Mallett ha ragione, quindi che ce ne facciamo?
Scotland 26 - 6 Italia
(primo tempo 16 - 3)
Murrayfield
Italia: Drop-goal Parisse, Pen. McLean
Qui gli highlight BBC della partita.
La solita ventina di punti presi quest'anno, ancora una volta senza una meta segnata - l'unica essendo quella di Mirco a Twickenham. Il tutto contro una Scozia non trascendentale ma sicuramente più concentrata sul suo game plan e mentalmente tranquilla.
La cronaca:
I padroni di casa aprono le danze dopo 5 minuti con Chris Paterson subentrato a Godman uscito per ferita. L'Italia prende l'iniziativa ma gli scozzesi quando possono tengono palla e attendono i nostri errori e indiscipline: incrementano il vantaggio ancora con Paterson che segna la punizione per un fallo di Dellape' e siamo 6 a 0 in 13 minuti. Nel frattempo Garcia toccato alla testa lascia il posto a Bacchetti che va all'ala spostando Mirco al centro.
Attorno al ventesimo l'Italia si avvicina alla meta con Gonzo Canale ma viene femato negli ultimi 5 metri e dopo alcuni fraseggi è Sergio Parisse a dare i primi 3 punti all' Italia con un drop.
[Inciso - Un drop di Parisse, terza linea: va benche l'ha già rifatto una volta con lo Stade, ma non avevamo certo ancora eseguito dieci fasi e apertura, estremo e pure Griffen tutti piede-dotati erano in campo ... Fa piacere la presa di responsabilità del capitàn e soprattutto l'esito, ma non è un bel segnale: abbiamo un piano di gara preciso o stiamo giocando il 6Nazioni alla viva il parroco? ]
Zanni ruba palla e si produce in una grande sgroppata, ma manca la capacità di eseguire azioni multifase capitalizzando sui guadagni territoriali: ogni palla contesa a vantaggio nostro è un azzardo, un tiro di dadi - non tanto le rimesse stavolta ma ogni ruck e persino le mischie chiuse.
Al 30' altra punizione, di Godman questa volta, per un knock down sulla palla volontario di Bergamasco.
La meta - A 6 minuti dalla fine del primo tempo Simon Danielli man of the match dal nome italiano usa ottimamente una rimessa laterale sui 22m per bucare due placcaggi vicino ai saltatori e lasciare sul posto l'ultimo uomo della difesa italiana: c'è un visibile passaggio in avanti di Morrison a lanciarlo, ma il fatto è che il primo tempo finisce 16 a 3.
La Scozia mostra pazienza e professionalita', gli azzurri mancano in disciplina, senso tattico e lucidità. La cosa si aggrava nel secondo tempo, dove i nostri sono a pressare ma producono troppe forzature ed errori e la Scozia ne approfitta.
Secondo tempo -Al 45' un impalpabile Marcato viene sostituito dall'esordiente Rubini: per chi sa come la vede Mallett, è una bocciatura dell'estremo e contemporaneamente un annuncio di remi in barca. Difatti gli azzurri contuano a impegnarsi allo spasmo ma senza lucidità e in più iniziano a scomporsi.
Al 54' calcio di punizione per gli Azzurri, Luke McLean segna tre punti.
Esce anche Griffen per Canavosio, Del Fava rimpiazza Dellapè e Nieto un irriconoscibile Castrogiovanni. Saremmo 16 -6, "solo" una meta e un calcio di distanza, ma la lucidità già scarsa dei nostri va a farsi benedire: per un paio di volte abbiamo rinunciato a calci piazzabili per inseguire l'azzardo di rimesse laterali.
Seconda meta- Eppure il possesso rimane saldamente nostro, ma ci mancano i mezzi per capitalizzare su esso: tanti passaggi ma alla fine combiniamo sempre un errore. Al 64' Scott Gray cala in meta l'opportunità sorta da una combinazione tra i due fratelli Evans, Paterson trasforma. Scozia 23 Italia 6. Lo spirito degli azzurri semba distrutto e Paterson sigla altri 3 punti.
Gli scozzesi potrebbero segnare un altro paio di mete ma si perdono a centimetri dalla meta, anche per l'arcigna pressione di alcuni dei nostri. A 4 minuti da giocare Mauro Bergamasco va vicino alla meta dopo un bel offload di Sergio Parisse ma è sfortunato nel rimbalzo del suo calcio a scavalcare.
Diciamocelo: dovendo affrontare Galles e Francia, il nostro 6Nazioni è virtualmente finito (male) oggi, a meno di sperare in grandiosi e umilianti (ma realistici) turnover degli avversari.
l'Analisi
Rimessa laterale in sesto almeno per tre quarti della gara, aggressività e possesso devastanti (75% nella fase centrale), quello che non va nei nostri è la lucidità palla in mano: le scelte di Griffen e Marcato che calciano regolarmente dentro ai 22m per il facile mark del triangolo allargato scozzese, o Canale coi suoi calcetti assurdi a ogni quarta o quinta fase, Mauro B. che passa alla cieca manco fosse Giteau o il non calciare un paio di punizioni abbordabili sul 16 - 6.
C'è un altro fattore negativo già intravisto contro l'Inghilterra ed emerso contro l'Irlanda: la mischia chiusa non c'è più, dissolta, è fallosa persino nelle sue introduzioni.
Entrambe le cose portano il discorso sul coach.
O' pesce fete da ... - Nick Mallett lo ripete da un po': in campo non scende lui, ci sono i giocatori. E questi si rivelano fallosi, inconsistenti, poco lucidi, tesi. Scarsa esperienza di livello, dice, puntando il dito sul campionato italiano. Il mister ha fottutamente ragione secondo i numerosi tifosi degli approdi celtici, ma solo a metà.
