sabato 10 ottobre 2009

Benetton heavy Metal(crom) in Coppa Europa

Mai maglietta fu più benaugurante: Treviso finalmente abbandona il fluorescente simil Stade Francais di Coppa dell'anno scorso e reindossa la mitica maglia bianca con striscia blu centrale della tradizione, quella anni '70 quando era nulla più e nulla meno che una veneta come le altre. Erano i tempi della mitica Metalcrom, sponsor "normale" prima della potenza e organizzazione Benetton che ha portato Treviso a un altro livello rispetto a tutte le altre, venete e non, nel rugby come nel volley e per un po' anche nel basket. (In foto la Metalcrom scudettata del 1978).
Treviso rievoca e vince a Monigo, in modo sofferto ma più che convincente, la prima gara in Heineken Cup dal 2007. La vittoria arriva conducendo per tutta la gara contro non certo il primo che passa: Perpignan è campione di Francia in carica, è stato in testa al Top14 fino a un paio di turni fa e ora è quarto nel campionato più importante d'Europa.
Unica nota stonata per i "salottieri" che hanno evitato la pioggia a Monigo, il commento Sky: non stentoreo alla La7 ma soporifero "rai style" (il grande Moscardi ne capisce ma sorry mi manca di verve e di un po' di visione complessiva).

La cronaca in una giornata piovosa, molto inglese, poco adatta alle prestazioni "alla australe" è presto detta: Benetton in controllo grazie a una sostanziale prevalenza del pack sia nel gioco chiuso che aperto (Tuilagi annullato sin dalle prime battute e poi scomparso, la famosa prima linea Chobet-Guirado-Mas messa sotto a più riprese) e a una rimessa sufficientemente affidabile (Van Zyl man of the match), lascia ai catalani di Francia solo la fantasia dei trequarti, peraltro sempre prontamente contrastati da una difesa attenta e arrembante; si porta avanti 6-0 nel primo tempo con un 2 su 2 di Goosen contro un 0 su 1 di Porical.
Nel secondo tempo un paio di fiammate inziali per parte senza esito, Benetton riesce a tenere gli ospiti incollati nella loro metà campo per gran parte del tempo: come gli ospiti i avvicinano col 6-3, vengono respinti con un 9-3.
Tutto gira sino a sette minuti dalla fine, quando una pericolosa incursione sul lungolinea sinistro del mediano Semenzato e il conseguente montare di tutto il reparto arretrato trevigiano a sostegno - e mettici anche un po' di annebbiamento da fatica nonostante i numerosi cambi - lascia scoperta la difesa al più classico dei contropiedi calcistici: Porical parte assistito e alla fine arriva sino alla meta. Poteva essere la beffa, ma fortunatamente stavolta si manifesta una giustizia superiore (era stata l'unica occasione pericolosa della partita da parte di un Perpigna sino ad allora abbastanza sfavato e impreciso) e l'estremo catalano non riesce a trasformare; il risultato è 9-8, quanto basta e serve a Treviso.

Quanto serve a quei ragazzi, alla società, ai dirigenti, a tutto l'ambiente (staff federale presente e completo, mancava solo Dondi); non scherzavano quando han dichiarato che quest'anno han deciso di fare sul serio non solo inItalia ma anche in Europa, come mostra Luciano Benetton in person negli spogliatoi, poi in tribuna, in settimana visto addirituttra agli allenamenti.

