La vittoria della meritocrazia
La notizia è che ormai è ufficiale: le quote per i giocatori di colore in Sud Africa non ci saranno. La storia iniziò tempo fa, ancora prima dei Mondiali che i Boks hanno fatto loro sotto la guida del bianco Jake White. Come se da quelle parti volessero complicare le cose per il coach e i suoi uomini. D'altra parte il rischio è sempre dietro l'angolo. Per rischio si intende il fatto che sempre da quelle parti qualcuno del governo parla troppo e ficca il naso nella mischia rugbistica, pur non avendone il temperamento e, soprattutto, la delega.
Così, alla fine dei conti, il nuovo allenatore della nazionale sudafricana, il nero Peter De Villiers, potrà chiamare chi vuole, indipendentemente dal colore della pelle. Il fatto che poi i bianchi siano di più rispetto ai neri non ha niente a che spartire con il razzismo. Semplicemente i discendenti dei boeri hanno sostanza fisica e mentale per meglio applicarsi a questo sport. Poi va da sé che se compare un talento "coloured" come Habana, di certo non resterà in panchina a vedere i suoi compagni, ma verrà prontamente chiamato alle armi. A discrezione dell'allenatore, non c'è dubbio. Ma questa è un'altra storia.
Il Zud Afirka, questa estate, dovrà rimboccarsi le maniche. Ospiterà il Galles trionfatore nel 6 Nations, poi affronterà Australia e Nuova Zelanda nel Tri Nations post Francia 2007. Dando una occhiata alle classifiche del Super 14, si prospettano giornate interessanti. Accantonando per un attimo i Crusaders, ecco che Hurricanes, Warathas, Stormers, Sharks e Blues si giocano i posti per la post season. Due New Zealander, una Aussie e due Boks. Sic rebus stantibus, a sentirsela, potremmo pronosticare duello tra All Blacks e detentori del titolo mondiale. Lo scorso anno la finale fu completamente di marca sudafricana (Sharks - Blue bulls). Il Tri Nations se lo aggiudicò la nazionale di Graham Henry. Il Mondiale, già detto e ripetuto più volte.
L'unica certezza, oggi come oggi, è che la meritocrazia, nel rugby, va ancora in meta.
4 commenti:
Vedarem .. speriamo nel futuro non servano le "quote bianche".
Di sicuro DeVilliers e la Federazione sono partiti col piede giusto: prima di tutto facendo fuori il pasdaran delle quote, il politicante Mr. Stofile (qui da noi descritto: http://rightrugby.blogspot.com/2008/01/positive-discrimination.html
e poi "rinominando" capitano il pur lontano John Smit.
Ora affronteranno due temi comuni a tutte le nazionali australoi: l'adattamento alle vecchie regole post - ELV e una regola per l'accesso alla nazionale dei gliocatori in altri campionati.
Qui DeVilliers ha inserito una nouva "quota": non piu' di tre o quattro non giocanti in ZA mi pare, possono entrare in nazionale.
Quanto alle porssime supposte discese trionfali del Wales nell-altro emisfero, okkio mio caro: almeno sei nazionali risultano infortunati a lungo decorso, tra i quali Gavin Henson e Martyn Williams .. fossi in te volerei piu' basso ..
Con tutto il rispetto dovuto a Gatland e con tutta la curiosit'a per gli "oggetti misteriosi", le nazionali australi tutte in cui ci sara' gran rinnovamento.
Ma io, caro socio, non prevedo discese trionfanti. Ho solo ricordato che il Galles ha trionfato nel 6 Nations ;)
Ah, ha vinto trionfalmente la serie B ... :)
Touché.
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