Cronache gallesi: due domande prima dell'Australia
Ha trascorso due mesi infernali con il Tri Nations, pronta ad esplodere con i giovani talenti e poi inesorabilmente ancorata a terra da una confusione sul terreno di gioco, sintomo di difficoltà nel gestire la fase offensiva. Basta guardare al match contro la Scozia: ha trascorso la maggior parte del tempo nelle metà campo avversaria, non riuscendo a incamerare punti. Sintomatico l’errore dalla piazzola di Matt Giteau dopo la meta che avrebbe potuto concedere ai suoi di uscire indenni da Edimburgo. Contro l’Inghilterra ha, al contrario, messo in imbarazzo gli uomini di sua maestà quando è stata capace di dare continuità alle volate e ad un gioco veloce. Tanto che è sembrata di gran lunga la più in forma tra tutte le australi, in quel momento.
Alti e bassi, troppi per credere che quello di Deans sia un progetto consolidato. Ma nell’ambiente, dopo ieri sera, si registra maggiore soddisfazione: nei sei tentativi precedenti – nel corso degli ultimi 101 anni – l’Australia non era riuscita a sconfiggere Cardiff. Tanto che Deans ha forse volute indicare ai suoi gli elementi per fare altrettanto bene contro il Galles di Warren Gatland: “Hanno giocato con grande spiriti e come se fossero stati uno solo, molti erano debuttanti e per loro deve essere una cosa buona cominciare in questo modo”. Cuore e giovani: il coach non vuole discostarsi da qui.
Dall’altra parte della trincea, il Galles, si respira la stessa aria di ottimismo: in molti sono convinti che gli uomini di Gatland possano battere gli aussie. Oddio, la stessa cosa veniva ribadita in occasione del test contro la Nuova Zelanda. E anche se a dirla tutta i dragoni rossi c’erano andati vicini, l’impressione in quel Millennium Stadium era che fossero soprattutto gli All Blacks in grado di poter perdere l’incontro. Intanto torna Dwayne Peel a fare coppia fissa in mediana con Stephen Jones e Jonathan Davies prenderà il posto di Tom Shanklin.
Una vittoria (Inghilterra), un pareggio (Irlanda) e una sconfitta (Scozia): il Grand Slam è saltato – e down under non erano pochi quelli che ritenevano fosse possibile -, quindi quella contro il Galles è la partita più importante per l’Australia in questa lunga stagione. Strappare il Millennium al Galles sarebbe la base migliore dalla quale ripartire. E così, magari, sapremo rispondere alla domanda d’apertura.
1 commento:
Una partita vinta in modo convincnte, un'altra pareggiata per un calo di tensione finale, un'altra persa di un punto ma dominata: i problemi dei Wallabis non paiono di gioco o di campioni, quanto come al solito di mentalità.
Così interpreto la dichiarazione di Deans, compiaciuto per le giovani leve: spera non si portino dietro la scimmia dei vecchi.
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