I Test degli altri
Lo scorso fine settimana eravamo distratti e del tutto focalizzati su Francia-Sudafrica e soprattutto Italia-Nuova Zelanda, ma di Test Match tra Nord e Sud del Mondo se ne sono disputati diversi, come tutti sanno. Nell'ordine cronologico e nella massima sintesi:
Venerdi' il Galles mica troppo sperimentale (provato il giovane Biggar apertura, qualche cambio in prima linea e terza linea e poco piu') veniva messa duramente alla prova da Samoa e ne usciva con un poco rassicurante 17-13.
Al perfetto calcio del giovane Biggar che manda in meta Halfpenny nel primo tempo, risponde nel secondo un intercetto di Mapusua su passaggio di Biggar, alle tre punizioni centrate da Biggar se ne affiancano due piu' una trasformazione di Fa'atonu Fili di Wellington; la differenza la fa quel punto in piu' e una punizione dalla lunga distanza di Halfpenny, un po' pochino per i "canarini" di casa davanti ai quasi sessantamila del Millennium, nonostante il gran daffare di Hook dalla posizione di estremo.
Samoa infatti non arriva in barcone dal Pacifico: e' un mix ancora poco affiatato e con pochi schemi corali, ma che non teme confronti individuali in nessun ruolo, ricca com'e' di titolari di Premiership, top14 e Npc, con punti di eccellenza al centro (Mapusua dagli Irish), alle ali (Tuilagi il giovane da Sale e David Lemi dei Wasps).
Attenta Italia: nel tempo un minimo di amalgama lo troveranno e so' forti anche davanti, potendo contare su gente come Va'a' (Glasgow), Census Johnson (Tolosa) e Schwalger (Sale), Filipo Levi (Newcastle) e Tekori (Castres), solo per citare i "tight five".
Sabato esordio vincente del nuovo coaching team scozzese guidato da Andy Robinson con alcuni cambi importanti, vedi Cusiter mediano titolare al posto di Blair e Paterson in panca: Scotland - Fiji 23-10.
Gia' sedici a zero alla mezz'ora grazie alla meta di Beattie e ai calci di Godman, ma soprattutto in pieno controllo della gara con Rory Lamont vicinissimo alla seconda meta, gli Scots basati sul blocco Glasgow (sei titolari; solo tre da Edimburgh - Godman, davanti Jacobsen e Ross Ford - e sei "stranieri": i due fratelli Lamont, Danielli, Nathan Hines, Strockosh, Grove) si disuniscono un po' nel proseguo ma reggono al tentativo di rientro di Nicky Little e Soci, chiudendo la partita al 50' con la meta (dubbiosa) del centro Morrisson. Adesso la loro nobilitade si parra' contro l'Australia.
Fiji e' tutt'altra squadra rispetto a Samoa: il core e' formato da "isolani veri" e giocatori in campionati europei di medio livello - ProD2, Federal1, Super10 come il lock Lewaravu di Parma - con incastonate stelle di primo livello, come il flanker Qera (Gloucester), l'espertissima mediana Rauluni (Saracens) - Little (Bath), l'eterno capocannoniere del Top14 Napolioni Nalaga da Clermont col compagno di squadra Seremaia Bai, Lobovalavu centro a Tolone.
Sempre sabato, i fischi di Twickenham per Inghilterra - Argentina 16-9, vittoria penata quanto quella del Galles. A leggere lo score, sembra una sfida Wilko - Rodriguez (centro semipro che gioca in Argentina) per tutto il primo tempo concluso sul 9-9, punteggio che regge fino alla meta di Banahan al 71'.
La partita dice che i Pumas, privi della stella J.M.Hernandez, riescono a imporre il loro gameplan agli inglesi, ai quali manca la flessibilita' di "leggere" la partita e cambiare approccio. Gli inglesi prendono decisioni affrettate, individuali (Monye estremo aveva convinto poco contro gli All Blacks e ancora meno lo fa coi Pumas, andrebbe riportato all'ala) e subiscono il bombardamento argentino, giusto nella misura e nel timing ma soprattutto supportato costantemente da trequarti e flanker capaci di correre sotto e contestate immediatamente il possesso.
Gli Italiani si ispirino a cosa significa giocare tattico ma la contempo essere aggressivi in attacco e non lasciare il possesso agli avversari senza che debbano sudarselo, ritardandone le azioni.
Nel finale ai Pumas manca solo quell'ultimo maledetto metro contro i padroni di casa barricati in difesa della loro meta com'era successo ai Gallesi, meta quella inglese generata tra l'altro abbastanza casualmente dall'unica ripartenza "intelligente" tra le tante effettuate dai loro backs per tutta la partita.
Domenica c'e' anche, lontano, un Giappone - Canada 46-8, interessante per la classifica Irb come diremo poi: sei mete a una, prova schiacciante degli uomini di Kirwan in poderosa crescita.
Dulcis in fundo, sempre domenica un partitone eccelso tra due super squadre, delizioso come un capolavoro della nouvelle couisine gustato quando non si ha fame e si desidera stupire i palati della giusta compagnia: Irlanda - Australia 20 -20.
