Leicester ai rigori
Cardiff Blues 26 - 26 Leicester Tigers | ||
Millennium Stadium, Cardiff - Spett.: 44,212 |
Finisce 6-7 il primo "penalty shootout" della storia della Heineken Cup, provocato dalla parità tra i due team alla fine degli 80 minuti regolamentari e di due tempi supplementari da dieci.
Partiamo dalla fine: cinque calci centrali dalla linea dei 22m, più facile di un rigore per uno specialista, più complicato di un canestro da tre punti per uno poco aduso. E il peggio è che come nel calcio, il calciatore va cambiato ogni volta.
Al quarto e quinto sbagliano i due numeri 11, prima Johne Murphy per Leicester - e gli lo si leggeva in faccia prima che lo calciasse - subito dopo Tom James autore dell'ultima meta: dopo il pareggio avrebbe potuto chiuderla lì per i suoi e divenire l'eroe della giornata.
Si passa invece al sudden death, il primo che sbaglia calcio, perde. Crudeltà della sorte, succede al secondo tiro a Martyn Williams capitano della Nazionale; dopo di lui arriva la Tigre nr.8, il giovane Jordan Crane: mette dentro con stile non del tutto pessimo per un avanti, pare che ogni tanto calciasse quando giocava nelle giovanili e dopotutto i nr.8 moderni alla Parisse devono saper droppare (tecnica diversa, ma meglio che niente).
Sic transit ... C'è da dire comunque che nessuno fino al 75' avrebbe pensato che i Blues potessero arrivare ad un pelo dalla finale; due minuti dopo invece la situazione si rovesciava completamente, nessuno avrebbe più scommesso un soldo bucato sulla sopravvivenza delle Tigri.
Andiamo con ordine: la gara parte da subito diversa da quanto preventivato, con Cardiff mollo, poco aggressivo in fase di contesa, salvato solo dagli errori di Dupuy al piede, tre in fila nel primo quarto di gara mentre Blair centra al primo colpo (alla fine il francesino si rifarà mettendo a segno 16 punti).
La proverbiale aggressività difensiva dei padroni di casa decade ulteriormente con l'uscita di capitan Paul Tito al 15' e nessuno emerge a portare avanti la bandiera, a maggior ragione col Lions Andy Powell lasciato in panca; anche i giovani paiono poco avezzi al clima da finale, lo stesso Lions Halfpenny perde banalmente prese al volo e si produce in accelerazioni poco incisive e subito bloccate.
Quanto alle Tigri, schierano davanti Ayerza con Chuter al posto di Kayser e Castrogiovanni per White, Croft è inedito seconda linea (alla fine risulterà il man of the match) e Dupuy in mediana al posto di Ellis. E' un chiaro abbozzo di turnover per gestire le due semifinali da affrontare (Heineken, Premiership) nello spazio di una settimana; piano mandato a picco dai cento minuti di partita e dai miliardi di chilocalorie nervose bruciate nel shootout e una vittoria finale che, contrariamente ai rigori nel gioco dei furbetti, qui lascia un certo nonsochè al posto della gioia.
Torniamo alla cronaca, attorno al 20' la svolta: prima Geordan Murphy viene fermato a pochi metri dalla meta, subito dopo Flood attua un perfetto offload chiamato da Scott Hamilton che si infila nel suo stesso canale e finalizza. Il resto del secondo quarto vede tre penalty segnati - uno da Blair e due da Halfpenny - per Cardiff, due dal rinfrancato Dupuy per Leicester, concludendo il primo tempo su uno strettissimo 12 -13.
Nonostante il punteggio stretto, pochi sono i dubbi su chi detenga il pallino del match: pur notevolmente impegnati dai Blues che non riesce ad esprimere il 100% del suo potenziale, le Tigri dominano praticamente ogni fase - mischia, rimesse, breakdown e gioco d'attacco - anche nella prima metà del secondo tempo. Leicester va subito in meta con Geordan Murhpy capitano di giornata., poi Dupuy calcia dentro altri due punizioni estendendo il vantaggio inglese sul 12 -26 all'ora di gioco.
I gallesi ci provano e si impegnano ma risultano scontati, cedono regolarmente alla aggressività della difesa inglese montante (maesti delle controruck, specialmente fin che Castro. rimane in campo) sia quando ci prova Xavier Rush davanti, sia quando prova a partire Leigh Halfpenny dietro, mente i centri Shanklin e Roberts latitano e in mediana Nicky Robinson e Richie Rees non trovano mai il bandolo della matassa.
Miracoli degli sport di combattimento, dopo il sessantesimo e un abbondante giro di sostituzioni in campo cambia tutto: nel giro di 4 minuti i Tigers beccano due meritati gialli - prima Newby poi J.Murphy.
