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Poi uno si chiede perchè fa piacere che i Sudafricani vincano: perchè offrono spontaneamente immagini suggestive e toccanti, fuori dai tempi e perciò eterne come questa.
Non è nè una questione meramente estetico-emozionale e neppure "confessionale": ci sta sicuramente un forte messaggio identitario, ma non divaghiamo: questa immagine dimostra, più di mille dotte prolusioni o del "fìdati" dell'ex, quanto il rugby sia unico in quanto ancorato, intriso di valori.
Collettivi fondati nel concetto fondamentale di sostegno e al contempo anche individuali, temperati nei ruoli e dalla disciplina; cose che altri sport magari più ricchi non comprendono o tollerano al limite come sfogo personale, quasi scaramantico: il segno della croce all'ingresso in campo del calciatore brasilero, l'inginocchiarsi del runner del football americano andato in meta.
Quella immagine costituisce il motivo per cui ci si può legittimamente lasciare alle spalle i bloodgate, la cocaina, le sbornie e le scopate, pur vigilando senza posa al riguardo anzi, proprio per via di immagini come questa bene in testa, moltiplicando gli sforzi per lasciar fuori chi non avesse ben compreso dov'è e come si deve atteggiare.
Nel rugby si soffre, si prega e si vince tutti assieme. Come i Cavalieri medievali. E tutto il resto è noia moderna. Grazie Boks, grazie Tribù Bianca degli Altipiani.
8 commenti:
Esatto, se poi consideriamo che - sperando la memoria non mi tradisca - avevano appena vinto una coppa del Mondo. E comunque, è una scena diffusa da quelle parti: come non ricordarsi i momenti di preghiera delle sudafricane campione in Super 14 e Currie Cup.
Eh, sì. C'è tanto protestantesimo Afrikaan in quella foto, hats off!
Ringo, lo fanno prima di ogni partita e la "guida spirituale" la fa sempre Bakkies Botha; solo che le telecamere politically correct non li inquadrano mai se non di sfriso.
Prima e anche dopo ogni partita.
Ok, però lì ci vedo il ciuffo di Percy e la maglietta è quella del mondiale... Certo che avere come pastore un Bakkies, beh, sicuro i dubbi sulla fede non ti vengono...
Si si.
ricordate la splendida immagine di sudafricani e samoani inginocchiati insieme in preghiera dopo l'incontro di girone della coppa del mondo 2003?fu l'allora capitano samoano sititi a proporlo ai sudafricani appena dopo il fischio finale di una partita bella tosta(ovvio,viste le squadre in campo)e trovò immediato riscontro nel capitano sudafricano.
Come dimenticarla? L'avevo anche pubblicata, ai tempi, in altro blog ...
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