It's the end of the game as we know it?
La riunione dell'International Rugby Board di ieri a Dublino, guidata dal chairman Bernard Lapasset (in foto) ha preso alcune decisioni importanti per il futuro del rugby; tra le altre:
• Adozione di "player welfare standards": un minimo periodo di "vacanze" per i giocatori di 10 settimane l'anno;
• Limitazione dei Test Match annuali; la stagione dei club professionistici inglesi e francesi avrà termine entro il 31 maggio ogni anno, verrà mantenuta una finestra sett.-ott. per i Mondiali;
• Piano di transizione per la piena integrazione dell'Argentina nel calendario internazionale;
• Investigare la possibilità di un Torneo tra nazionali dei due Emisferi (la sfida Sei Nazioni - TriNations).
Inoltre nella riunione Dondi è il primo italiano nella pluricentenaria storia del rugby ad venir cooptato nel board Irb.
Ma la riunione verrà ricordata per un'altra storica decisione: dal 1' agosto prossimo la "sperimentazione" delle nuove regole viene estesa per un anno a tutto il mondo del rugby. Luce verde alle Experimental Law Variations - ELV - le variazioni alle regole di gioco proposte da un apposito comitato, in fase di test in campionati australi e (un subset di 23 di queste) nel Super14 australe.
Fantastico uno dice, l'ambiente "si ricongiunge" (Raimondi tribute), ponendo fine a una pericolosa spaccatura tra tra Boreali e Australi. Le cose in realtà non stanno così: la netta opposizione dei rappresentanti inglese e gallese e i "concerns" dell'irlandese, italiano e canadese hanno determinato un compromesso, un esame parcellizzato regola per regola.
Alla fine solo 13 delle 23 ELV in corso di sperimentazione nel Super14 sono state approvate per l'allargamento (nel link sopra il dettaglio delle regole); le altre saranno testate in un solo torneo d'elite del Nord (Challenge Cup, EDF Energy Cup?).
In particolare tra le ELV escluse, hanno lasciato fuori quella forse dal maggior impatto tattico: il declassamento della punizione dei falli - escluso fuorigioco, ingresso errato in ruck e gioco pericoloso - da calcio piazzato a calcio libero. Forse al Nord non siamo ancora pronti a rinunciare a tutti quei calci tra i pali e in rimessa laterale.
Al contempo è stata ammessa la possibilità di far crollare una maul formata: sarà legale appendersi al "carrettino" avversario, finendo con alto sprezzo del pericolo - stile Richie McCaw - sotto i piedi della massa. A personale avviso di chi scrive è la più controversa e potenzialmente pericolosa delle variazioni, ma pare non ci sia alcun record di infortuni provocato da tale pratica sinora illegale. Addio quindi alla complessa tecnica delle "cassaforti"? Una opzione d'attacco in meno, un ostruzionismo passivo consentito in più: bel risultato.
Ma tant'è; la cosa può piacere o meno, ma almeno la decisione riporterà un po' di uniformità nell'ambiente ... Ooops non è vero nemmeno questo.
Il fatto è che oggi il rugby - union code - si gioca in TRE modi diversi (regole vecchie, con le 23 ELV nel Super14 e con tutte le ELV nei campionati locali SANZAR cioè australi) ma verrà giocato seguendo MOLTE diverse combinazioni di regole fino ad agosto 2009:
- seguendo le regole "vecchie" nei prossimi test match ;
- con le 13 ELV selezionate nella generalità dei tornei;
- con 23 ELV nel prossimo Super14 e in un Torneo Europeo d'elite;
- con 16 delle ELV nel campionato neozelandese;
- con TUTTE le ELV in altri campionati SANZAR (Currie Cup);
Senza contare che ora il comitato organizzatore del Tri-Nations alle porte deve riunirsi per decidere se e con quali ELV far giocare il torneo. Regole à la carte, secondo l'umidità dell'aria; s'era mai sentito? Tanta, troppa confusione sotto il sole, non solo per gli arbitri.
Vabbè che vuoi che sia: un annetto e fischia con un po' di inconsistenze, ma vuoi mettere il rugby spettacolare da nuovo Millennio delle ELV? Persino nell'emisfero Nord basta alla lotta nel fango, viva il rugby champagne!
Anche qui la faccenda non è così netta: come si entra nel merito - come e quanto le ELV cambino il gioco - le opinioni si diversificano di parecchio.
Mentre nell'Emisfero Sud che testa le ELV oramai da undici giornate col Super14 le opinioni paiono largamente favorevoli (un entusiasta ad esempio è Ewen McKenzie, attuale allenatore dei Waratahs e forse prossimo dello Stade Francais), in tutte le isole britanniche ma in particolare nel Paese che ha battezzato il gioco e nella Rugby Nation l'opposizione alle ELV è generalizzata e montante.
