sabato 24 maggio 2008

Munster sul tetto d'Europa

Heineken Cup Final, Cardiff, Millenium Stadium
Munster 16 - 13 Toulouse

In campo c’è la storia del rugby europeo recente. Quattro finali per i francesi, una sola persa in quel di Twickenham contro i Wasps. Tre finali anche per Munster che l’ultima Heineken Cup se l’era aggiudicata proprio a Cardiff due anni fa con Biarritz. Le stime ufficiali parlano di cinquantamila irlandesi arrivati da Limerick e dintorni, però al Millenium di oggi la matematica è pura opinione perché è tutto vestito di rosso. Rosso Munster e rosso Toulouse. Arbitra Nigel Owen.
Le prime due azioni pericolose arrivano dalle mani – sbagliate – dei mediani di mischia. O’Leary, nel tentativo di evitare una rimessa, tocca l’ovale all’altezza dei propri cinque metri che va a spegnersi oltre l’area di meta, concedendo una mischia sempre ai cinque metri ai francesi. Poi una trasmissione troppo sbrigativa di Kelleher che viene intercettata da Munster lanciando un contrattacco che si spegne perché il pallone è nelle mani di un avanti, fosse stato un trequarti più veloce le cose sarebbero potuto andare diversamente. Allora Elissalde spiega come si può vincere una finale di Heinken, piazzando un drop sotto pressione quando siamo quasi ai primi dieci minuti di battaglia. Ci riprova poco dopo, sbagliando, ma dando un segnale chiaro di come Tolosa abbia intenzione di comportarsi nella prima fase.
Il Toulouse ha il pallino del gioco, Munster ragiona più da anglo-saxons team, conservandosi per il dopo. Così dopo venti minuti di guardia, gli irlandesi accelerano il passo, rosicando territorio e provando a troncare la linea difensiva francese. Dopo 13 fasi mischia nei 22 di Tolosa, Heymans nel raccogliere un calcetto di O’Gara perde l’ovale in avanti. Riparte l’avanzata Irish sull’altro lato del campo, altra mischia a cinque metri. Leamy raccoglie da una ruck, allunga il braccio oltre il raggruppamento per schiacciare il pallone in meta, ma Kelleher è furbo quel tanto che basta per fargli perdere il controllo e la meta sfuma. Il Munster, però, ormai ha acceso i motori. Si va nuovamente in mischia, sempre sui cinque metri. Francesi sotto pressione, l’introduzione passa da una parte all’altra. Si gioca in un fazzoletto di campo da più di cinque minuti. Altre sei fasi, poi ancora Leamy che stavolta non sbaglia. Esplode la gioia irlandese del Millenium. O’Gara trasforma: 7-3 al 33’.
Tre minuti dopo O’Gara centra di nuovo i pali da un calcio di punizione, allunga il Munster sul 10-3. Tolosa è chiamata a reagire immediatamente. A tempo ormai scaduto Elissalde realizza su punizione e si va negli spogliatoi sul 10-6 per Munster.
Al ritorno in campo Tolosa prova a rendersi pericolosa da una rimessa a ridosso dell’area di meta, ma O’Connell salva tutto recuperando l’ovale intrufolandosi tra le maglie rosse. Entra Nyanga per Dousatoir in terza linea. Il neozelandese Howlett si lancia in meta dopo una lunga serie di raggruppamenti a centrocampo, ma la corsa è vanificata dal passaggio in avanti che lo lancia a segnare. Strano, l’inglese Barnes, in questo stadio, una azione così non l’aveva sanzionata ai francesi contro gli All Blacks ai Mondiali. In compenso scatta il giallo a Peloux per un calcio nel sedere ad un avversario. Toulouse in quattordici, Munster piazza ancora con O’Gara: 13-6 al 51’.
Sembra mettersi sempre peggio per la formazione francese, poi ecco che sbuca la giocata da champagne. Heymans gioca velocemente una touch, calcio a scavalcare, ne salta due, recupera l’ovale, altro calcio in profondità, altro calcetto di Jauzion che lancia Donguy in meta. Elissalde trasforma e al 55’ siamo di nuovo da capo: 13-13. Con la forza dei suoi avanti Munster si riporta avanti. Poi è sempre dalla tattica di Heymans che Tolosa contrattacca, sfiorando la meta con una serie di passaggi veloci. Si entra nell’ultimo quarto d’ora, tutto può fare la differenza ora. Come un placcatore che non rotola via. E’ sempre Peloux, Owen lo ammonisce verbalmente e gli ricorda che la prossima volta sarà cartellino rosso. O’Gara al calcio, centra i pali: 16-13.
Ultimi dieci minuti. Munster controlla molto bene, sembra voler affondare il coltello con un drop di O’Gara, ma quasi sfiora un’altra meta. Tolosa resiste, stravolta, ma determinata. Smaltisce la pressione con un calcio in rimessa per un tenuto a terra. Però Munster rovina i piani, recupera l’ovale, concedendo una mischia per un in avanti quando si è di nuovo nella metà campo francese. Tre minuti allo scadere, scena già vista con O’Gara se segue passo dopo passo il marciare dei suoi avanti che esplorano i ventidue nemici. Viene però fischiato un altro tenuto a Munster e Tolosa risale il campo. Scatta il 79’ e O’Connell ruba il pallone su un passaggio, conquista un fallo, c’è il calcio per O’Gara. Il numero 10 batte velocemente e assegna al capitano la palla per quei quindici secondi che mancano al fischio finale. O’Connell riceve l’ovale, va a terra e quando si rialza sa che andrà a levare la Heineken Cup.

1 commento:

Abr ha detto...

S'attendeva O'Gara e sprazzi di Howlett, invece s'è visto O'Connell (in una certa fase del primo tempo ha rubato TUTTE le rimesse francesi) e Quinlan il flanker MVP ...

Dall'altra parte i due mediani Elissalde e Kelliher senza infamia ma anche senza lode han mandato troppo prevedibili attacchi dalle manine poco prensili, tutti a schiantarsi addosso alla difesa impeccabile dei Munsteriani.

Se non fosse stato per le genialità estemporanee di Heymans, la partita sarebbe stata vinta molto più agevolmente dagli irlandesi. Anche se, ricordiamo, mancava Clerc.

Trovo Munari come spesso gli capita abbia azzeccato il leit motif: squadra che non pensa ad altro da un mese e più (Munster) contro squadra logorata, innanzitutto da un campionato infinito come è oggi il Top14.

Infine una nota sull'arbitraggio: è noto io non sia un estimatore di Nigel Owen, il peggior arbitro in circolazione in Europa dai tempi del trattato di Tordesillas, peggio di Barnes perchè ripetitivo nei suoi errori quanto l'altro soffre di infortuni ogni tanto.
Beh oggi ho avuto una conferma.
Beninteso, Munster ha meritato di vincere, ma oggi abbiamo visto un arbitro che, in una partita fatta da 22 fasi di ruck alla volta, ha fischiato il primo "tenuto" al 73' e mai s'è reso conto di fuorigioco sistematici in ruck stile apripista.
Con un altro arbitro, forse le ruck irlandesi non sarebbero risultate del tutto inespugnabili e O'Gara sarebbe stato costretto a far entrare in gioco il suo piendino più spesso; la partita avrebbe goduto di un'ulteriore dimensione tattica.
Ma tant'è: I'm Irish by choice and I'm from Munster by the Grace of God.

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