sabato 14 marzo 2009

l'Italia non vince ma fa perdere


Se


Qui gli highlights BBC della gara.
Dato quello che ha passato il convento sinora, c'e' da essere moderatamente soddisfatti di quanto messo in mostra col Galles: abbiamo fatto vedere i sorci verdi ai campioni in carica, quelli che dovevano venir qui a fare il "big score" con nove seconde scelte su quindici (peraltro tutti buoni giocatori ma pur sempre ripieghi).
In piu' con buone probabilita' gli abbiamo pure scucito il titolo dalle maglie: ora gli servirebbe battere gli irlandesi con almeno 13 punti di differenza nella sfida della prossima settimana al Millennium, non impossibile ma decisamente complicato. Mi dispiace per il Socio il quale avra' vissuto la gara come si dice tra sassoni with mixed emotions.
Merito nostro o demerito Cymru? Mixed: un buon step up italiano in termini di disciplina tecnica e tattica, favorito da avversari poco "al dente", diversi da quelli del terribile secondo tempo al Millennium l'anno scorso.
Per la cronaca -
Il Galles del Grand Slam ha vinto dopo esser rimasto sotto per quasi tutta la partita; pure peggio: dopo esser stato recuperato e superato per due volte! L'Italia e' avanti fino al 72' quando la meta di Tom Shanklin, lanciata e trasformata da James Hook, ha messo il sigillo alla gara.
Ma partiamo dall'inizio: caricata l'Italia ma serena, non fuori di melone come contro l'Irlanda, stabilisce subito un netta supremazia in mischia chiusa: grande Nieto, buon Perugini, ottimo Ghiraldini, non di livello il loro trio con Yapp subito in sofferenza. Al sesto minuto e' gia' umiliazione: Marcato segna i primi tre punti a punizione dello stappamento forzato della prima linea gallese.
Inoltre à ottima la "difesa rovesciata" degli Azzurri che anticipa al largo e convoglia gli attacchi in mezzo sui nostri avanti che fanno il loro porco bel lavoro con molta disciplina - di fronte a un arbitro (Lewis, Irlanda), va detto, finalmente sveglio e attento per tutti gli 80 minuti.
Al 22' Hook fallisce un calcio potabile dai 22m dopo aver rotto la linea di difesa; al 27' secondo attacco gallese e meta: ruck al centro ai cinque metri, linee schierate a destra dell'attacco, overlap di Alun-Wyn Jones che capovolge l'iniziativa a sinistra, Gavin Henson apre subito all'ala chiusa Shane Williams che dribbla un paio dei nostri in sottonumero mentre il grosso dei polli rimane in batteria a presidiare la linea Maginot dall'altra parte del campo: 3-7 per il Galles.
Mazzata brutta ma nostri non si scoraggiano, continuano a gettar via opportunita' d'attacco, peraltro ben installati nella metacampo avversaria; da segnalare un avanti clamoroso del Bortolami sfasato di questi tempi, lanciato da uno dei tanti bei passaggi dietro la schiena di Parisse.
Almeno rimaniamo saldi sulla superiorita' in mischia chiusa, controlliamo le nostre rimesse e vinciamo in disciplina aggredendoli: portamo a casa altri due calci che il preciso Marcato piazza, torniamo davanti 9-7.
Potevamo svoltare a fine del primo tempo: un bel calcio all'angolo di McLean verso Rubini mette in crisi la retroguardia gallese che prima annulla in meta un millimetro prima dell'arrivo dei falchi Rubini e Zanni, poi regge a fatica la nostra pressione su una buona serie di pick&go originati dalla susseguente mischia a 5m.
Peccato che la perseveranza non sia ancora nelle nostre corde: alla seconda apertura al largo Marcato decide di tentare un possibile drop (un altro impossibile l'aveva provato in precedenza) che esce e tanta fatica per niente.
Il primo tempo finisce ma lo chiudiamo in vantaggio per la prima volta nel Torneo; l'episodio può illustrare la differenza che oggi c'è - absit iniuria verbis - con l'Irlanda che mise il cappello alla gara con noi dopo venti fasi alla fine del primo tempo.
Secondo tempo -
La musica non cambia, noi pimpanti aggressivi e disciplinati, attentissimi in difesa e imprecisi in attacco (alla fine 17 errori contro 13), loro spaesati, frustrati nei tentativi d'attacco, quasi rinunciatari.
Entrambe le squadre sono votate al guadagno territoriale coi calci tattici, in cui si distinguono Marcato (pur con qualche sbavatura) e McLean, questa partita nella partita la vincerà nettamente l'Italia: 27,5 minuti nella loro metacampo contro 17,5 nel primo tempo, 29 contro 18,5 nel secondo.
Tenta costantemente le penetrazioni un determinatissimo Canale, Mirco ci mette la usuale velocita' e grinta; sopra a tutti, avversari inclusi, sovraneggia Sergio Parisse, sempre piu' playmaker a tutto tondo non solo timoniere del pack, nettamente il migliore in campo.
La nostra prima linea continua a tener sotto i gallesi (solo Castro. al suo ingresso al 50' inizia col piede sbagliato ma si riprende), i nostri lock aiutati benissimo da Zanni fanno il loro dovere in rimessa (ne perdono solo due, peccato siano due buone piattaforme per segnare da dentro i 22m avversari), le terze fermano le iniziative avversarie, le ali salgono bene a anticipare le aperture al largo.
Allarghiamo il nostro vantaggio al 58' grazie a un trattenuto di Shane Williams, ma Hook puo' "marcarci" dalla lunga distanza, portando il punteggio sul 12-10. Al 65' un affannato fuorigioco in ruck di Pratichetti porta in vantaggio i gallesi 12-13 ma subito dopo il neoentrato Shanklin al posto di Lee Byrne oggi tenuto a bada, commette mani in ruck e Marcato chiude il suo cinque su cinque dalla piazzola: 15-13.
Dopodiche' lo stesso Shanklin si fa perdonare portando in meta la prima iniziativa "seria" gallese del secondo tempo, sempre per mano di James Hook, con la collaborazione di Pratichetti che azzarda l'intercetto determinando la superiorita' gallese al largo.
Negli ultimi cinque minuti i gallesi controllano i nostri velleitari tentativi di salire nella loro metacampo; da segnalare solo l'esordio di Quartaroli e il paio di azioni di Orquera, uno che fa vedere come si comporta un vero apertura: ragionare sotto pressione e scegliere tra opzioni, non solo eseguire il compitino tattico assegnato.

