Il Galles vale più di mezzo penny. Boks da arrembaggio
Cardiff, Millennium Stadium, Wales 15 – 20 South Africa, ref. Alain Rolland (Irl)
Si inizia con il suono della tromba che commemora i caduti della guerre, perché nel mondo anglosassone le cose si fanno seriamente in questi casi. Una tregua prima della battaglia da affrontare in campo, con le regole nuove, fattore non da poco, tenendo presente che a volerle sono state soprattutto le Unions australi. Galles – Sud Africa è anche il debutto del 60esimo teenager nella storia dei dragoni, quel Halfpenny che a 19 anni milita nei Blues di Cardiff e ha già dimostrato di sapere il fatto suo, anche se la corrazzata Ospreys non manca mai.
Gli Springboks impiegano cinque minuti per andare a segno. Ondata che inizia con la pressione di Shane Williams nel recupero di un calcio e poi azione allargata fino alla meta di Jacobs. Una accoltellata nella difesa gallese. Trasforma Pieenar. Quattro minuti più tardi l’apertura si ripete da un calcio di punizione, 10-0 per i campioni del mondo. Il Galles dalla sua non si nasconde e prova a giocarsela a viso aperto, ma il Sud Africa è determinato e concentrato.
Gli animi in campo sono accesi, placcaggi tosti. Stephen Jones al 23’ manca l’opportunità di smuovere il punteggio da un piazzato. Gli uomini di De Villiers sono compatti e lavorano ai fianchi i trequarti di casa che non hanno lo spazio per dare sfogo alla velocità e questi ci impiegano una fatica immane a rendersi pericolosi. Allora è il pacchetto di mischia che prova ad aggiustare le cose nelle fasi statiche. Halfpenny va a sostituire Jones ai calci e al 29’ mette i primi tre punti suoi con la maglietta del Galles e i primi tre gallesi in assoluto nell’incontro.
33’: grande accelerazione delle terze linee sudafricane, ovale che transita per le mani di Matfield e poi di Pieenar, sicuramente il migliore dei suoi nel primo tempo. Il mediano corre come un matto tra le maglie larghe gallesi, va per segnare la meta, ma perde il pallone in avanti mentre si lancia in tuffo grazie al provvidenziale interventi di due angeli vestiti di rosso. In compenso arrivano altri tre punti dal calcio di punizione, Sud Africa di nuovo a + 10. Halfpenny ci riprova da circa 50 metri allo scadere: gran botta che però si spegne di poco a lato. E tutti di corsa negli spogliatoi.
Fine della conversazione Il secondo tempo non è altro che la conferma di qualcosa già notato: che si tratti di attaccare o di difendere, anche quando colti in contropiede, gli Springboks sono sempre (sempre) in superiorità numerica e non bastano al Galles le progressioni di Byrne, Shanklin e Halfpenny quando poi ci sono tutti gli armadi schierati a ristabilire la linea della trincea.
Al 50’ Byrne raccoglie palla sull’assist di Jones, sbuca tra gli avanguardisti sudafricani e parte per le praterie a grandi falcate, JP Pietersen lo rincorre e gli si getta sulle spalle, portandolo a terra. Riciclo per Halfpenny, tocco veloce per Williams, ma rieccoli che tornano gli armadi boeri e il discorso è chiuso. Cambi in mediana per Warren Gatland, esce Cooper ed entra Peel, esce Jones ed entra Hook e allora De Villiers lo frega subito, giusto per dargli il benvenuto, intercettando il suo passaggio ad allargare e vola in meta. Fine della conversazione, come direbbe il buon Munari: 3-20.
Conversazione riaperta Arriva la reazione, comandata ancora dal migliore in campo per i padroni di casa, l’estreme Lee Byrne, il Sud Africa limita i danni con Shalk Burger che non leva le mani in ruck: Hook va a segno. I dragoni alzano la cresta e gli avanti sudafricani diventano fallosi, arrivano pure i richiami di Rolland. Altri tre punti di Hook: 9-20. L’ingresso di Peel lascia il segno. Jacque Fourie si becca il giallo quando mancano venti minuti al fischio finale. Altri tre punti dal piede di Hook: 12-20.
Il Sud Africa adotta la strategia più sicura, con pick and go ravvicinati, tenendo l’ovale nella metà campo avversaria. Ultimi dieci minuti: offensiva gallese, sale la linea dei dragoni, sale l’urlo del Millennium. Punizione: Hook da metà campo, palo e dentro. 15-20. Conversazione riaperta.
Up and under di Hook, pressione su Steyn che perde palla, contropiede gallese, Peel si tuffa per passare palla al compagno accorrente, ma lo spinge di un ciuffo d’erba in avanti: che occasione persa per il Galles mentre scade l’ammonizione per Fourie. 5 minuti alla fine, 5 punti di differenza, 15 contro 15.
Ultimo azzardo del Galles che si butta in avanti con la forza dell’orgoglio, mentre il Sud Africa prova a ricomporre le idee. Ultima azione, fallo per il Galles, rimessa laterale nei 22 Boks, palla rubata dai soliti avanti vestiti di verde e ovale congelato. Finisce così, 15-20 per i campioni del mondo. Una partita da ricordare per il debuttante Halfpenny, sempre preciso e mai sottopressione. Da tenere sott’occhio, a dispetto del cognome che si porta sulle spalle.
