sabato 7 novembre 2009

Canterbury, back to back NPC

Air New Zealand Cup Finals: all'AMI Stadium, Canterbury 28 - 20 Wellington
Il punteggio non è fedele a quanto visto in campo: nettissimo, quasi incontrastato è stato il predominio tecnico, tattico e mentale sulla gara dei rossoneri di casa.
Forse i Lions hanno scelto la tattica sbagliata, sta di fatto che ancora una volta han mostrato di avere meno "desire" dei pluricampioni dell'Isola Meridionale, pur non avendo certo sulla carta meno skill individuali schierati rispetto agli avversari.
Le formazioni: otto All Blacks assenti dai ranghi di Canterbury, sei da quelli di Wellington; ultima partita per Casey Laulala, atteso a Cardiff per dare una scarica da defibillatore alla stagione dei Blues.

Canterbury: 15 Colin Slade, 14 Sean Maitland, 13 Casey Laulala, 12 Tim Bateman, 11 Tu Umaga-Marshall, 10 Stephen Brett, 9 Tyson Keats, 8 Nasi Manu, 7 George Whitelock (captain), 6 Michael Paterson, 5 Isaac Ross, 4 Samuel Whitelock, 3 Peter Borlase, 2 Ti'i Paulo, 1 Andrew Olorenshaw.
Repl.ts: 16 Steve Fualau, 17 Rodney Ah You, 18 Ash Parker, 19 Matt Todd, 20 Willi Heinz, 21 Ryan Crotty, 22 James Paterson
Wellington Lions: 15 Apoua Stewart, 14 David Smith, 13 Alapati Leuia, 12 Shaun Treeby, 11 Hosea Gear, 10 Piri Weepu, 9 Alby Mathewson, 8 Mathew Luamanu, 7 Serge Lilo, 6 Victor Vito, 5 Daniel Ramsay, 4 Jacob Ellison (captain), 3 Anthony Perenise, 2 Ged Robinson, 1 John Schwalger.
Repl.ts: 16 Dane Coles, 17 Arden David-Perrot, 18 Mark Reddish, 19 Scott Fuglistaller, 20 Fa'atonu Fili, 21 Robert Fruean, 22 Daniel Kirkpatrick.

Nel primo tempo è chiaro che Wellington punta a giocare nella metà campo avversaria, utilizzando sovente il piede. Canterbury risponde con una copertura perfetta del campo, con un Colin Slade in gran spolvero e anche Stphen Brett, non si fanno sorprendere e dominano con ripartenze molto più decise e ficcanti dei pallidi tentativi dei Lions. Senza contare il dominio netto dei rossoneri in tutte le fonti di gioco, sia "set" (mischie e rimesse) che nelle ruck. Alla fine col 37 percento di possesso Canterbury ha ottenuto il 63 percento del territorio.
Al primo possesso Canterbury va in meta con Colin Slade, 7-0 in quattro minuti, che diventano 13-0 in mezz'ora. Weepu segna una punizione per i Lions al 31' dopo averne fallita un'altra in precedenza, al 35' seconda meta per Slade va in meta, lanciato da un lungo passaggio a scavalcare di Laulala, per il netto e meritato 18-3 del primo tempo.
Nel secondo i Lions cambiano tattica, provano a correre con l'ovale e ottengono qualche risultato, arrivando alla prima meta al 54' con Leiua che intercetta un passaggio poco meditato di Slade ('na robaccia da togliergli il man of the match). Siamo 18-10 con quasi mezz'ora da giocare, ma Wellington non riesce a tenere il pallino. Torna infatti a segnare Canterbury al 62', con uno spettacolare slalom dell'ala Sean Maitland.
C'è ancora una opportunità per i Lions grazie all'espulsione temporanea di Slade (no, non si merita proprio il titolo di MoM nonostante le due mete) sul 25-13 e un quarto d'ora da giocare. Wellington ce la fa a riaprire la partita a sei minuti dalla sirena: 25-20 con una meta sortita da un lungo passaggio tra i due subentrati Fili e Fluglistaller.
Non basta, Canterbury è abile a nasconder palla coi pick&go fino alla fine, e aggiunge un ulteriore calcio di punizione (saranno 14 alla fine contro i sei concessi ai Lions). Non è il piede comunque a determinare la vittoria di Canterbury: 13 sono i punti di Brett e tre le mete, contro i 10 di Weepu e due mete.
Ancora una volta Wellington perde la finale, è la sesta volta in sette apparizioni dal 2000, mentre a Canterbury riesce il back-to-back, la riconferma del titolo 2008.
Cala il sipario sui campionati australi, si riprenderà con (l'ultimo) Super14 a fine inverno 2010. Buona continuazione.

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