Sono scelte "ciniche" degli inglesi per evitarsi due mete e in effetti paiono pagare perchè Cardiff non riesce a schiodare il punteggio, mai poi c'e' il crollo: tornati in quindici, lo sforzo fatto piega le Tigri che tra il 74' e il 76' subiscono le mete di Jamie Roberts e Tom James, angolate ma traformate da Blair nel tripudio del Millennium per il pareggio finale.
Il mini riposo pare essere sufficiente agli uomini di Cockerill supportato da Martin Corry: tornano in campo per i venti minuti supplementari con più determinazione degli avversari, alla fine però in entrambe i team prevale più la paura che l'ardimento e l'unico tentativo serio rimane un drop provato da J.Murphy.
Il resto è storia, da andare a finire di scrivere al Murrayfield: Leicester vs. Leinster si preannuncia un difficile esercizio per due team fisicamente provatissimi, non solo uno scioglilingua per telecronisti.
Cardiff Blues: 15 Ben Blair, 14 Leigh Halfpenny, 13 Tom Shanklin, 12 Jamie Roberts, 11 Tom James, 10 Nicky Robinson, 9 Richie Rees, 8 Xavier Rush, 7 Martyn Williams, 6 Maama Molitika, 5 Paul Tito (c), 4 Bradley Davies, 3 Tauf'au Filise, 2 Gareth Williams, 1 Gethin Jenkins.
Repl.: 16 John Yapp, 17 Rhys Thomas, 18 Deiniol Jones, 19 Andy Powell, 20 Darren Allinson, 21 Ceri Sweeney, 22 Gareth Thomas.
Leicester Tigers: 15 Geordan Murphy (c), 14 Scott Hamilton, 13 Dan Hipkiss, 12 Sam Vesty, 11 Johne Murphy, 10 Toby Flood, 9 Julien Dupuy, 8 Jordan Crane, 7 Ben Woods, 6 Craig Newby, 5 Ben Kay, 4 Tom Croft, 3 Martin Castrogiovanni, 2 George Chuter, 1 Marcos Ayerza.
Repl.: 16 Benjamin Kayser, 17 Julian White, 18 Marco Wentzel, 19 Lewis Moody, 20 Harry Ellis, 21 Aaron Mauger, 22 Matt Smith.
Arbitro: Alain Rolland (Ireland)
2 commenti:
Il modo è beffardo per Cardiff, ma la vittoria di Leicester a mio parere è sacrosanta. A parte quei dieci minuti, quando oltre alle due mete Cardiff ha imbroccato pure due trasformazioni assai difficili, le Tigri hanno avuto sempre il comando del gioco. Certo hanno uno squadrone da far paura e possono permettersi, volendo, infortuni a bizzeffe, visto i ricambi. Croft potrebbe giocare perfino all'ala, tanto è eclettico e veloce. Che sia lui il vero leader dell'Inghilterra nei prossimi anni? Quando lo vidi a Treviso dal vivo, fu proprio lui a impressionarmi di più, e lo scrissi in un commento anche nel forum del sito dei Leicester Tigers. A proposito faccio notare che quest'anno a Treviso abbiamo potuto vedere oltre alle Tigri, gli Ospreys con tutte le loro stelle, e il Perpignan, attualmente primo nel Top14, e anche il Leinster nel precampionato. Mica male vero?
Ovviamente concordo Zamax.
Credo che persino quegli ultimi dieci minuti siano stati "gestiti" (in negativo) dalle Tigri e "subiti" (in positivo) dai Blues ... significativa la prima meta di Jamie Roberts, si guarda in giro per passare la palla che scotta quando bastava camminare veloce e andare in meta, della serie i gallesi non c'erano con la testa, era aria troppo rarefatta per loro.
Certo che le due squadre più in forma dell'anno squagliate entrambe in semifinale ...
Ancora una volta si dimostra che nel rugby moderno boreale si può cogliere massimo un obiettivo l'anno.
Eccezione Leicester? Ora devono temere la cavalleria di Bath in semifinale Premiership e poi Quins o Irish più riposati, pur avendo squadra "doppia" han dovuto mandarli in campo tutti, senza contare le energie nervose.
Croft eclettico giocatore premiership dell'anno è l'errore di McGeechan che non l'ha convocato coi Lions - forse prima di questa gara lo reputava troppo "leggero"; meglio per i Boks.
Quanto a Treviso, credo avreste rinunciato volentieri all'onore di quest'anno e preferito ricevere Montauban o i Dragons :)
Massì, una volta ogni 5 anni va bene così ...
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