Si inizia con il suono della tromba che commemora i caduti della guerre, perché nel mondo anglosassone le cose si fanno seriamente in questi casi. Una tregua prima della battaglia da affrontare in campo, con le regole nuove, fattore non da poco, tenendo presente che a volerle sono state soprattutto le Unions australi. Galles – Sud Africa è anche il debutto del 60esimo teenager nella storia dei dragoni, quel Halfpenny che a 19 anni milita nei Blues di Cardiff e ha già dimostrato di sapere il fatto suo, anche se la corrazzata Ospreys non manca mai.
Gli Springboks impiegano cinque minuti per andare a segno. Ondata che inizia con la pressione di Shane Williams nel recupero di un calcio e poi azione allargata fino alla meta di Jacobs. Una accoltellata nella difesa gallese. Trasforma Pieenar. Quattro minuti più tardi l’apertura si ripete da un calcio di punizione, 10-0 per i campioni del mondo. Il Galles dalla sua non si nasconde e prova a giocarsela a viso aperto, ma il Sud Africa è determinato e concentrato.
Gli animi in campo sono accesi, placcaggi tosti. Stephen Jones al 23’ manca l’opportunità di smuovere il punteggio da un piazzato. Gli uomini di De Villiers sono compatti e lavorano ai fianchi i trequarti di casa che non hanno lo spazio per dare sfogo alla velocità e questi ci impiegano una fatica immane a rendersi pericolosi. Allora è il pacchetto di mischia che prova ad aggiustare le cose nelle fasi statiche. Halfpenny va a sostituire Jones ai calci e al 29’ mette i primi tre punti suoi con la maglietta del Galles e i primi tre gallesi in assoluto nell’incontro.
33’: grande accelerazione delle terze linee sudafricane, ovale che transita per le mani di Matfield e poi di Pieenar, sicuramente il migliore dei suoi nel primo tempo. Il mediano corre come un matto tra le maglie larghe gallesi, va per segnare la meta, ma perde il pallone in avanti mentre si lancia in tuffo grazie al provvidenziale interventi di due angeli vestiti di rosso. In compenso arrivano altri tre punti dal calcio di punizione, Sud Africa di nuovo a + 10. Halfpenny ci riprova da circa 50 metri allo scadere: gran botta che però si spegne di poco a lato. E tutti di corsa negli spogliatoi.
Fine della conversazione Il secondo tempo non è altro che la conferma di qualcosa già notato: che si tratti di attaccare o di difendere, anche quando colti in contropiede, gli Springboks sono sempre (sempre) in superiorità numerica e non bastano al Galles le progressioni di Byrne, Shanklin e Halfpenny quando poi ci sono tutti gli armadi schierati a ristabilire la linea della trincea.
Al 50’ Byrne raccoglie palla sull’assist di Jones, sbuca tra gli avanguardisti sudafricani e parte per le praterie a grandi falcate, JP Pietersen lo rincorre e gli si getta sulle spalle, portandolo a terra. Riciclo per Halfpenny, tocco veloce per Williams, ma rieccoli che tornano gli armadi boeri e il discorso è chiuso. Cambi in mediana per Warren Gatland, esce Cooper ed entra Peel, esce Jones ed entra Hook e allora De Villiers lo frega subito, giusto per dargli il benvenuto, intercettando il suo passaggio ad allargare e vola in meta. Fine della conversazione, come direbbe il buon Munari: 3-20.
Conversazione riaperta Arriva la reazione, comandata ancora dal migliore in campo per i padroni di casa, l’estreme Lee Byrne, il Sud Africa limita i danni con Shalk Burger che non leva le mani in ruck: Hook va a segno. I dragoni alzano la cresta e gli avanti sudafricani diventano fallosi, arrivano pure i richiami di Rolland. Altri tre punti di Hook: 9-20. L’ingresso di Peel lascia il segno. Jacque Fourie si becca il giallo quando mancano venti minuti al fischio finale. Altri tre punti dal piede di Hook: 12-20.
Il Sud Africa adotta la strategia più sicura, con pick and go ravvicinati, tenendo l’ovale nella metà campo avversaria. Ultimi dieci minuti: offensiva gallese, sale la linea dei dragoni, sale l’urlo del Millennium. Punizione: Hook da metà campo, palo e dentro. 15-20. Conversazione riaperta.
Up and under di Hook, pressione su Steyn che perde palla, contropiede gallese, Peel si tuffa per passare palla al compagno accorrente, ma lo spinge di un ciuffo d’erba in avanti: che occasione persa per il Galles mentre scade l’ammonizione per Fourie. 5 minuti alla fine, 5 punti di differenza, 15 contro 15.
Ultimo azzardo del Galles che si butta in avanti con la forza dell’orgoglio, mentre il Sud Africa prova a ricomporre le idee. Ultima azione, fallo per il Galles, rimessa laterale nei 22 Boks, palla rubata dai soliti avanti vestiti di verde e ovale congelato. Finisce così, 15-20 per i campioni del mondo. Una partita da ricordare per il debuttante Halfpenny, sempre preciso e mai sottopressione. Da tenere sott’occhio, a dispetto del cognome che si porta sulle spalle.
1 commento:
.. senza dimenticare l'altro debuttante, un magnifico nr.8 Powell (il migliore in campo non solo secondo me).
Sui Boks hai detto tutto: sembra si difendano, in realtà ti stanno suonando come un tamburo. Mag-nifici.
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