lunedì 14 settembre 2009

I Pumas nell'arena, i Boks non ci escono più

Dal 2012, anche l'Argentina parteciperà al Tri Nations. E' arrivato il premio promesso dopo la bella prestazione ai Mondiali di Francia, quando i Pumas travolsero per due volte i padroni di casa e si presero il terzo posto. La loro corsa verso la finale si concluse solo contro gli Springboks che poi sarebbero divenuti campioni del mondo. La cosa bella, è che le due storie si incrociano.

In che senso? Nel senso che l'Argentina farà parte del club l'anno successivo ai Mondiali in Nuova Zelanda, quando sarà lecito attendersi il calo fisiologico del Sud Africa. Guardiamo troppo avanti? Probabile. Ma tant'è che in questo mondo i Boks fanno paura a tutti e la partita di sabato lo dimostra in modo inequivocabile. Di fronte a dei dannati All Blacks, in quel di Hamilton, hanno nuovamente tenuto botta come seppero fare di fronte alla spedizione dei Lions. Un'estate da campioni e un'estate da numeri uno in assoluto, pure nel ranking mondiale.
A Buenos Aires stanno facendo i salti di gioia. Non solo i loro giocatori sono pedine importanti in molti club europei, contribuendo in modo consistente a vittorie prestigiose, sia in campionato che in coppa. Adesso i Pumas potranno applicare il loro gioco all'Emisfero Sud, loro che sono i più boreali di tutti quelli che stanno sotto l'equatore.
Mischia imponente, ottimi calciatori, gioco fisico e trequarti rocciosi. Toh, guarda caso, sembra di vedere il Sud Africa versione 2009. Ai Pumas in bocca al lupo.
Tornando ai detentori di tutti i titoli internazionali più importanti, i sudafricani, eccoci alla foto in alto. Pare che i due si stiano baciando, vero? Beh, quello è una sorta di passaggio di testimone. Il capitano John Smit guarda negli occhi quello scapigliato di Francois Steyn e pare avvisarlo: vedi di non tenere duro ancora per due anni che abbiamo una coppa da difendere e ancora molti avversari da arrostire.
Smit ha 31 anni, Steyn 22. Due generazioni a confronto che sono state fondamentali sino ad ora per il Sud Africa. Il primo si è saputo adattare alla grande alle nuove diavolerie di coach De Villiers, il secondo ha una bombarda che aveva già fatto respirare nelle scorse edizioni del Tri Nations, prima di perdersi un po' nell'immaturità ora scomparsa. Contro la Nuova Zelanda, negli ultimi trenta minuti, Smit ha preso tante, ma tante botte. Ha subito quei placcaggi che gli avanti kiwies non hanno saputo sfornrare nelle altre occasioni. Ha concluso stravolto la lunga estate da primi della classe dei Boks. Steyn se la gioca con l'omonimo, Morné, il Wilko del Sud perché in quanto ad affidabilità nei calci siamo vicini (Sir Jonny forse è ancora inarrivabile), ma in quanto a consistenza ricorda molto il numero 10 inglese che, giovanotto, veniva impiegato centro e oltre a calciara, placcava e non temeva di mostrare la propria forza fisica. Ecco, tornando a Francois, l'avvertimento è lanciato.
Finché avrà due tipi alla Steyn, il Sud Africa applicherà quello che dai moralisti della palla ovale è stato definito non juego, ma che in realtà si è dimostrato una sorta di real politik del rugby. Si può bloccare, si possono trovare rimedi. Ma finché nessuno si metterà nella testa che in quello sguardo c'è ben più di una semplice strategia, vale a dire un gruppo che ha deciso che così si deve fare e così si farà, beh: avanti a chi tocca. Hanno ancora fame i numeri uno al mondo.

5 commenti:

Abr ha detto...

Bella notizia quella sui Pumas, ma il diavolo sta nei dettagi: come faranno a schierare gli argentini europei? Come li terranno in forma? Impossbile giochino 12 mesi l'anno ...
Ecco che nella decisione si inserisce il discorso Super15, anch'esso gestito dalla Sanzar: ci giocherà una selezione argentina (16 squadre?!) o gli argentini verrano reclutati dalle federazioni australi a mo' di JM Hernandez?
Tanti i dettagli ancora da chiarire, ma c'è tempo ...

Nicola ha detto...

Già... Soprattutto mi preoccupa l'aspetto economico della faccenda. L'Argentina riuscirà a farvi fronte?
In ogni caso meritano ampiamente questo riconoscimento, dato che il loro movimeto (dilettantesco... Ci sarebbe da discutere per ore su questo fatto) sforna fior di campioni affermati in Europa e foraggia una nazionale e mezza.

Abr ha detto...

Eh, in effetti come sempre i soldi sono decisivi: dividere la torta in 4 invece che in 3 non fa piacere agli altri, e il contributo in sponsor e tv dei gauchos non parrebbe essere esaltante. E' forse la ragione principale che ci abbiano messo così tanto a decidere.
Ora han tre anni per pensare a come fare.

Di tutte, la soluzione più semplice sarebbe di aprire le frontiere australi a un certo numero di argentini nelle squadre del Super15, finanziando il loro "ritiro" dall'Europa un po' con soldi Argentini(cioè Irb) e un po' con quelli degli sponsor australi.
Solo che così facendo, Nzl Sfa e Aus farebbero crescere i loro prossimi avversari a scapito dei loro giovani.
Conoscendo la forza delle bandiere laggiù, non so proprio ...

L'alternativa è pensare a un altro paio di squadre, dato che i sudafricani sono sempre in coda per averne una in più, dividendo il tutto in gironi a mo' di Heineken Cup.
Vedremo.

Abr ha detto...

Certo che, guardando bene la foto di virile amicizia e apprezzamento, al Gayvillage non sfigurerebbe ...
Teniamocela buona Socio, hai visto mai in questi tempi vigliacchi, venissimo accusati di omofobia, potremmo usarla a nostra discolpa ;)

Nicola ha detto...

Beh questa poi... Ahaha

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