Qualche giudizio sparato a caldo -
Dei nostri abbiamo gia' detto in cronaca: buona prova di carattere e di disciplina anche tattica, come al solito qualche errore di troppo (prese al volo di Griffen, Bortolami ancora sfavato, Pratichetti cui sgusciano gli avversari) e poca pazienza.
Parisse a parte, nuovamente tornato su un altro pianeta (spicca come Giteau nei Western Force) e solito positivo Mirco in ottima forma, ho gradito in particolare la prova determinata e senza paura di Canale; buoni ancora Zanni placcatore, fetcher (recupera ovali) e terzo saltatore in rimessa, e Ghiraldini il riparatutto in rimessa (con lui siamo tornati a un piu' confortevole 11 fatte e 2 perse), mentre Mauro dopo Twickenham lavora umile e silente giu' in miniera senza mai mettersi in mostra. Ottimi i piloni titolari incluso Perugini; McLean - detto McNeal dal telecronista per tutta la gara fin che Mazzariol non glielo fa notare - esegue ligio il compitino affidatogli ma Orquera fa intuire nei tre minuti in cui entra cosa potremmo avere da un mediano vero; discreta la prova (al piede) di Marcato, sempre piu' il Domingues dei poveri. Solo, il famoso estremo che all'occorrenza sale a fare la seconda apertura, dov'e'? S'e' visto nel primo tempo tentare un paio di inserimenti stile Byrne ma troppo da lontano, senza riuscire a scaricare: volevamo due aperture e ci ritroviamo due estremi.
Griffen fa il supplente come del resto Rubini, Pratichetti e' un precario senza essere ipercritici in una giornata di riscatto per tutti.

