Gran Consiglio Fir alle porte
Interessante articolo "retroscenista" oggi sul Gazzettino, il quotidiano del Nordest tipicamente bene informato sullo "sport nazionale". Ivan Malfatto esplora le opzioni sul tappeto in vista del consiglio federale Fir del 3-4 aprile a Parma, al fine di suonare la sveglia al movimento tutto dopo il non esaltante Sei Nazioni 2009.
La cadrega del coach Nick Mallett non pare in discussione, anzi si dice abbia gia' intascato il (tacito) rinnovo del suo contratto sino al 2011 ("«È uno dei migliori tecnici al mondo, come facciamo a metterlo in discussione?» ha detto il presidente della Fir Dondi: anche lo cacciasse, lo dovrebbe pagare lo stesso ...); ciononostante, la cosa non pare metterlo al riparo da alcune tirate d'orecchi.
«La cosa peggiore è dire che non è successo niente. Purtroppo l’esito del torneo è sotto gli occhi di tutti» ha dichiarato il Presidente: messaggio forte e chiaro a fronte di certe insofferenze alla critica locale, mostrate recentemente dal guru anglo-sudafricano.
Aldila' del necessario duplice richiamo al realismo (a chi Mallett non piace: rimane, se ne facessero una ragione; ma anche al coach: abbia una "composture" piu' aperta), due sono gli argomenti puntuali su cui si appuntano gli strali di Dondi.
Il primo e' la lamentela sugli avversari da incontrare gia' accennato in precedenza qui da noi, "tutti regolarmente piu' forti dell'Italia". «Non voglio sentir parlare di giocare con squadre più deboli - afferma Dondi - perchè saremmo noi ad adattarci al loro livello».
E arriva anche una meritatissima frecciata contro il refrain dell'Italia resa dalle nuove regole orfana dell'unica sua arma offensiva, le maul. «Anche l’Irlanda otteneva molto dalla rolling maul, ma in questo torneo ha trovato il modo di segnare lo stesso. Perchè non dovremmo riuscirci noi?». Ebbravo il nonnetto: trovi il tecnico la soluzione, invece di perder tempo a lagnarsi di tutto!
Notare, il vice del coach irlandese Kidney per gli avanti e' un certo Gert Smal, connazionale di Mallett. Visto che abbiamo nominato i coach irlandesi, un altro punto da migliorare concernente l'approccio sarebbe il belief, la saldezza nel crederci da trasferire ai giocatori invece di demolirli regolarmente: "gli avversari so' troppo forti, tanto vale sperimentare". Ma di approccio psicologico non si fa cenno nell'articolo ne' nelle dichiarazioni del Presidente.
Quanto a rivedere l'organizzazione a disposizione di Mallett - ricordiamo che il coach accetto' la preesistente struttura di staff, «Non credo tireremo fuori nomi già al prossimo consiglio federale del 3-4 aprile a Parma - afferma il presidente della Fir - Siamo aperti a una panoramica generale di opzioni (tenendo d'occhio anche il portafogli, NdR)».
Pare tuttavia assodato che si avra' un certo ricambio, fin giu' agli allenatori delle nazionali giovanili, anche queste uscite con le ossa rotte dai tornei europei di categoria. Le ipotesi sul tappeto paiono di due tipi: o nomi nuovi di indicazione Fir (con qualche conferma, come il team manager Carlo Checchinato ) oppure la richiesta a Mallett di indicare chi vorrebbe al suo fianco, in modo che non abbia piu' scuse.
I nomi che si sentono mormorare in giro sono sono quelli di Giampiero De Carli (coach a Calvisano, l'esperto nelle telecronache non-Italia di La7, le uniche degne) come allenatore degli avanti al posto di Carlo Orlandi e di Andrea Cavinato (all.Overmach) per i trequarti al posto di Philippe Cariat in scadenza di contratto.
Dalla Francia rimbalzano anche le candidature di Laurent Rodriguez (in lizza per diventare ct prima di Mallett) e Fabrice Landreau (ex tallonatore della Francia, co-allenatore allo Stade Francais ai tempi di Mallett, ora al Montauban).
Svolta anche per la responsabilita' tecnica della difesa, visto quanto giustamente afferma il presidente: «Non è stata all’altezza. Si potevano subire 21 mete nei tornei del 2000/01, quando in compenso ne segnavamo molte di più, non ora. L’impostazione difensiva deve subire delle modifiche». Testa di Troncon responsabile del settore rotolante a breve?
Staremo a vedere. Una volta preso atto della riconferma di Nick Mallett (inutile anzi controproducente remare contro a questo punto), l'importante e' che il coach attui uno step-up in termini di responsabilita' e ownership della baracca, finendola di trincerarsi dietro scontate banalita' del tipo "in campo scendono i giocatori non lo staff" o: "Irb, Irb ridammi le mie maul".
Cercare di coprire tutti i ruoli con fisici "australi", a parte che e' discorso tecnicamente contestabile (piu' che forza mi pare ci manchino skill - competenze - e rapidita' di esecuzione dei fondamentali) , in ogni caso non serve a niente nel breve e medio termine (nel lungo invece saremo tutti morti).
Il lavoro del coach consiste nell'ADATTARE alle risorse esistenti un preciso progetto tecnico di gioco moderno (indietro alle barricate di Berbizier a Saint Etienne 2007, non si torna), imperniato su giovani ITALIANI. E farglielo entrare in testa e nei muscoli, detto modello di gioco, a furia di "pratica" al massimo livello possibile, con la collaborazione dei club.
Tutto quello che legittimamente vogliamo da lui e' veder progressi, non certo la vittoria dei Mondiali. Non nel 2011 almeno.
3 commenti:
caro Abr sono preoccupato. se Fir non procede con celerità sia per quanto attiene all'argomento da te trattato sia in merito alla riorganizzazione dei campionati nazionali sono problemi seri. Ritengo non più rinviabile una riorganizzazione dei campionati e soprattutto di alcune regole da imporre ai club in termini di stranieri e giovani. Una mancanza in tal senso unitamente allo slittamento della partecipazione celtic potrebbe trasformare i prossimi tornei nazionali in un vero e proprio inferno (penso a sponsor, contratti giocatori, etc.). Mi auguro di sbagliare ma ho un pessimo presentimento.
Caro Electro. condivido la preoccupazione.
Resa ancor più "pesa" come preoccupazione, dalla sfiducia per le capacità di execution dei nostri: magari le idee che hanno sono pure belle - vedi Celtic - ma come sempre le cose vengono più o meno bene secondo come le realizzi più che per come le hai pensate.
Concordo in pieno che solo una revisione completa (un bel "reahuling") ci può tirar fuori dalle peste: Celtic e basta, o peggio Nazionale e basta come sinora sperando nell'effetto trascinamento, quello che chiamo approccio "top-down", non serve perchè non basta più.
perfect!
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