martedì 29 aprile 2008

Ultimi giri al Super14

Giunto a tre turni dalla fine della regular season il Super14 australe riallinea finalmente la classifica e la rende più leggibile: ora tutte le squadre hanno giocato lo stesso numero di partite (dieci).
La sfida più importante del weekend è stato il derby neozelandese tra Blues e Crusaders. La squadra del Canterbury County ha vinto 26-22; quella di Auckand ha dato battaglia su ogni punto e per ogni palla, ma questo pareessere l'(ennesimo) anno dei rossoneri dell'Isola Meridionale, questa sconfitta pur di misura pare tagliare definitivamente fuori i Blues dal proseguo del torneo.
Dall'Isola Settentrionale invece emergono quest'annno i Chiefs di Waikato, che battono 32-20 i Reds del Queensland - una squadra che pure molto è progredita rispetto all'annno scorso - e si lanciano al quarto posto.
Per le sudafricane non è stato un gran weekend: a riposo i campioni uscenti Bulls, da tempo tagliati fuori, gli Sharks sono stati dominati dai Waratahs 25-10 pur privi di Elsom ma con Vaugh in gran spolvero. Iniziano i tempi duri per i vicecampioni di Durban: hanno sinora retto bene (due sole sconfitte inclusa questa) grazie alle individualità ma ora perdono il secondo posto giusto prima di render visita ai Crusaders nel prossimo weekend.
Una parola sui Tahs che li superano: dopo un inizio stagione così così, gli australiani di Sidney stanno mettendo in mostra un pacchetto arretrato giovane ma agile e al contempo aggressivo, tra i quali si distingue il ventenne mediano di mischia Luke Burgess e in cui il "vecchio" Lote Tuqiri sembra far da chioccia.
L'altra sopresa del torneo sono gli Stormers di Città del Capo. Hanno vinto ancora, 26-16 contro i negletti Highlanders (la squadra dell'Otago è in fase di totale ricostruzione quest'anno), ma senza cogliere il punto di bonus, e questo gli è costato il quarto posto. Il prossimo weekend aspettano i Brumbies capaci-di-tutto (anche di soffrire per battere in casa il fanalino si coda Lions di Johannesburg), con l'infortunio al ginocchio di Shalk Burger (in foto: fuori per tutto il torneo) che potrebbe pesare.

I Cheetahs sono stati sconfitti in casa 38-10 dagli Hurricanes di Wellington; nessuna sorpresa, nè per il potenziale ancora inespresso dei neozelandesi che sono a un punto dai playoffs al pari degli Stormers, nè per la deludente stagione del team dell'Orange Free State che pur era partito in modo interessante.
Abbiamo già parlato in precedenza della bagarre per tre posti su quattro in semifinale a tre turni dalla fine e dei favoriti a rigor di calendario.
Qui trovate la classifica in real time.

Un campionato aperto e avvincente a dispetto dei suoi detrattori delle Isole (quelle fredde boreali). Gioco altamente spettacolare più sperimentazione delle nuove regole, che li pone avanti - nonostante sia d'accordo con Munari: nulla renderebbe più spettacolare il gioco che far rispettare puntualmente le regole già esistenti.
Inoltre aggiungo un solo fatto: la quantità di giovani in campo, anche in ruoli cruciali (abbiamo citato quelli dei Waratahs e gli Highlanders in ricostruzione, ma non sono gli unici), mentre le "vecchie glorie" australi vengono reclutate dai club del Nord, togliendo spazi ai giovani talenti locali. Per non parlare dei "cervelli" oltre ai muscoli: l'ondata di allenatori australi non è finita, ne vedremo dei famosi su al Nord la prossima stagione.

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