Gli avversari? Non pervenuti: Shanklin salvatore della patria, Shane Williams attende in hangar chiamate che arrivano solo un paio di volte seminando il panico e chiudendo una meta intonso, il temuto Gavin Henson fa un assist e con quello s'e' guadagnato la giornata: "avro' visto tre palle in attacco in tutta la partita, Jamie Roberts forse una" ha dichiarato il frustrato Gavin a fine gara.
Si distingue solo James Hook autore di tre break, due dei quali favoriscono le mete; il mediano Phillips chi l'ha visto, prima linea bocciata come detto, seconde stangone fanno il loro senza infama ne' lode come le terze.
Ali, estremo e anche centri tenuti a bada tutti e sempre, tranne oime' in un paio di occasioni; in negativo si segnala infine Andy Powell, spreciso e disallineato come le gambe di un cane: a fine partita il suo scambio di maglietta con Parisse e' quasi simbolico, l'allievo che sogna di divenire come il maestro.
I commenti.
Coach Warren Gatland sa cos'e' la psicologia dello sport e rendendosi conto di esser venuto per suonare ed esser stato di fatto suonato, difende i suoi che oggi dicono bye bye al Trofeo cosi': " Ora che siamo la squadra da battere dobbiamo capire che gli avversari ci han preso le misure, non ci consentono di giocare, rallentando la palla, impedendoci di gestire ovali di qualita', evitando di giocare troppo a rugby e buttando un sacco di palle in aria".
Il sino a ieri criticatissimo Nick Mallett invece fa il cool e dichiara pure lui mixed emotions: "Sono molto fiero di come ha giocato la squadra e per il modo in cui ha applicato quello che avevamo pianificato" ha detto, "Alcuni giocatori si sono espressi al loro meglio: Paul Griffen, Luke McLean, Andrea Marcato e entrambe i centri (Canale e Mirco, ndr). Ma" conclude " sono molto deluso che siamo andati cosi' vicini a vincere per concedere un meta al 70': ricorda la gara con l'Australia".
Le risposte -
Con buona pace di Gatland, l'Italia la certamente calciato tanti ovali ma i suoi campioni di qualita' ne han messi in aria tanti quanti i nostri: 27% dei possessi italiani calciati, idem per i gallesi. Inoltre abbiamo 46 passaggi da ruck contro 37 dei gallesi, 85 palle conquistate in open play contro le 74 gallesi: iniziativa in mano nostra, forse Gatland sta ancora pensando alla svolta del Sei Nazioni gallese, la partita con l'Inghilterra che ne ha minato le certezze.
Quanto al rallentare il gioco, se oggi come oggi non ci vuole molto a fermare l'Italia in attacco (spesso ci pensa da sola, con errori o ... drop), finale boccheggiante a parte onestamente sono stati piu' loro costretti a fare i furbetti in difesa che noi (5 punizioni piazzabili per noi contro 3), avendoli surclassati nel controllo del territorio.
S'e' vista una Italia non solo difensivamente aggressiva come nella sua migliore tradizione, senza troppe distrazioni ma coi soliti errori (12 placcaggi mancati su 90); in piu' gli Azzurri si sono anche protesi all'attacco sia via pack che trequarti, come da tempo sta provando a instillare Mallett. Lì pero' siamo alle solite, la statistica che piu' fa riflettere e' il numero di ovali conquistati nei 22 avversari dai nostri: 24, contro i 14 gallesi; le nostre conquiste diventano zero mete mentre loro invece mettono a massimo frutto una conquista ogni sette.

Quanto al coach sudafricano, manca ancora una partita prima di tirare le somme con lui. Comunque ce l'avessero detto tre mesi fa che avremmo perso di soli 5 punti col Galles, avremmo firmato a occhi chiusi quindi non possiamo non dirci felici di com'e' andata.
Cio' detto la strada e' ancora lunga perche' si puo' e si deve vincere con quelli che vengono a fare i ganassa prendendoci sottogamba: almeno gli irlandesi avevan schierato tutti i titolari per darci venti punti.
Abbiamo dimostrato di esser tornati sulla ardua pista tracciata sino alla prova con l'Australia, deragliata causa una serie di evidenti errori dello staff tecnico esplosi col caso Bergamauro mediano, corroborati da cavolate sul piano psicologico motivazionale che avevano tolto serenità a giocatori già in crisi (forma di molti, problemi di execution), in campo tesi come corde di violini e quindi contratti e poco disciplinati in campo; ma tant'e', inutile piangere sul latte versato, dagli errori commessi si può imparare molto.
Va detto, ma ne riparleremo, che linea Mallettiana nel medio lungo termine ha un suo senso: evitare figure da catenacciari alla Berbizier di Saint Etienne (tutti in trincea a non far giocare gli avversari perchè les italiens non sanno giocare a rugby) e tentare un gioco "moderno" difesa-attacco senza farsi limitare dalle attitudini dei giocatori a disposizione. La prima parte del piano ha senso se fatta bene (qualche bel tuning va fatto) e solo se la seconda - prescindere dalla caratteristiche individuali - non diventa forzatura oltremisura (Masi, Bergamauro mediano etc.).
Oggi i ragazzi in campo una cosa han dimostrato: sotto forte pressione "ambientale" han voluto dare un segnale chiaro e forte di unita', se non credessero nel loro staff oggi avrebbero mollato. Prendiamone atto, lasciamoli lavorare.
Se bisseranno la discreta prova col Galles con una analoga o milgiore contro i cugini transalpini (che "stanno" agli italaini come gli inglesi ai gallesi), sicuramente una estensione di fiducia - pur con qualche distinguo e indispensabile correzione di rotta - se la saranno guadagnata.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Destinati ad una carneficina ed giunti piuttosto in silenzio al match (il tempo delle polemiche è ormai passato, alla vigilia regnava la rassegnazione) i nostri sono arrivati con la testa libera alla partita, senza troppe pressioni. Hanno giocato con determinazione ma con serenità, nonostante una relativa mancanza di "pazienza" nei momenti topici. Peccato che questo stato mentale sia stato "costruito" dalle tre sconfitte precedenti e non da chi ha le redini della nazionale.
Ho visto un ottimo Canale, con quello spunto rabbioso che gli era caratteristico quando giocava da ala a Treviso, anche se ha esagerato un po' coi calcetti. Ma si vedeva che aveva fiducia in se stesso.

