domenica 19 aprile 2009

Finale Anglo - English delle conferme








ScoringNomeNo.NomeScoring

2T 6C 1P
Ben Blair 15 Olly Morgan


2T
Leigh Halfpenny 14 Matthew Watkins


1T
Tom Shanklin 13 James Simpson-Daniel



Jamie Roberts 12 Anthony Allen


1T Tom James 11 Mark Foster 1T



Nick Robinson 10 Ryan Lamb



Jason Spice 9 Rory Lawson



Gethin Jenkins 1 Nick Wood



Gareth Williams 2 Olivier Azam



Taufa'ao Filise 3 Greg Somerville



Bradley Davies 4 Will James



Paul Tito 5 Alex Brown



Ma'ama Molitika 6 Luke Narraway



Martyn Williams 7 Akapusi Qera



Xavier Rush 8 Gareth Delve

Repl.
Repl.


John Yapp 16 Scott Lawson



T.Rhys Thomas 17 Carlos Nieto



Deiniol Jones 18 Marco Bortolami



Andy Powell 19 Andrew Hazell



Richie Rees 20 Gareth Cooper


1T
Ceri Sweeney 21 Olly Barkley 1C



Gareth Thomas 22 Charlie Sharples

Penalty Tries
0
1

Sabato a Twickenham finale di Edf Energy Cup, il trofeo anglo gallese: Gloucester quattro volte finalista in quaccheccosa negli ultimi anni ma mai vincente, contrapposta a Cardiff a sua volta mai vincente nella sua storia di Blues e in precedenza con un solo titolo gallese, una finale di Coppa Europa e poco più come club a se' stante.
Finisce con cinquanta punti messi a segno e quasi quaranta di differenza, sette mete a due, doppiette di Halfpenny e Blair, quindi con due conferme: Gloucester arriva agli appuntamenti che contano con la lingua fuori, mentre i Blues confermano di essere con Munster la formazione europea attualmente più in forma, capace di produrre un rugby produttivo e avvincente.
I Blues partono con un atteggiamento nettamente offensivo, molto diverso da quello adottato nella semifinale con Tolosa; forse hanno meno timori reverenziali, sanno di non dover temere "invenzioni" e ripartenze gran che devastanti da parte degli avversari.
Il gioco dei Blues ricorda quello dei secondi tempi del Galles del Grand Slam: basato su 4 ball carrier davanti - Xavier Rush, Ma'ama Molitika, Gareth Williams e il pilone Filise - e ripartenze velocissime dal set piece, con trequarti capaci di proporsi per gli offload con efficaci tagli e spettacolari reshuffle in velocità di posizioni e angoli d'attacco creando soprannumeri. Senza dimenticare la capacità di gente come Martyn Williams e Paul Tito di difendere in modo arcigno e costante, già peraltro ampiamente mostrata col Tolosa.
Gloucester contrappone, quando può, un andamento lento e macchinoso "all'inglese" basato sulla potenza del pack e dei centri. Non basta.
Dopo due mete di Leigh Halfpenny in dieci minuti, Gloucester pare raddrizzare l'incontro al 30' con la meta di Foster, ma dopo pochi minuti cala il sipario con la meta dell'altra ala gallese Tom James.
Nel secondo tempo i Blues si dedicano alla "difesa intelligente" con l'uso abbondante della tattica del piede per sfiancare e scoraggiare gli inglesi facendoli ripartire senza posa da lontano.
Sino all'arrivo dell'ultimo quarto di gara, quando si dimostrano grande squadra cinica e matura e si trasformano in autentici matador, sulla falsariga di Munster contro i loro cugini Ospreys, : a partire dal 66' abbiamo due mete per Ben Blair, una del subentrato Sweeney al posto di Robinson e una di Tom Shanklin. Spazio anche per le "vecchie glorie": si rivede "Alfie" Gareth Thomas (in foto con Andy Powell, anche lui partente dalla panca e Tom Shanklin) al posto di Halfpenny. Unica soddisfazione da poco per Gloucester, la netta supremazia in mischia dei rincalzi, con Nieto che distrugge Yapp e procura la meta tecnica della bandiera. Bortolami, anche lui partente dalla panca, è anonimo, in linea con tutti i suoi.
I Blues si riconfermano nettamente la squadra europea dal miglior gioco assieme a Munster: potrebbe essere la chiusura più spettacolare della stagione con la finale di Heinken Cup, sempre se i Blues sapranno superare le competenze "inglesi" e gli skill individuali di Leicester nettamente superiori a quelle messe in mostra oggi da Gloucester (e se Munster a sua volta non soffrirà di defaillances nel derby classico All-Irish con Leinster).
Per Gloucester sempre protagonista negli ultimi due anni si chiude un ciclo con zero soddisfazioni, nemmeno la Coppa di consolazione Edf Energy; sorge la necessità di rifondare un gruppo e forse anche lo staff. Primo segnale, Carlos Nieto raggiungerà Ongaro e Aguero presso i Saracens, quelli che i tabloid già soprannominavano Safracens per come erano pronosticati tutti sudafricani e che invece almeno in prima linea parleranno italiano (o meglio veneto-argentino, cè-ciò).

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