Il che offre una duplice chiave di lettura "politica" in chiave Celtica interessante a noi lontani commentatori: la Benetton proclama nei fatti il suo "hic manebimus optime" nei riguardi delle competizioni internazionali e rilancia alla Fir il suo segnale non inciucista ma "di potenza", fattuale: con loro l'Italia se la gioca e mal che vada ottiene rispetto, con altri nunso.
Ieri purtroppo si è registrato un antefatto che corrobora tale posizione: Olimpic Roma è andata a beccarsi in Euro Challenge un 61 -3 a Bayonne con la terz'ultima del Top14: sette mete a una punizione, il peggior divario della prima giornata di coppe so far.
Sia ben chiaro, non stiamo assolutamente godendo delle disgrazie di una italiana e nemmeno sventolando bandieroni provincial-partigiani che non ci appartengono. Al contrario, per una volta (e turandoci il naso) facciamo i "nazionalisti": una franchigia a guida Benetton in Celtic è nè più nè meno che un chiaro "interesse nazionale". In Celtic ci vada chi sa e chi può vincere: la Magners League non può essere intesa come "premio fedeltà" o per la crescita geopolitica del movimento - il Chievo non andò in Champions League nonostante le sue tre promozioni in fila.
Del resto, con buona pace della vociante prosopopea di qualche parvenu assessore - e di qualcuno che forse aveva fiutato l'affare - il rugby è sport assolutamente meritocratico nella sua essenza; chiunque desideri parlare la lingua franca e diretta di questo sport deve lottare in campo e accettarne i verdetti lasciando il passo a chi ha i meriti e non le chiacchiere. E poi tutti a bersi una birra assieme, se ne riparlerà se del caso dopo tre anni. Per chi invece voglia sventolar bandieroni, la CurvaSud è dall'altra parte, quello si chiama calcio.

Non è solo Olimpic tra l'altro, una sola ride il resto del piatto del rugby italico piange come Roma, a dimostrazione di quanto contino le motivazioni nello sport.
- Parma va a perdersi a Bucarest: 21-9 dopo aver condotto nei primi venti minuti: 3 sole punizioni di Barry Irving contro le mete di Ratiu e Gal, il drop di Dimofte, i calci di Vlaicu. Respinti con perdite.
- Nella fantastica giornata di Treviso il Petrarca per un pelo non riesce a piazzare una deliziona ciliegina sulla splendida torta: perde in casa sper un pelo, 27-29 coi supponenti ma forti Newcastle Falcons di Jimmy Gopperth.
Petrarchini avanti con una meta di Spragg trasformata da Mercier, raggiunti al 20'; ancora avanti alla mezz'ora con la meta di Chillon trasformata da Mercier, raggiunti nuovamente al 46' e superati con la terza meta dopo dieci minuti; i patavini non si perdono d'animo e ripassano a condurre al 61' nonostante l'uscita per infortunio di Mercier, col suo sostituto Ambrosio a segnare il 27-24; senza il trentaduenne regista franco-petrarchino però la storia non è più la stessa e il vantaggio dura cinque minuti, quando Young segna la quarta meta della vittoria con bonus per Newcastle. A due minuti dalla fine il Petrarca ottiene il calcio di punizione della vittoria da posizione non impossibile a 35 metri, ma il pur bravo Ambrosio non è Mercier e sic transit.
Tant'è, bonus di consolazione per Padova; un pizzico di giustizia divina in più, evidentemente tutta dirottata a Monigo oggi, e i Falcons con tre mete incassate avrebbero più che giustamente pagato dazio; da oggi comunque loro o chiunque altro scenderà a Padova, starà molto più accuorto.
- Nè motivazione nè il potenziale erano disponibili nella faretra di Viadana a Clermont Ferrand per la Heineken Cup: rientrano con un 36-18, un piccolo progresso, meglio di quanto si temesse ma coi padroni di casa a cogliere l'obiettivo del bonus. Il risultato è fatto da 5 mete a zero, due di Brent Russell, una per Bai, Debaty e Privat; la squadra in testa al campionato francese con Canale titolare lo ottiene al 60', gli ospiti riescono a difendersi capitalizzando coi piedi le fallosità avversarie (3 calci di Pierre Hola e altrettanti di Garrie Law).
- UPDATE 11/10: Sempre per la Euro Challenge i bressallieri di Rovigo vengono sconfitti come da copione dai Saracens con Aguero e Ongaro titotali per 36-12. Quattro mete come da obiettivo dei londinesi ( il centro Sorell, il flanker Barrell, l'ala Michael Horak ex Benetton e l'altro centro Penney) contro 4 piazzati di Bustos; un drop iniziale e 14 punti toali al piede per l'apertura diciottenne Jake Sharp.