Capiamo infatti la sua delusione per l'inconsistenza di Marcato (stroncato nel post partita così: "you need a number ten who has got some physical presence and who can take it to the line and not lose the ball") o per la mancanza di incisività di McLean, Griffen, Sole, Ghiraldo, Pratichettti o Bacchetti.
Ma se andiamo a vedere bene, salvo pochissime eccezioni (Parisse, MircoB.) il problema riguarda anche gli internazionali. Vogliamo parlare delle insane scelte sotto pressione di Canale (Clermont)? O dei nervucci di Masi (Biarritz)? Vogliamo dare un giudizio sulla lucidità della prestazione di Mauro B. (StadeFrancais), sui lanci in rimessa di Ongaro(Saracens) o sul peso specifico messo in ruck da Bortolami e Dellapè o DelFava (Gloucester, Toulon, Ulster)? E che dire della forma palesemente scadente dei piloni internazionali (Castro. del Leicester e Perugini da Tolosa)? Perchè tra l'altro si continua non solo a schierarli ma a tenere un solo pilone in riserva?
Non sono solo gli "inesperti" locali a battere in testa a quanto pare.
Riguardo al peso fisico, altro chiodo fisso del coach, la Francia batte il Galles pur rendendogli in media 10kg per giocatore e quasi 50kg nel pack.
Il vero problema dei nostri più dell'inesperienza o della leggerezza fisica è la mancanza di confidenza, di tranquillità. Se ho un neofita alla guida e dubito apertamente delle sue capacità, mostro insofferenza o peggio compassione, non credo proprio che costui condurrà meglio.
C'è altro? - Il torto di Mallett si amplifica quando implicitamente afferma: cosa volete che ci faccia? Ci verrebbe da rispondere, e allora NOI cosa ce ne facciamo di lui. Vero è che il livello di un movimento non si cambia con tre raduni, cinque test match e un 6Nazioni l'anno, ma tutto quello che servirebbe è un selezionatore, mentre proprio lui s'è incaponito che la sua missione per conto della Fir sia proprio di cambiare il movimento rugbistico italiano alle radici e dall'alto (bella operazione logica eh? Fa il paio con la logica Polpottiana applicata di dieci anni fa: sradicare dai territori per espandersi, centralizzare per colonizzare).
Dopotutto il sogno di Dondi coincide con quello di tanti orecchianti e di troppi tifosi tanto cuore e poco cervello, quelli che maledetta Benetton con tutti quegli stranieri (ma in Nazionale quanti sono gli "italiani"?), quelli che le Selezioni in Celtic risolveranno tutto. Sono un po' come quelli che chiedono alla politica di essere migliore di chi la vota.
Non funziona così: alla Nazionale serve Bearzot non Sacchi, un selezionatore non un demiurgo, uno carismatico ed esperto capace di leggere le caratteristiche individuali ed amalgamarle in un gruppo, uno che infonda fiducia e sicurezza per esaltare le doti di chi c'è e non di chi si sogna. Ad impossibilia nemo tenetur, per questa generazione non si pretende la vittoria del 6Nazioni; ci serve solo qualcuno che aiuti ad arrivare dove i nostri legittimamente possono: un paio di partite del torneo e un test match l'anno da qui ai prossimi Mondiali.
Tant'è, prendersela con Mallett equivale a confondere mezzi con fini.
Quanto alla Scozia - Poco da dire sui padroni di casa, una squadra molto più mediocre del livello raggiunto dal suo movimento. Dispiace che la prestazione dell'Italia aiuti Hadden a mantenersi in sella, anche se bisogna riconoscergli l'esperienza di aver selezionato il game plan giusto contro di noi - state calmi e aspettateli - e averlo instillato per bene nelle teste dei suoi: "We were happy to give them the ball and sniff around on the turnovers. Our second try actually came from that kind of situation although it was more a counter-attack than a turnover." Hadden s'è anche accorto del nulla del nostro pack e ne da' i meriti ai suoi: "A key area was the scrummage - it was a massive performance from us in there. Allan Jacobsen, Ross Ford and Euan Murray were excellent".
4 commenti:
Sì, OK, tutto giusto. Però siamo onesti. Già qui avevamo dato questa nazionale per spacciata quest'anno. Non mi pare una gran sorpresa. :-(
Poi, ripeto, condivido la tua analisi in toto. Avrei giusto da ridire un po' sulla storia della Celtic-decisione-top-down, ma magari lo faccio nel post giusto!
Spacciata? In realta' le aspettative erano altissime, sino ai test match di novembre, dopodiche' sono precipitate, in parallelo guarda caso all'alzarsi del polverone celtico.
Ribadisco, non sono contrario in modo pregiudiziale ma come dicono gli anglosassoni un conto sono le genialate un altro la EXECUTION, e tu da frequentatore di lidi South African dovresti conoscere bene la differenza e in cosa siamo "forti" noi italiani ...
Comunque ne riaprliamo, tanto per tutto marzo mi sa che quello diventera' hot topic!
Hai detto bene. PRIMA dei test match. Infatti ho linkato al vostro post appena prima dell'inizio del 6N. A quel punto si era già capito dove saremmo finiti...
Attendo lo scatenarsi dell'HOT TOPIC! :-)
.. tutto ancora tace al riguardo, a parte le battaglie da polli di Renzo degli Aironi Padani contro Roma Ladrona per ottenere la seconda franchigia in Celtic assieme a Treviso (che ga i schei!) .... :D
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