lunedì 8 dicembre 2008

Terzo turno di Coppe

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Completiamo il quadro della 3' giornata di Coppe Europee con i risultati di sabato e domenica. Stavolta partiamo dalla Euro Challenge Cup per evidenziare il comportamento delle italiane.



P4- Overmach Parma14 - 20Newcastle FalconsStadio "XXV Aprile"1,400


P2- Northampton Saints66 - 3Bristol RugbyFranklin's Gardens12,607


P1 - Rugby Rovigo20 - 35Connacht RugbyStadio Mario Battaglini1,000


P5 - Mont de Marsan15 - 21ViadanaStade Guy Boniface1,600


P5 -Bayonne6 - 16SaracensStade Jean Dauger6,000


P3 - Bucuresti Oaks14 - 20Petrarca PadovaArcul de Triumf1,800

Bilancio per le nostre: due seconde posizioni per ora solide e un paio di probabili terze, anche se una è ancora prima (ricordiamo che si qualificano ai quarti le prime di ogni girone e le tre migliori seconde).
Giusto per contestualizzare: nella storia del rugby italiano solo una volta una squadra riuscì a passare il turno in Challenge, il Benetton nel 2003; la stessa squadra aveva sfiorato l'ammissione un'altra volta in precedenza (seconda con gli stessi punti della prima). I record di coppe europee delle nostre sono sconfortanti: Overmach 8 vinte 26 perse, Petrarca 6 vinte 2 pareggi e 30 perse, Rovigo 3 vinte 24 perse, Calvisano 2 vinte 37 perse. Solo Benetton (15 v 48p) e ancor più Viadana (10 v 21 p) hanno record passabili.

Veniamo alle partite di sabato e domenica: impresa solo sfiorata dall'Overmach che recupera lo svantaggio iniziale (fine primo tempo 6-13) rimediato coi Falcons arrivando a guidare 14-13 con una meta di Quartaroli, per poi venire superata da una meta di Rudd in superiorità numerica. Primato nel girone 4' mantenuto grazie al punto di bonus ma destinato a durare poco, dato che la settimana prossima si va a Newcastle, che lotta con il Brive per uno dei primi due posti.
Ottima la performance di Viadana a Mont de Marsan: con una prova di superiore disciplina: 2 cartelllini gialli per i padroni di casa a uno nel finale e 7 calci piazzati di Hore. Grazie a questa vittoria esterna a alla sconfitta in casa di Bayonne, i mantovani sono secondi dietro ai Sarries con ottime probabilità di corroborare tale posizione anche la prossima settimana.
Anche il Petrarca soffre ma vince a Bucarest pur senza bonus che forse non è nelle sue corde tecniche: primo tempo otto pari con una meta a testa, nel secondo tempo 4 calci di Mercier; non fosse stato per la vittoria di Bourgoin col Worcester leader del girone, i patavini sarebbero già secondi della Pool3, posizione probabilmente raggiungibile la prossima settimana.
Peccato per Rovigo schiacciato in casa da Connacht per 4 mete a 2 (di Mahoney), con ciò ogni possibilità di ben figurare in un girone - Irish a parte - alla sua portata, sono ridotte al lumicino.
Nel derby inglese, i Saints rasano al suolo Bristol con la testa altrove: 10 mete - tre di Ashton, due di Diggin e Easter.
A giudicare dalle classifiche di pool, anche quest'anno la Challenge parlerà inglese: veleggiano avanti a tutti in termini di punti fatti gli Irish (favoriti assoluti), i Saints e i Saracens subito dietro. Il punto lo faremo dopo il 4' turno il prossimo weekend.

[Considerazione generale: le italiane medio-alte si confermano in questa stagione superiori alle francesi medio-basse, ma trovano proibitiva qualsiasi squadra anglosassone. Perchè allora la mossa dovuta per "internazionalizzarsi" mediante l'ingresso di selezioni italiane nella Celtic League? Non sarebbe il caso di giocare dove già abbiamo concrete chances di competitività e quindi di stimolo alla crescita in minor tempo, chiedendo - se ci accettano - l'ammissione al Top14 delle due finaliste "italianizzate" del Super10, con modalità da determinarsi (ad esempio mediante spareggio con le vincenti del ProD2) ? La cosa avrebbe l'ulteriore beneficio di "sedare" i contrasti tra Fir e club.]
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Il turno di Heineken Cup ha avuto un grande seguito soprattutto dove siano impegnate le francesi - notare i 76.000 spettatori a Parigi, ma anche i 18.000 di Tolosa, 17.000 di Leicester, i 16.000 di Leinster e i 15.000 di Clermont. Male peggio del previsto le italiane, che accumulano deficit stellari e non a caso cambiano addirittura maglia (vedi foto) forse a significare che in realta' in Heineken Cup non portano la bandiera e il cuore (oltre che le forze) per difenderla.