20 commenti:

Nicola ha detto...

Complimentissimi a Treviso e complimentoni anche a Padova, per un pelo non stavamo qui a parlare di doppio trionfo. Ma basta e avanza quello dei biancoverdi (bella maglia, finalmente), che hanno giocato con palle, cuore (tanto, tanto, tanto) e tutto sommato anche testa, almeno in termini relativi dato che l'avversario (Campione di Francia!) si è incartato e confuso di fronte a un osso più duro del previsto. Grandissimi avanti. Nota a margine: sulla questione Celtic League, dato che andarci "bisogna", sarebbe ora di chiudere la baraccata qui. E ora, per una sera, si festeggi assieme.

Zamax ha detto...

E sì che la giornata era cominciata sotto i peggiori auspici. Un tempo da lupi che ha tenuto lontano il grande pubblico (ci saranno stati al massimo 3.000 spettatori, quasi tutti rifugiati sotto la tribuna coperta - io, e pochi altri eroi, no). Dirigendomi in macchina allo stadio veniva giù pioggia a catinelle. Ho anche dubitato che iniziassero l'incontro. Poi durante il riscaldamento pre-partita ho visto i giocatori coi calzettoni blu. Oddio, che cosa si saranno inventati adesso, ho pensato? E invece era la vecchia e bella maglia del Metalcrom. Finalmente una seconda maglia sensata. Dopo qualche minuto di partita ho avuto buone senzazioni, annusando il colpaccio. Partita umile, intelligente, coriacea da parte dei nostri. Non potevano fare altrimenti. Pochi errori e grande determinazione. Il tempo ci ha anche aiutato, inutile nasconderlo: i trequarti del Perpignan fanno paura.
E ora andiamo a Munster, a prendere le bastonate molto probabilmente. Però sarà bello essere guardati con curiosità dopo il guaio che abbiamo combinato...

Abr ha detto...

Complimenti a treviso Nicola, e complimenti anche al Petrarca: entrambe han fatto capire nei fatti che quest'anno nessuno verrà in Veneto a passaggiare coi rincalzi.
I benettoniani, avanti e trequarti, mi hanno stupito per una cosa che tra gli italiani non aveov mai notato: la sicurezza. Persino un mio vecchio pupillo (in negativo ) come Mclean mi ha stupito per autorevolezza e qualità delle scelte: complimenti a Mario Smith e, sudafricano per sudafricano, che ne direste se ... non non sto certo pensando a uno "scambio"!

Sulla Celtic sarebbe ora di finirla d'accordo, ma non so se "the others" lo siano.
Di sicuro l'autorità che dà questa vittoria aggiunge un elemento non molto opinabile. E soprattutto, contrariamente a tante chiacchiere è fatto all'evidenza dei celtici.

Abr ha detto...

Bentornato ai commenti per il nostro inviato speciale Zamax! :)

Nicola ha detto...

Eh sì, Abr. Finora fatti vs. parole, possiamo dirlo? Anche perchè agli "others" non conviene guardare ai fatti (e mi fermo qui, come ho detto mi piacerebbe che si gioisse assieme). Semmai mi piace far notare come Luciano Benetton sia praticamente uscito dagli spoglatoi con la squadra... Chi ha orecchie per intendere...

Abr ha detto...

Eh Zamax dice che bisogna andare a Munster a prenderle, ok ma ... visto i Saints? Quelli si che picchiano nel senso letterale e inglese del termine, Hartley è veramente il capitano giusto, incarna lo spirito del team ...

ringo ha detto...

Grazie socio per questo passaggio nel tempo che noi gggggiovani non ricordiamo ;)

Zamax ha detto...

Mi sto leggendo, stringendo i pugni, tutto quello trovo nella blogosfera inglese e francese sulla nostra vittoria. E' una soddisfazione bambinesca, lo so, ma lasciatemi divertire. Anche perché in Italia, mi verrebbe da dire, proprio in campo sportivo, non in quello politico, come protestano le scimmiette ammaestrate, la libertà di stampa è una chimera.

