Super10 al piombo
Seconda giornata di Super10 italiano disputata lo scorso weekend, non ce ne siamo scordati.
Solo, consentiteci il secondo piano: ci pare una edizione sottotono, di transizione, partita in seconda marcia con una sola squadra motivata ed attrezzata, dietro al quale ci sta veramente pochino, con buona pace dei tifosi.
E il pubblico presente, che si attesta nell'intorno dei mille, millecinquecento massimo - robe da Palasport - ne da' ampia evidenza, mentre la fame di rugby di qualita' in giro ci sarebbe, vedi sold out di San Siro per gli All Blacks.
Del resto le verita' si leggono anche nei dettagli: mentre alcuni fanno le lodi al cambio di grafica del sito della Federazione (ma sotto il vestito c'e' molto poco di innovato in termini di contenuti), basta visitare il sito della fu Lire, la Lega dei team partecipanti al Super10, per trovare tutto cristallizzato a maggio scorso. Non un cenno, non un redirect, non un "chiuso per cessata attivita'", ma che razza d'immagine e' questa? Occorre impietosamente proporre un confronto tra parti del sito Fir dedicate al Super10 e www.guinnesspremiership.com, o quello della Celtic league stessa?
Vabe', andiamo al rugby giocato. Benetton in testa a punteggio pieno, unica con due vittorie in due gare, unica squadra per roster e motivazioni degna sinora di nota, nel senso di staccata dal prossimo futuro semipro.
Schianta in casa nell'anticipo di venerdi' (NON trasmesso da Rai Sport) il Petrarca per 36-3. Primo tempo in trincea per Padova, riesce al limitare i danni sul 9-3; nel secondo tempo il tracollo, in una dozzina di minuti Teviso infila 4 mete con Barbieri, Mulieri, Williams e Sgarbi, poi quella finale di Kingi.
Col Petrarca si atterra di botto nel futuro del rugby in Italia: finite le illusioni di performance come in Challenge l'anno scorso e i schei, la squadra dipende troppo dalla forma e dalle invenzioni di "chioccia" Mercier, come potrebbe essere diversamente vista la campagna acquisti e partenze? A Padova si puo' solo confidare nella rapida maturazione di qualche giovane.
Lato Benetton, seconda vittoria e secondo bonus, questo guadagnato sul campo mentre quello precedente era "courtesy" dell'ingenuita' della neopromossa Cavalieri Prato che nella prima giornata aveva schierato un non tesserato regolarmente, cedendo anche un punto supplementare e venendo penalizzata di 4 punti in classifica.
«La partita l’abbiamo fatta noi – dichiara il capitano trevigiano Antonio Pavanello – in particolare nel primo tempo siamo sempre rimasti in attacco, abbiamo avuto il possesso quasi totale della palla; il Petrarca ha dovuto spendere molte energie, nel secondo tempo ha pagato lo sforzo».
Treviso appare non solo la più forte in generale ma anche molto motivata quest'anno a "non fare prigionieri", il perchè è evidente e Pavanello lo illustra candidamente: «Tutti speriamo che ciò (lo spessore della squadra e i risultati, ndr) possa pesare anche nella querelle della Celtic League, penso che possa fare uno strano effetto vedere esclusa la compagine più accreditata, quella che sta più in alto di tutti». E che gode dello sponsor nettamente piu' solido e "committed" nel lungo termine, aggiungiamo.
Obiettivo immagine anche oltre l'Italia: «Il nostro obiettivo è di arrivare in condizioni fisiche ottimali agli appuntamenti con la Heineken Cup" afferma il capitano, "perché non solo in campionato, ma anche in campo europeo vorremmo far vedere i nostri progressi e le nostre qualità». Ecco un esempio di strategia del "fare" e non solo del "tramare".
Scopriremo a breve l'efficacia di tale strategia "frontal attack" e "no compromise" della Benetton, anche se siamo scettici che le gesta sportive pesino davvero in un ambiente dominato dalla politichetta.
Si avvicina il due ottobre, data cruciale per la querelle: i vari comitati Fir daranno o meno definitiva luce verde alle due prescelte alla luce delle credenziali economiche presentate (qualche problemuccio pare trapelare lato Pretoriano; del resto, chi di "pubblici appoggi" ferisce ...), lo stesso giorno la giustizia sportiva si esprimerà sul ricorso della Benetton.
Per intanto i Celtici han chiesto i giustificativi economici e tecnici presentati a suo tempo da tutte le 4 candidate ufficiali italiane al loro campionato e non solo delle due prescelte Fir. Chiaro il messaggio, la Fir PROPONE ma è la che League che DISPONE. O perlomeno controlla l'esito dei rododendri di 'sti italians.