P2.- Leinster33 - 3Castres OlympiqueRDS16,500


P6Rugby Calvisano17 - 40Gloucester RugbyCentro Sportivo San Michele3,500


P5Toulouse26 - 7Newport Gwent DragonsStade Ernest Wallon18,695


P3Ospreys68 - 8Benetton TrevisoLiberty Stadium7,105


P4Stade Francais Paris10 - 15HarlequinsStade de France76,569


P3Leicester Tigers38 - 27PerpignanWelford Road17,371


P5Bath Rugby35 - 31Glasgow WarriorsThe Recreation Ground10,600


P1ASM Clermont Auvergne25 - 19MunsterStade Marcel Michelin15,355

Leinster
schiaccia con tre mete a zero Castres pieno di problemi già nel Top14; Gloucester impiega solo 43 minuti per segnare a Calvisano le 4 mete che gli servivano per il bonus: agevolano una meta di Bortolami e l'espulsione di Ghiraldini.
Grande partita di Michalak per la vittoria di Tolosa, il Real Madrid del rugby, sui Dragons; Benetton rimedia dieci mete dagli Ospreys, sei nel primo tempo, 4 dall'irlandese Tommy Bowe; probabile che sia stata la meta iniziale subita da Goosen a farli andar fuori dai gangheri.
Il clou della giornata è la sfida per la leadership del girone 4' tra Stade Francais e Harlequins: partono alla grande gli ospiti con due mete che la squadra capitanata da Parisse non riesce più a recuperare.4 mete a due per la vittoria dei Tigers su Perpignan, ma la prossima settimana alle pendici dei Pirenei sarà in campo un certo Dan Carter. Bath fatica in casa con i Warriors: ben 5 mete degli scozzesi di cui 3 dell'ala ventiduenne Thom Evans, vengono precuperate da 15 punti al piede di Butch James e da 4 mete, in una delle rarissime partite a triplo bonus di cui due per Glasgow.
Gran bella prestazione di Clermont contro i campioni in carica di Munster, tutti i punti dei francesi firmati da Brock James (20 al piede e una meta).
Le classifiche per pool: volano Leinster, Leicester e Blues, messi molto bene anche Quins e Toulouse, gran bagarre in Pool 1 tra Sale, Munster e Clermont. Un punto più esaustivo lo faremo al termine del 4' turno il prossimo weekend.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Munari, premesso che saremmo stati strabattuti in ogni caso da uno squadrone pieno zeppo di nazionali, che gioca otto-dieci fasi di fila come se fosse la cosa più normale del mondo, con una velocità di esecuzione e di coordinamento negli spostamenti impensabile per qualsiasi squadra italiana, ha messo sotto accusa l'assurdità delle protratte interruzioni del nostro campionato che costringe a volte i nostri club a misurarsi con quelli britannici o francesi senza il ritmo partita nelle gambe. A Rovigo, ha detto riferendosi all'ultima partita del Benetton, anche a causa del fango non si riusciva a giocare per più di due fasi (tranne l'ultima della partita, a dire il vero, perché Treviso vi era costretta) e poi improvvisamente ci si ritrova di fronte a questi marziani che fanno girare l'ovale da una parte all'altra del campo senza soluzione di continuità (e forse in questo c'è anche il native instinct dei gallesi). La mia impressione da vari anni a questa parte non è affatto che il livello delle squadre italiane sia calato, tutt'altro, ma è quello soprattutto dei club delle isole britanniche ad aver fatto il salto di qualità. Mi ricordo distintamente che nei primi anni della Heineken Treviso in casa batteva quasi con regolarità i club gallesi o scozzesi, mentre aveva più difficoltà con quelli francesi. Non credo che dipenda solo dall'ovvia inferiorità tecnica dei giocatori delle squadre italiane, ma dal fatto che i britannici giochino ora con un ritmo, un intensità di gioco insostenibile per noi. Ed è per questo, credo, che soffriamo meno i francesi, come il Perpignan ad esempio, che ha perso di poco sia contro gli Ospreys sia contro il Leicester, le due squadre che ci hanno asfaltato, ma che con noi non è andato al di là di una stiracchiata vittoria.

Abr ha detto...

Che i campionati isolani del nord siano cresciuti molto in termini di tecnica e intensita' e' un fatto, ma non trascurerei anche la fase involuta dei nostri club.

Primo fatto: le coppe europee non sono vissute da questi come appuntamento decisivo bensi' proibitivo. Da domandarsi perche' ci vanno (vedi citato record del Calvisano ad es).
Secondo fatto: dieci quindici anni fa giocava in Italia gente come Small, Campese e Kirwan, fenomeni che hanno trascinato tutto il movimento a guadagnarsi l'accesso al Sei Nazioni. Oggi invece ... (Little forse a parte, ma anche lui invecchia).

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