Non sono sospreso sdella vittoria di Northampton per due motivi: il primo è che chiaramente Munster sta passando un prolungato brutto momento (dalle semifinali di Heineken dell'anno scorso); il secondo che Northampton in casa sua è una squadra durissima da battere. Anche l'anno scorso in Guinness, sebbene neo promossa, lasciava pochi punti alle squadre avversarie quando giocava nel suo fortino. In più ha un grande pubblico, una grande tradizione, e quest'anno si è rafforzata.

"Prendere le bastonate", prendiamolo per un tipico understatement venetian style: tipo "ma sì, go na fabricheta..."

P.S. Detto da un trevigiano: non sono ancora affatto convinto della bontà dell'idea Celtic League. Se ad un certo punto tutto il movimento rugbystico italiano decidesse di mollare il progetto, e di cercare invece di costruire un bel campionato nazionale - SITI INTERNET COMPRESI, aargh! - certo non piangerei.

tagus ha detto...

e pensare che l'equipe sabato presentava la partita così:"l'italie,c'est le bonus" :-)
in effetti perpignan un bonus l'ha preso...

Anonimo ha detto...

Bravo Treviso, ma quello di sabato, purtroppo, non era il vero Perpignan,(per il rugby italico la strada è ancora lunga e tortuosa)....

Teddy Bear ha detto...

Salve a tutti, mi soffermo su due punti sollevati da Anonimo.
Che per i rugby italico la strada sia ancora lunga e tortuosa è evidente ed è importante ribadirlo. Però è evidente che, nonostante tutto e tutti, ci siano piccoli segnali, indizi, tracce che danno una qualche soddisfazione, specialmente se osservati al di fuori di un approccio sensazionalistico-popolare... Semmai, mi fa sorridere leggere in giro (ovviamente non qui) di come alcuni convinti detrattori siano oggi pronti a saltare sul carro dei vincitori.
Per quanto riguarda "il vero Perpignan", beh nello sport e nel rugby in particolare definire cosa, come e quali siano le dimensioni "vera" e quelle "falsa", quelle originali e le brutte copie, è secondo me un compito del tutto insensato e quasi assurdo, perchè ogni partita è un happening interattivo. Anzi, più d'uno.

Nicola ha detto...

Scusate ma non mi trattengo: quello di venerdì era il vero Bayonne? OK, battutaccia, lo ammetto e faccio ammenda. Però Perpignan schierava una bella lista di titolari, c'era qualche infortunato anche per Treviso e soprattutto i catalani venivano qui per il bonus. Hanno avuto 80 min. di tempo per accorgersene, hanno provato a ribaltare le cose, non ce l'hanno fatta per un insieme di fattori: la palla-saponetta e il campo pesante, certo, ma non solo. Soprattutto, ogni viaggio lungo e impervio inizia col primo passo. Qui si è fatto un balzo da gigante a livello mentale: la sindrome d'inferiorità che giustamente fa dannare Abr NON HA motivo di esistere. Un Treviso italianissimo ha fatto lo sgambetto a un Perpignan francesissimo. Non sarà certo sempre domenica (sabato...) ma la lezione resterà.

Abr ha detto...

Zamax, non crederai davvero che, a Munster ...
Qui abbiamo strologato in tempi non sospetti: quest'anno col gorne che si ritrova, Treviso dara' del filo da torcere a tutti, IN CASA. Non anticpiamo i tempi, nel rugby non e' cosa, con buona pace degli amici romani ai quali il concetto di "gavetta" risulta ostico.

Zamax dixit: "Se ad un certo punto tutto il movimento rugbystico italiano decidesse di mollare il progetto, e di cercare invece di costruire un bel campionato nazionale - SITI INTERNET COMPRESI, aargh! - certo non piangerei".

