mercoledì 16 settembre 2009

Black cat?

Toh, in Inghilterra sono già alle prese con la guerra psicologica. Al punto che Paul Ackford, dalle colonne del Telegraph, ha già messo in conto che la prossima Web Ellis Cup andrà ad una nazionale dell'Emisfero nord che avrebbero al momento tutte le qualità per mettere fine al dominio australe, secondo il giornalista inglese.

La previsione parte, di per sé, da un ragionamento confermato dai fatti: il Sud Africa di oggi è potente come lo era la Nuova Zelanda due anni prima di Francia 2007. Poi sappiamo tutti come andò a finire. All Blacks a casa e Springboks che da allora non mollano il mazzo. Ma è probabile che i tutto questo ragionamento Ackford non compia uno sforzo eccessivo per nascondere il vizietto Oltremanica di pensare che il mondo ovale, alla fine, passi per forza da quelle parti.
Secondo il giornalista - e secondo altri "addetti ai lavori" -, la dimostrazione che l'Emisfero nord ce la possa fare è arrivata con il tour dei Lions: all'inizio in difficoltà, poi competitivi con il Sud Africa in tutto e per tutto. Addiritturo, avrebbero dimostrato qualcosa che nessuna nazionale dell'Emisfero sud ha fatto trasparire nell'ultimo Tri Nations: "l'abilità di testare ripetutamente le difese con la palla in mano". Ok, ma un conto è testarle, un conto è uscirne senza le ossa rotte.
E ancora: anche i Lions che di fatto non hanno potuto mettersi in luce in campo, si sono portati a casa una preparazione atletica da conservare per il futuro, ovvero per i Mondiali.
Dopo un po' di teoria, Ackford passa alla pratica con i due casi di Inghilterra e Francia. Marc Lievremont sarebbe riuscito a rendere i bleus più pragmatici e diretti rispetto al loro rugby champagne delle precedenti stagioni, al punto che è riuscito a portarsi a casa un test match con la Nuova Zelanda questa estate. "Ora sono più diretti", riassume il cronista britannico. Non ha tutti i torti anche in questo caso, ma anche per la Francia vale il fatto che siamo a due anni dall'appuntamento mondiale, quindi come potrebbe migliorare, potrebbe allo stesso modo rimetterci.
Lo stesso dicasi per i leoni di Martin Johnson, con l'augurio che il campione del mondo (lui lo è stato e su questo non ci piove) sia riuscito a rendere meno indisciplinata la sua compagine. Ed ecco che, in questo caso, traspare la coperta corta di Ackford: se Jonny Wilkinson, se Delon Armitage... Troppi se: Wilko è ancora - a conti fatti - la pedina sulla quale sperano di fare affidamento in Inghilterra, e Delon Armitage sarà davvero il nuovo estremo che occorre da quelle parti dai tempi dell'addio di Robinson? Intanto salterà i test di novembre.
Buone parole vengono spese anche per Scozia, Galles e soprattutto Irlanda che, non dimentichiamoci, ha monopolizzato gli scorsi impegni internazionali in Europa. Mentre per le formazioni del Sud sono solo brutti avvertimenti: i Wallabies con le nuove regole devono cercare avanti che possano essere d'aiuto nelle maul e nelle rimesse laterali, la Nuova Zelanda ha problemi già noti (secondo Ackford, Graham Henry ha bisogno di forze fresche, non di riportare in patria Carl Hayman), mentre, come detto, gli Springboks ben presto potrebbero finire cotti e stracotti.
Detto tutto questo, non è che il buon Ackford rischia di portare sfiga ai suoi? O, molto più semplicemente, è ricominciato il vecchio gioco per cui "noi siamo i migliori, è che poi non riusciamo a dimostrarlo".

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