Abr ha detto...

Quasi quasi cancello il post e ci piazzo la tua sintesi, che condivido in pieno, aggiungendo la notazione sul "reset" operato alle fonti di gioco: mischia chiusa (uscito Castro.) e rimessa (arrivato e "sistemato" Ghiraldini).
Una parola già che ci siamo sul duo McLean-Marcato che tanto divide: volevamo due aperture e ci ritroviamo due estremi ... Marcato ogni tanto tende a "interpretare", l'altro forse per la giovane età esegue il compito assegnato e basta. Va bene lo stesso, execution spesso è stato esattamente dove abbiamo fallito, ma una chance a una vera apertura come Orquera per quello che ha fatto intravvedere in tre minuti io gle la la darei.
Giovani infine: Zanni s'è conquistatoil posto di titolare, Rubini mmm, lo sostituirei con Quartaroli.

Anonimo ha detto...

Sulla scelta dei giocatori non si potrebbe dare credito al good old common sense? Ovvero non fossilizzarsi su alcuni nomi, tenere conto della forma, e farli giocare nel proprio ruolo naturale, almeno in prima istanza? Mah! Perché ci creiamo problemi inesistenti?
Mi risulta che Orquera sia attualmente in ottima forma, e si è visto. Se poi Marcato parte dalla panca non è mica una tragedia. Non è mica una "bocciatura". Si entra, si esce, si esce e si rientra, anche durante la partita, dov'è il dramma? Guarda il vecchio Stringer! Diamoci una calmata e meno melodrammmi.
Con Rubini - brillante estremo dell'Overmach -all'ala, dove non gioca mai, quel testone di Mallett non ha voluto smentirsi neanche questa volta. Ci fa o ci è?
La quercia friulana Zanni in questo momento è un ottimo "onesto" giocatore, forte e disciplinato. Gli manca un po' di perfidia in attacco ed è abbastanza prevedibile nella corsa. Però mi sembra uno di quelli che giorno dopo giorno migliorano sempre.

Abr ha detto...

Quindi anche per te si potrebbe provare l'Orquera in forma come apertura, con il disciplinatissimo McLean estremo, Marcato apertura di rilievo pronto in panca quando la disciplina e il fiato avversario calano e Quartaroli all'ala al posto del mini Rubini.

Mallett in effetti si vede come demiurgo più che come selezionatore, già detto più volte. Va ben imporre un gioco "moderno" e non rinunciatario, ma non a prescindere dalle caratteristiche degli uomini a disposizione: Marchionne è diverso da Cantarella ...

Anonimo ha detto...

ciao Abr,
vorrei la tua opinione sul arbitro, io penso abbia condotto bene ma ritengo che ci abbia aiutato, ovvero credo che se ci fosse stato l'australiano di Inghilterra Francia avremmo sofferto molto di più... che ne dici?
aldo

Abr ha detto...