Beh e' la posizione di questo modesto sito da ttempi non sospetti. Nulla contro l'ingaggio a un "Minisuper14 de'noantri" per crescere, ma in primis non certo a scapito del campionato nazionale, e' suicida, e in secundis andiamo a vedere chi e' piu' affine, dove avremmo piu' probabilita' di successo: coi francesi possiamo battere a casa nostra i loro primi, Treviso docet ma anche Padova o Viadana o Parma l'anno scorso, macchecciandiamo affa' coi celtici?
E poi con che modalita'.
Gli altri siti internet? Stendiamo un velo pietoso: quando non sono espressione di localismo, so' affascinati dal dirigismo statalista, senza comprendere che, alla DeSanctis "tal forma, tal contenuto". Lasciamo stare vah.

Abr ha detto...

Anonino, l;USAP non era ... quale? Mermoz, Porical, Candelon, Marty,Tuilagi, Mas, Guirado c'erano... Ti riferisci forse al giovane mediano Cavenaze? Beh ha gia' giocato 3 partite su 10 nel Top14. Perpignan e' cosi', ruota e usa molti giovani del vivaio. Chiamali fessi.
E poi, in ogni caso, come ricorda tagus, se eran venuti qui per suonare, per giocardi "i quarti di heineken al Nou Camp di Barcelona", beh che si attrezzino.
Nel rugby si gioca contro chi scende in campo.

Abr ha detto...

E dimenticavo pure Laharrague, prima.
L'osservazione di anonimo non ci trova quindi d'accordo.
Ci starebbe al limite per Padova, dove i Falcons si sono presentati con 9 sostituti su 15, e guarda caso gli e' andata buona per culo piu' che per anima.
A rugby si gioca contro chi scende in campo e in generale c'e' da quotare quanto dice Teddy Bear.

Abr ha detto...

SI, aveva gia' detto tutto Nicola, ho aggiunto solo i nomi dei tanti "titolari" (ma ripeto, per chi segua il Top14, per molte ma con l'Usap in particolare il concetto si rivela un pelo sfuggente).

Zamax ha detto...

Io non credo proprio per niente. Mi piacerebbe vedere una bella resistenza da parte del Munster dei poveri contro il Munster dei ricchi (In fondo il Treviso di Smith fa nel suo piccolo un po' il verso al famoso gioco degli irlandesi).

A proposito di coppe. Ricordiamoci che quest'anno c'è una novità molto interessante che rivaluta molto la Challenge Cup. Tre seconde dei gironi di Heineken (la terza, la quarta e la quinta miglior seconda) vanno ai quarti di Challenge. Questo rende molto più difficile le cose per le italiane della Challenge (bisogna vincere il girone per qualificarsi ai quarti); però arrivando secondo in un girone di Heineken sei praticamente sicuro di proseguire in uno dei due tornei. Ciò significa che abbiamo, per noi di Treviso, che siamo passati dall'uno al cinque per cento di possibilità di farcella!!!

Abr ha detto...

"Munster dei ricchi/poveri": mi piace: mi piacerebbe molto di piu' "Golden LIONS dei riccchi/poveri" ma va bene lo stesso.

Sulle coppe, rivedi le precedenti puntate (tag "eurocoppe", item da te sottolineato presentato a maggio e ripreso un paio di settimane fa. La nuova modalita', abbiam detto, rivaluta la Challenge ma penalizza le italiane, perche' toglie senso a lotare per i secondi posti in pool - e di chance di primi posti per non non ce n'e' manco l'ombra, fin che Parma va a perdere a Bucarest invece di far deserto.

Zamax ha detto...

Oggi in un'intervista ad un giornale irlandese Franco Smith dice: "We're the Munster of Italian rugby."

http://www.independent.ie/sport/rugby/heineken-cup/the-italian-mob-1914161.html

Che si sia ispirato a qualcosa o qualcuno? :-P

Abr ha detto...

Ehh non vorrai dire che legge pure i commenti :)
L'ha detto solo perchè sa che pochi qui sanno chi sono i Golden Lions... ;)

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