venerdì 9 maggio 2008

New names in

In un weekend denso di eventri rugbistici decisivi (conclusione della regular season di Premiership, penultime partite del Super10 e del Super14) spicca uno scontro diretto che puo' significare dentro o fuori i playoffs per le due contendenti.
A Newsland (Citta' del Capo) gli Stormers ricevono i Waratahs del New South Wales.
Il coach australiano Ewen McKenzie ha deciso di schierare titolare all'ala il ventitreenne Matt Carraro (in foto), che prendera' il posto nientepopodimeno che a Lote Tuqiri, spostato a estremo. Entrato sinora solo in scampoli di partite, Carraro e' descritto dal suo coach come "solid as a rock", e' inserito per rinvigorire la difesa al largo: "He's a hard-nosed player. He plays hard at the breakdown. We think the winning of the game will be at the breakdown and he gives us some strength out wide also..".
Felici per l'italo-australiano, un utility back molto adatto al nuovo gioco ELV che e' fisico, difensivo, giocato in spazi relativamente ristretti, basato sul prevalere nei breakdown.
Il suo ingresso ringiovanisce ulteriormente la linea dei trequarti della squadra basata a Sidney, una delle sorprese positive del Super14 di quest'anno.
Carraro, Cipriani, Dallaglio, Sidoli ....molti sono i second o third generation italians in giro per il mondo che si sono fatti o si stanno facendo onore; siamo proprio sicuri che la strada giusta per noi e' quella dei "naturalizzati" (Wakarua, Fraser etc.) e non quella sana e antica degli "oriundi"?

2 commenti:

eraclix ha detto...

Si concordo anche se stravedo per fraser..beh meglio chiamarsi carraro che wakarua.. quest ultimo sembra davvero poco della bassa. E come immagine di credibilità del nostro movimento in giro per il mondo mi sembra più positivo..fa ritorno imn patria piuttosto che mercenario...

Abr ha detto...

Già. Vedi anche Castrogiovanni, Parisse e gli altri. Anche se la vera sfida sarebbe sviluppare i giovani nostrani, facendoli giocare.
la valenza di una eventuale partecipazione alla Celtic League sarebbe proprio questa, dal momento che valessero i limiti sul numero di "stranieri" in squadra di quel campionato.
E ammesso che non si tratti della solita bufala talk-to-talk dal 2004 a questa parte, come oimè credo.

Anche a me Fraser non dispiace, ma preferirei Buso, Marcato o altri dal suono più familiare, non per motivi etnicima per far decollare il nostro movimento.
Il Viadana per dire, grande squadra, ma è diventato quasi un Inter de noantri, una sorta di club pacifico seniores ... e le altre "grandi" e medie gli vanno dietro.

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