In seconda posizione Rovigo, dopo il rocambolesco pareggio da tre punti della prima giornata batte in casa Parma per 15-10. Come nella precedente partita i bressalieri partono forte e si portano avanti sul 15-0 al 50' col solito duo Bustos - Basson autore di due mete (Petrarca ha solo una "chioccia", Rovigo due ...); poi come la settimana prima si fanno parzialmente recuperare. Partita comunque di basso livello e infarcita di errori, tanto per dire basti evidenziare i tre kickoff (e non solo) sbagliati da Irving di Parma, robe da campionati amatoriali. Tutti i punti degli ospiti vengono da due mete dell'estremo Ed Thrower arrivato dai Saracens.
Si attesta terza a sei punti come il Parma Viadana, grazie alla vittoria col bonus per 41-10 sul Venezia. Partono pari nel primo quarto, alla meta di Samuele Pace trasformata da Pierre Hola risponde quella di Fadalti trasformata da Pilat, poi i padroni di casa dilagano a fine primo tempo (mete di Garcia e Hola) e nel secondo (seconda meta di Pace, poi Quinell e seconda meta di Garcia). Grande potenzialita' d'attacco per la squadra base dei futuri Aironi, sono primi per punti fatti, 61 sinora, ma ne subiscono ancora troppi, 32 in due partite.
A cinque punti l'altra di Parma, il Gran, che ridimensiona i sogni de l'Aquila battendola 26-13 con 16 punti del mediano Tito Tebaldi (in foto) sempre piu' solida realta' e la meta di un interessante emergente come Venditti oltre a quella di Gerber. L'Aquila arranca per tutta la gara nonostante i tre cartellini gialli presi dagli avversari e i loro paurosi alti e bassi della mischia, con i punti di Fraser e una meta di Zaffiri.
In fundo ma poco dulcis, Olympic Roma batte i Cavalieri Prato 22-15; nonostante la giornata ventosa la lenta gara viene gestita coi piedi (in molti sensi), in equilibrio sui 4 centri di Wakarua e uno di Burton lato toscano, contro i 5 centri di Raineri per la Roma; 15 pari a sette minuti dalla fine (si fa per dire: chi puo' dirlo in Italia quanto manchi alla fine di una partita di rugby?), arriva la meta dell'australiano di Roma Alridge.
Roma solida in difesa ma priva di rimessa e ancora con molti punti oscuri, da media classifica per il Super10 una volta rodata; diciamolo chiaramente, lontana anni luce dal poter rappresentare una base per una franchigia celtica men che materasso.
Un aspetto che riguarda tutte le partite del Super10, gia' peraltro da noi qui accennato nello scorso report sul Super10, e' l'assenza di misura del tempo e di conseguente sirena. La trascuratezza, per non dire l'irregolarita', rende le partite di rugby in Italia squallidamente calciottarde, ci manca solo il quarto uomo che alzi la lavagnetta col recupero deciso dall'arbitro a sentimento.
Recuperi eterni in molte partite: in un caso non certo limite, sei minuti nel primo tempo e dieci nella ripresa. Magari era corretto, ma ci vuol tanto a piazzare un ragazzotto al cronometro che guardi l'arbitro quando alza la mano fischiando? Dovremo farci carico di una campagna tipo "moviola in campo" alla Biscardi per ottenerlo?
Fa specie dover perdere tempo su 'sti aspetti da Serie C, quando altrove si dibatte sulle decisioni arbitrali in fase di ruck (Francia, Inghilterra) o riguardanti la mischia chiusa (Sudafrica), su cui ce ne sarebbero di osservazioni intelligenti e pertinenti da riportare ...
2 commenti:
i Celtici han chiesto i giustificativi economici e tecnici di tutte le 4 candidate ufficiali italiane al loro campionato, non solo delle due prescelte Fir
Sta a vedere che dopo tutto 'sto casino, i Celti ci dicono "bravi, belle candidature. Noi comunque prendiamo Benetton/Dogi. Grazie e see yah"
l'assenza di misura del tempo e di conseguente sirena
Questa non la sapevo ma è veramente grossa! Cioé qui si è scatenato un putiferio per entrare in Celtic e poi abbiamo un campionato che manco i tornei parrocchiali... che tristezza!
vedi sold out di San Siro per gli All Blacks
E mi sa che sarà pure l'unica volta in cui si vedrà S.Siro tutto esaurito quest'anno. Per una partita di rugby nella Scala del Calcio! :-)
Già, già, già, forthose!
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