ciao Aldo,
ho scritto: "un arbitro (Lewis, Irlanda), va detto, finalmente sveglio e attento per tutti gli 80 minuti". Perme non siamo stati aiutati, finalmente abbiamo avuto un arbitraggio consistente. Addirittura qualcuno lamenta qualcosina a nostro sfavore (un passaggio in avanti, un'ostruzione) nell'ultima meta, ma non esagererei.
Dickinson? Per come ha arbitrato i francesi ci avrebbe fatto perdere una quindicina di punti in più, ma il punto è che Lewis ha arbitrato correttamente, ad esempio la mischia chiusa che èrisultata ilnostropunto di forza e Dickinson invece no (ci sono volute 5 mischie a Twickenham solo per farla stare inpiedi nel suo totale disinteresse).
In generale sugli arbitri: la situazione ideale sarebbe avere consistenza nell'approccio da parte di tutta la classe arbitrale, ma questo èun sogno: finita (o non più così evidente) fortunatamente l'era dei pregiudizi anti-latini, rimangono arbitri leziosi e invadenti (il gallese), incapaci di giudicare la mischia (White), pistini (Kaplan), "australi" al limite del rugbyXIII (Dickinson) e bravini (Lewis, il sudafricano della nostra prima a Twickenham); una squadra con uno staff capace comprende dopo dieci minuti il tipo di arbitraggio (o si studia prima l'arbitro oltre all'avversario) e si adegua in campo.
Ma questo è master per una squadra, i nostri sono in seconda elementare.

Anonimo ha detto...

ciao,bello il blog.
è vero che bortolo non è al massimo,soprattutto in nazionale da quando ha perso il capitanato,ma la touche che abbiamo perso nei loro 22 appena uscito lui grida vendetta al cospetto del cielo.
su orquera non so... ne sarei incuriosito:è in forma ed ha fantasia da vendere ma placca malvolentieri(per usare un eufemismo) e spesso ha dimostrato di soffrire la pressione(a parte le prove al piede sotto kirwan ricordo anche il calcio fattibile del possibile sorpasso al 70' contro gli aussies a padova).mc lean è solido in difesa e, anche se privo della piena confidenza con il ruolo e la piazzola, è un prospetto sul quale si può lavorare x avere un riferimento stabile nel ruolo x i prossimi 10 anni.
mi sa che marcato glisserà comunque in panca ma x masi 15.
la francia temo verrà puntellata con alcuni grandi vecchi:michalak ma anche bonnaire, servat e traille.se così non fosse si potrebbe provare a stare attaccati fino alla fine e vedere negli ultimi 10 minuti chi se la fa + sotto.
lewis è senza dubbio l 'arbitro migliore al mondo.anche rolland non dovrebbe essere malissimo(a questo proposito l'unico appunto che si può muovere a parisse è di non essere-non ancora,almeno-un grande gestore di arbitri)

Abr ha detto...

Tnxs al.
Rimesse laterali: ne abbiamo perse due su 12 e la mia impressione e' stata non che abbia cannato chi ha rilevato bortolo ma che i gallesi ci avessero "letto le chiamate". Infatti se ci hai fatto caso non guardano nemmeno il tallonatore ma saltano a colpo sicuro davanti al nostro.
Orquera non piace a mallett per via del fisico poco "difensivo", ma a differenza di McLean possiede la capacita' si scegliere velocemente tra differenti opzioni e non solo ripetere senza posa il compitino assegnatogli, soprattutto quando e' in forma splendida come in questo periodo.
Comunque se McLean potesse giocare apertura e non estremo nel suo club, concordo che potrebbe essere un buon investimento nazionale nel medio lungo periodo.
Ironia della sorte, Marcato giocava estremo nel Benetton e su spinta di Mallett il suo club l'ha spostato apertura spostando Goosen secondo centro, e adesso ....
Marcato purtroppo e' un po' "fighetta" nella testa, fragile molto piu' di quanto non sia fisicamente.
Masi ok fisicamente ma al piede ... lo vedrei tanto volentieri centro con Canale e Mirco al posto di Pratichetti.

Vedremo che Francia arrivera', anche se uno dei problemi sinora sono stati i troppi cambiamenti. Qualunque essa sia, sara' come sempre la nostra bestia nera.
Una "bone crunching machine" a partire dal nr.10 in su, se ripristinano la terza linea "classica" e tengono Chabal in seconda con Nallet (terza ala non puo' giocare, troppo lento: al limite nr.8), ci rimarrebbe solo la prima linea dove poter giocare in superiorita'.
Se poi giochiamo al piede c'e' Medard Heymans e Malzieu o chi per loro pronti a partire.
La vedo durissima anche perche' i Galletti dovranno riscattarsi e gli eventuali nuovi metersi in mostra.

Lewis mi piace molto, come i due sudafricani (anche se Kaplan e' effettivamente troooopppo occhiuto); Rolland lo trovo un po' troppo "protagonista", vera la considerazione che fai su Parisse.
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