: 6-6 al 45’. Si riparte da capo.
E’ il momento dell’Irlanda, il Galles recupera l’ovale e Henson lo rispedisce con un gran calcio dall’altra parte del campo. Dalle tribune si leva Bread of Heaven e non The fields of Athenry, ci tiene a precisare il radiocronista di BBC Wales (esatto, alla fine ho trovato un modo per evitare Ceccinelli ascoltando la partita su internet). Di nuovo XV vs. XV.
Williams torna all’ala e si vede: si infila in mezzo alle maglie verdi sul passaggio di Stephen Jones, trova la velocità e i difensori non trovano lui: è la prima meta dell’incontro. Jones trova anche il centro dei pali, 13-6 per il Galles al 52’. Sarà un caso, ma siamo nel secondo tempo, quando i dragoni rossi si trovano a proprio agio. Non basta O’Gara, all’Irlanda manca ora l’organizzazione per ripartire, O’Driscoll è dato per disperso in campo. Phillips si fa perdonare il giallo lanciandosi in mezzo al campo solo soletto, con gli irlandesi che stanno a guardare. Viene placcato quando la meta sembra ormai vicina, si torna a giocare nei 22 dei padroni di casa.
Al 60’ l’Irlanda si sveglia, trova un varco, si avvicina ai ventidue gallesi, Martyn Williams butta a terra con una spinta Reddan che non ha l’ovale in mano, Barnes assegna la punizione ai piedi di O’Gara mentre la terza linea abbandona il campo per dieci minuti: 9-13.
Ping pong, da una parte all’altra, ottimo quello dell’estremo irlandese Kearney. Ora la pressione è tutta color verde. Entra Hook. Altro calcio di punizione per O’Gara al 67’: 12-13.
Dieci minuti di fuoco alla fine. E’ battaglia vecchio continente in campo. O’Driscoll lascia infortunato. Torna Williams.
74’: gioco pericoloso di Jackman ai danni di Ryan Jones, Barnes sarà uno dei pochi inglesi apprezzati in Irlanda perché non tira fuori il cartellino di giallo, Hook va per il piazzato. Ovale tra i pali: 12-16.
E’ tutto in pick and go degli avanti gallesi. Not pretty, but effective. Ovviamente La7 perde le immagini sul più bello.
I secondi passano, Phillips raccoglie e calcia fuori, Barnes fischia. E’ Triple Crown per il Galles. Ed ora la Francia al Millenium per l’ultimo capitolo di questo imprevedibile 6 Nations.

La versione di Abr
Solo una nota tecnico tattica: l'Irlanda inizia la partita correttamente, ponendo enfasi sul possesso mediante pick&go e calciando sempre fuori, al fine di evitare le ripartenze dei reparti arretrati gallesi (notevole chicca di O'Gara, che centra la bandierina con un calcio da quaranta metri). E difatti domina la prima mezzora. Poi progressivamente perde il bandolo della matassa e diventa passiva.
La svolta della partita avviene con la meta non assegnata al troppo egoista Shane Horgan: da quel momento l'anziano ala - richiamato per la duplice indisponibilità si Murphy e Dempsey - da inarrestabile forza della natura quale pareva sino ad allora, scompare dal campo. Altro colpo decisivo al morale irlandese è all'inizio del secondo tempo, quando la squadra di casa non riesce a sfruttare la superiorità numerica e anzi subisce tre punti.
Il Galles fa gran gioco e anche casino se vogliamo (tante le palle perse nel primo tempo), ma ha due meriti, anzi tre:
- non smette mai di giocare d'attacco, rubando progressivamente l'iniziativa ai padroni di casa anche in inferiorità numerica,
- il suo pack tiene, anche con qualche furbetteria all'inglese (ostruzioni in ruck, due espulsioni per falli professionali etc.),
- a forza di far girare la palla e disponendo di fuoriclasse, alla fine il break decisivo arriva: l'unica meta che serve e basta contro questa Irlanda la mette a segno Shane Williams con una delle sue serpentine.

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