Challeng-ing final
Ven. 22 May 2009, Twickenham The Stoop | ||||
Bourgoin | 3-15 | Northampton |
Bourgoin A Forest; Coetzee, Viazzo (40' st Laloo), David, Coux (16' st Denos); Boyet, Parra (34' st M Forest); Labrit (23' st T Genevois), Jooste, Frier; Basson (12' st S Nicolas), Levast; Wihongi, J Genevois (18' st Vigneaux), Tchougong (28' st Cardinali).
Arbitro George Clancy (Irlanda)
Marcatori 9' e 21' c.p. Myler, 33' c.p. Parra, 38' c.p. Myler; s.t.: 9' e 29' c.p. Myler.
Note al 36' esp. temp. per Best e Parra; al 35' st esp. T Genevois; Nothampton promossa in Heineken Cup.
Al The Stoop di Twickenham finale di Euro Challenge Cup d'altri tempi; ruvida e abrasiva, con tanto di contusi, due gialli e un rosso nel mezzo di più o meno sane scazzottate e un enorme nervosismo malamente gestito dal poco adeguato arbitro irlandese Clancy.
La partita sul piano concreto viene decisa da cinque piazzati di Myler su cinque tentativi (più due drop falliti) contro una punizione centrata da Parra e un drop fallito da Boyet. Vale a dire dalla capacità dei Saints di capitalizzare le occasioni, rispetto alla dose massiccia di errori e perdite di possesso dentro ai 22m avversari dei più ariosi e fantasiosi francesi.
Pallino in mano inglese dall'inizio: caricano furiosamente a fasi ripetute mantenendo possesso e territorio per tutti i primi dieci minuti, incassando solo un 6-0 per l'accurata difesa francese mai in affanno.
Dopo i dieci minuti iniziali la partita fatalmente si riequilibra e i Saints mirano a depotenziare la supremazia della mischia avversaria e a rallentarne l'attacco manovrato ricco di offload dei francesi, che pure risulta prono a troppi errori e perdite di possesso.
Al 33' il pack di Euan Murray & compagni viene impietosamente rollato via dai francesi, procurando l'unico piazzato messo a segno da Parra per un 6-3 che rinfranca i Berjallens.
Guarda caso è proprio il momento in cui il nervosismo a fior di pelle vien fatto degenerare quasi scientificamente in rissa. L'incapacità arbitrale a gestire con polso le fasi di contesa, proteggendo la sicurezza dei giocatori, stimola i Saints a insistere sulla china del fine che giustifica i mezzi, agevolati dall'infiammabilità della temper francese.
E' un approccio spregiudicato borderline secondo i più classici stilemi inglesi, solo meno mascherato del solito, che trova in Hartley, giovane tallonatore talentuoso ma teppista sin nella sua fisiognomica l'interprete più scatenato, nel mediano Dickson il provocatore designato su Parra e in occhi-di-ghiaccio Myler il "mandante" dalle mani nette.
Provocazioni, ginocchiate, "forchette" negli occhi e mani sul muso, sgambetti e ostruzioni: parafrasando Manzoni, la sciagurata (squadra francese) rispose, cascandoci come tanti pesci boccaloni, a partire da Parra i cui vent'anni emergono tutti.
Tra risse e confrontation pagano solo Best che per un millimetro non perde l'occhio e si ritrova sostanzialmente incolpevole in panca puniti, assieme all'esagitato più che pericoloso Parra.
Nonostante tutto, nel finale del primo tempo Boyet manca di pochissimo un drop di lunga gittata sfiorando il secondo quasi-riaggancio, ma si rimane sul 9-3.
Il secondo tempo prosegue sulla falsariga del primo, coi francesi incapaci di trovare la bussola e i Saints concentrati sul mantenere alto il livello del nervosismo in campo e capitalizzare ulteriori calci di punizione, nella degenerazione in termini disciplinari mano a mano che il tempo passa ed entrano i rincalzi, alcuni dei quali pericolosi sampegoni (*) degni di platee rugbistiche molto più periferiche.
Quello che rimane sono un paio di gialli per rissa, Parra steso nel secondo tempo da una entrata killer di Lawes - grave infortunio alla spalla e probabile adieu ai test match di giugno - un rosso a Genevois autonominatosi Chuck Norris il giustiziere che uscendo manda a cagare arbitro e steward.
Peccato, perchè di valori in campo ce ne sarebbero di interessanti; il confronto tra i giovani Myler-Foden da una parte e Parra-Boyet dall'altra.
Risalta per vicinanza temporale la differenza con la semifinale di Super14 dello stesso giorno: nella finale boreale furbetterie e mani sul muso prevalgono sulla semplice assoluta bellezza della quantità di moto dispiegata e galoppante: emme (massa) per vu (velocità). Non c'è paragone.
Poi c'è chi dice che il rugby è salvo perchè ci restituiranno il "carrettino", mavadavial...
Tant'è, alla fine godono i più consistenti e convinti Saints, netti favoriti almeno da quando Bourgoin eliminò gli Irish vincitori "designati" del torneo. Gode pure Brive: per il rotto della cuffia e dei drop di Andy Goode trova un posto in Heineken Cup. Si rassegnano i Wasps, l'anno prossimo saranno i "vincitori designati" di Euro Challenge Cup...
I team della prossima edizione di Heineken Cup:
ENGLAND (7): Leicester Tigers, Harlequins, London Irish, Bath Rugby, Sale Sharks, Gloucester Rugby, Northampton Saints;
FRANCE: ( 6): Perpignan, Toulouse, Stade Francais Paris, Clermont Auvergne, Biarritz, Brive;
IRELAND: (3): Munster, Leinster, Ulster;
ITALIA (2): Viadana, Treviso o Calvisano;
SCOTLAND (2): Edinburgh, Glasgow Warriors;
WALES (3): Ospreys, Cardiff Blues, Scarlets;
la 24' squadra sarà determinata da una partita da giocarsi in Italia venerdì 29 maggio tra Newport Gwent Dragons (penultima non scozzese in Celtic) e quella tra le due eliminate nelle semifinali del Super10 italiano che abbia finito la regular season col miglior piazzamento (quindi a questo punto la perdente della semifinale tra Treviso o Calvisano).
I team della prossima Euro Challenge Cup:
ENGLAND (5): Wasps, Saracens, Newcastle Falcons, Worcester Warriors, Leeds Carnegie;
FRANCE (8): Bourgoin, Bayonne, Montpellier, Montauban, Toulon, Castres, Racing-Mètro Paris, la seconda promossa dal ProD2 (Albi o Oyonnax);
ITALIA (3): Overmach Parma, Petrarca Padova, Rovigo;
CELTICHE (1): Connacht.
OTHERS: Bucuresti Oaks (selezione rumena), la vincitrice del campionato spagnolo (Madrid?);
la 20' squadra sarà la perdente del confronto del 29 maggio tra Newport Gwent Dragons e la terza classificata del Super10 italiano.
(*): dicesi in Veneto di persona alta e massiccia ma al contempo scoordinata e scomposta.
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