C'è sicuramente un fondo di tipico e sanissimo conservatorismo british style, ma non solo: ci sono anche delle sound reason.
Shaun Williams, assistant coach di rilievo dei Wasps e della nazionale gallese, ha dichiarato che a suo avviso non solo il gioco del rugby professionale risulta snaturato dalle ELV, ma che le vittime predestinate saranno i neofiti, i dilettanti e i giovani, destinati a venir letteralmente schiacciati da una interpretazione "fisica" del gioco. Con buona pace dell'intendimento Irb di mantenere il rugby (Union code) un gioco aperto a tutti i tipi di fisico umano.
Bryan Habana, miglior giocatore dei Mondiali, è un altro scettico. Sarà che gioca negli ultimamente abbacchiatissimi Bulls, ma pur essendo un australe è molto netto: "Le nuove regole hanno determinato un gioco molto simile a quello della rugby league. Le difese vengono avvantaggiate e ci sono meno spazi per gli attaccanti. E' aumentato il gioco al piede, si gioca per più tempo, ma è proprio come in rugby league: stop-start, stop-start."
Difese privilegiate, più pedate up&under, meno spazi, un gioco tutto "sbatti contro (o calcia alto)-perdi palla-rubala-ricomincia" nel range di venti metri, fino a quando un "bisonte" non riesce a far break: è francamente quanto si sta vedendo nel Super14, è quello che si desiderava?
Se l'approccio trova fautori tra i Maori, nell'Outback australiano e qualche interesse nei francesi (oltre che forse in Nick Mallett, visti i mediani che sceglie), ovvio che ciò possa non piacere a molti su al Nord e tra i Boeri: quelli che i veri uomini "preferably play in the pack".
Non è solo questione di attenzione al gioco degli avanti: il rugby (union code) è sempre stato guidato dalla tattica, dalla scelta tra opzioni, prima in mano ai due mediani e ultimamente a sempre più giocatori (estremo, secondo centro, tallonatore, numero otto etc.). Divenendo quella coinvolgente e peculiare partita a scacchi di corsa e contatto che tanti affascina; perde chi per primo perde la testa. Ora rischierebbe di divenire un decerebrato "tutti uguali, tutti liberi" e vinca il più grosso.
"Le ELV mi sembrano una reazione passiva alle troppe partite decise da calci di punizione in Coppa del Mondo" ha sintetizzato il capo della WRU Roger Lewis, uno dei più accaniti avversari delle ELV: "D'altra parte il torneo è stato vinto dal South Africa, uno dei team dal gioco più bilanciato (..) Apparentemente le ELV intendono aumentare il tempo di palla in gioco, ma il Wales ha giocato palla per 33 minuti in un solo tempo (in una partita del Sei Nazioni, ndr), quanto caspita di tempo di palla in gioco si vuole?"
E conclude: "Prima di ogni altra cosa sarebbe opportuno interpretare le regole che già ci sono in modo puntuale e consistente". L'obiezione non parrebbe peregrina. Soprattutto a fronte del compromesso politico al ribasso sulle ELV approvato dalla Irb.
4 commenti:
Caro socio, sai che concordo? Ti ho avuto modo di dire che l'applicazione di alcune delle nuove regole mi piace assai, almeno nel rendere il gioco più continuo. Epperò me lo sentivo che dalle parti di Albione avrebbero storto il naso. Effettivamente l'effetto più "pericoloso" è quello dell'impatto fisico di queste regole, nel senso che l'altro motto - il rugby è uno sport per tutti - potrebbe diventare un "quasi per tutti".
Non so, d'altra parte le nuove regole non a caso credo le stiano sperimentando a sud, dove il gioco si adatta meglio.
Certo è che così si rischia davvero un bel miscuglio di generi. Con il fattore arbitri che si troverebbero ad applicare norme diverse a seconda di chi arbitrano, figuriamoci nei test matches. Questa palla bislunga, stavolta, rimbalza davvero strana. ;)
Già. Mi par di capire che, contrariamente ai brits, anche i francesi siano attratti dalle ELV (non a caso Lapasset ..).
Quelli che verrebbero più penalizzati di tutti siamo noi: due delle nostre cinque mete al Sei Nazioni, quelle con le "cassaforti" (spettacolari e molto "tecniche"), sarebbero di gran lunga più impervie da finalizzare.
Ma Mallett sta già costruendo il "giocatore del futuro": da Masi a Picone, tutti centri! ;)
Saremo allora una nazionale centrata! ;)
il solito centralista! ;)
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