L'impresa Irish si ferma a Tolosa
In realtà la partita si è giocata in quel di Twickenham, Londra. Ma gli irlandesi londinesi hanno smesso di cavalcare verso la finale di Heineken Cup contro lo Stade Toulosain, quello al quale era andata bene contro i Blues di Cardiff e che anche oggi non ha sempre brillato, come ci si aspettava; ma ha vinto, merito soprattutto della gestione mentale del match.
Match cominciato con gli Irish a dettare il tempo, i francesi a respingere gli assalti avversari, tutto a vantaggio del gioco, vivace e baciato dal sole sulla capitale britannica.
I primi tre punti sono di Elissalde, replica immediatamente l'estremo Hewat che forma con le due ali Ojo e Tagicakibau un bel triangolo che mette sotto stress la difesa di Tolosa. Poi c'è quel Richardson al centro che preme la linea nemica, riuscendo ad accompagnare i compagni nell'impresa di rubare centimetri se non metri alle maglie rossonere Dall'altra parte c'è quel Jauzion che pare in tenuta balneare, quasi come se fosse convinto che alla fine tutto andrà per il meglio e quindi è inutile sporcarsi troppo le mani.
La sveglia giunge puntuale con la corsa della gazzella Ojo per la prima meta dell'incontro targata Irish, dopo una lunga azione dei suoi che a furia di ricicli anche alla carlona finiscono per creare il buco che apre un'autostrada all'ala. Campanello di allarme per Tolosa, dicevamo. Ed infatti quelli che sono clienti (quasi) fissi delle finali di Heineken si danno una mossa e prendono seriamente per la prima volta in mano le redini della partita. Ahotaeiloa, centro dal fisico che te lo raccomando, marca la meta francese che cambia l'equilibrio del primo tempo. Gli Irish sono a serbatoio quasi vuoto, così ne incassano un'altra dal tallonatore Servat: 15-10 dopo i primi quaranta minuti.
E' chiaro che solo Tolosa può fare danni a se stessa. Prova provata: qualcuno dovrebbe infatti ricordare ad Heymans come si placca un uomo alle gambe, per lo meno come si può fermare l'altra ala degli Irish, quel Tagicakibau che come se niente fosse passa tra le maglie dei transalpini e vola in meta. A vederla in diretta, sembrava quasi impossibile potesse accadere e invece è accaduto. 15-15.
Subentra così il fattore testa. I padroni di casa commettono troppi falli che costano caro, per lo meno costano due calci di punizione che Elissalde infila tra i pali e che portano Tolosa sul +6. L'assalto finale degli Irish c'è, una meta e il calcio di trasformazione per continuare nel sogno. Quando il tempo indica che ci sono ancora un paio di minuti da spartirsi a duello, viene assegnato un vantaggio per gli Irish che, testardi come sanno essere solo gli irlandesi, non si prendono un calcio di punizione per ripartire dalla touch, dove sanno il fatto loro, ma continuano da una fase all'altra, il vantaggio finisce, conquistano un'altra punizione, ma ormai non c'è più tempo per calciare in rimessa e i tre punti non bastano. Finisce così, con un in avanti una volta varcata la soglia dei 22 metri e le lacrime degli sconfitti da una parte, le braccia alzate al cielo e i sorrisi dei vincitori dall'altra. In attesa di vedere chi la spunta tra Saracens e Munster.
7 commenti:
Certo però che st'inglesi (non "irlandesi", nome a parte) ...
Sulla carta i valori individuali non sono minimamente comparabili tra le due squadre (Hewat, Tagikabau e forse Richards a parte) ma sono sempre lì a ricordarci che il rugby è sport collettivo, fatto di equilibri e applicazione. Soprattutto se sono in casa.
Quanto ai rossoneri francesi, s'è vista una squadra decisamente logora (Heymans, Jauzion più di altri) ma dotata della lucida calma dei forti, presa per mano da Baron Kelleher, capace di stringere i denti sotto i suoi carismatici sherpa Pelous e Elissalde. Dici bene, potevano oslo perderla loro, ma a fronte delle competenze inglesi bastava solo perdere lucidità per 5 minuti e la frittata era fatta.
Esatto, socio. Però: non puoi cambiarmi il titolo del post e poi non modificare le prime due righe? ;)
Sorry per il titolo: non avevo posto attenzione al tuo incipit retorico. Ripristinato, mea culpa.
Delle prime righe invece ti assumi in pieno la responsabilità perchè non le ho toccate.
Ho cambiato invece una virgola nella terza riga: "che anche oggi (Tolosa ndr) non ha sempre brillato, come ci si aspettava".
La virgola dopo "brillato" è mia e la rivendico. Per "proteggerti".
E' di dominio pubblico infatti la profonda crisi fisica e di gioco del Tolosa da un mesetto a questa parte; senza la mia virgola, quelli che ne sanno avrebbero pensato che secondo te "ci si aspettava" che ieri il Tolosa "brillasse". Non lo pensavi vero? ;)
Ma infatti io mi assumo - e rivendico - le prime righe. Pensavo solo che non te ne fossi accorto e da lì il cambio del titolo. Mamma mia, queste discussioni in redazione mi perseguitano anche sul blog ;)
Scrivi un pezzo come sai su Sarries - Munster vah, che senza "aiutini" dalla terna arbitrale ..
Come si dice dalle parti di quei tre: Purchè non siano inglesi, o giù di lì?
E pensare che questi Irish visti dal vivo a Treviso mi parevano alla portata dei biancoverdi della Marca! Già allora avevo però notato che erano una squadra tignosa, che non mollava fino all'ultimo secondo...
La mia teoria è che sia connaturato negli inglesi, è il bulldog spirit... si trasformano, come sui campi della Somme .. l'unico esercito in trincea non mai affetto da fenomeni di ribellione.
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