Squadroni al gran completo da ambo le parti, se non che l'Irlanda si ritrova a fare i conti con la sua cronica mancanza di ricambi e deve far partire pilone l'uncapped Cian Healy che pero' si comporta benissimo. Il resto dei Folletti Verdi sembra la formazione dei Lions: Flannery e Hayes davanti, O'Callaghan-O'Connell in seconda linea, terza con Ferris-Wallace (David)-Heaslip, mediana O'Leary -O'Gara, centri Wallace (Paddy) - O'Driscoll, ali Fitzgerald - Bowe con Kearney estremo.
I Wallabies quasi tutti coi baffetti in onore del Movember (Moustache - November, "movimento" per veri uomini lanciato una decina d'anni fa down under e a cui modestamente aderisce anche il sottoscritto) presentano la formazione collaudata con successo contro l'Inghilterra. Ripropongono la soluzione delle soluzioni in assenza di Berrick Barnes: una linea mediana "a tre" con il rapido Genia e Giteau apertura, cui subentra regolarmente Quade Cooper schierato nr.12, lasciando all'apertura titolare il "lavoro di fino" e quello al piede e mettendoci tanta imprevedibilita', assorbimenti e ricicli. Davanti Robinson e Ben Alexander con Moore danno estrema solidita' al pack, Horwill e Chisolm in seconda si difendono in aria, la terza da paura Elsom - Pocock-Palu, dietro gli esperti Drew Mitchell e Peter Hynes larghi e Ioane in mezzo, estremo la garanzia Ashley Cooper.
La partita e' combattutta ma cade rapidamente salvo fasi nelle mani australiane: meta immediata di Drew Mitchell, primo pareggio di Tommy Bowe al 50' (13-13), rivalsa Aussie al 60' con Elsom e assedio finale concluso da quell'eterno vincente di O'Driscoll sulla sirena, colpevolissima la distratta difesa dei canali centrali lato Wallabies.
Non ho parole per dire quanto mi siano piaciute ambo le squadre e quasi tutti i singoli, a partire da Tommy Bowe da una parte (le ALI devono avere il fisico, non le aperture: le a-l-i: solo cosi' riescono a calare in meta con tre uomini aggrappati - vero Canale e Mirco? o possono fermare un hooker lanciato in meta - vero Kaine?) e Pocock, Quade, Elsom, Giteau e Ashley Cooper dall'altra.
Il finale irlandese e' una lezione da apprendere per noi italiani: sei li' a cinque metri e fai delle scelte, se una non funziona (gli avanti) inutile incaponirsi, se ne provi un'altra (la linea arretrata); non avremo BoD, ma Canale piuttosto che Mirco in forma ci sarebbero.
La seconda giornata di Test Match novembrini (terza se si include Australia - Nuova Zelanda a Tokio del 31 ottobre) ci dice innanzitutto di andar cauti col ritornello che il gap tra europee e australi si vada colmando.
A guardare lo score infatti, tra le Boreali per ora gode solo la Francia e nessuna Britannica, mentre delle Australi stanno in alto due su tre: Nuova Zelanda (due a zero) e Australia (una vittoria e un pari), soffre solo il Sudafrica. Tra le Britanniche, abbiamo l'Inghilterra fischiata, il Galles zoppicante, l'Irlanda splendida ma giusto per agguantare il pari all'ultimo minuto in una partita dominata dagli avversari.
Anche la performance sudafricana va posta nel giusto contesto: si sapeva che gli Springboks erano i piu' logori (Currie Cup appena finita) e i meno motivati - che altro dovrebbero dimostrare ancora, dopo un 2009 con TriNations e Super14 in saccoccia? Anzi, in ottica Coppa del Mondo 2011 e' arrivato per loro il momento di "nascondersi" un filino.
Nascondersi anche a livello di Ranking Irb?
Di fatto la sconfitta in Francia consegna il primo posto agli All Blacks vincenti con gli inglesi; la partita con l'Italia non gli ha dato punti ne' ne ha tolti a noi; ce ne avrebbe dati tantissimi se avessimo pareggiato o vinto, lo stesso a norma di regolamento Irb sara' per la prossima col Sudafrica.
Australia rimane solida terza, schizzano in alto la Francia che soffia il quarto posto all'Irlanda dopo il pari casalingo di quest'ultima e l'Inghilterra sesta, cedono una posizione Argentina e Galles, sale anche la Scozia al nono posto.
L'Italia e' sempre piantata al 12' posto in attesa della sfida con l'inquilina del piano di sopra Samoa; la sconfitta del Canada distanzia questi ultimi ma occhio alla ascesa del Giappone ora un posto sotto a noi ... ah Kirwan, quanto ci manchi ...
Position (last week) | Member Union | Rating Point |
---|---|---|
1(2) | NEW ZEALAND | 90.52 |
2(1) | SOUTH AFRICA | 89.97 |
3(3) | AUSTRALIA | 85.63 |
4(5) | FRANCE | 83.20 |
5(4) | IRELAND | 83.20 |
6(8) | ENGLAND | 81.07 |
7(6) | ARGENTINA | 80.49 |
8(7) | WALES | 80.39 |
9(10) | SCOTLAND | 76.06 |
10(9) | FIJI | 75.69 |
11(11) | SAMOA | 73.47 |
12(12) | ITALY | 71.23 |
13(14) | JAPAN | 69.68 |
14(13) | CANADA | 68.76 |
15(15) | TONGA | 67.53 |
16(16) | RUSSIA | 67.17 |
17(18) | USA | 66.87 |
18(17) | GEORGIA | 66.85 |
19(19) | ROMANIA | 64.85 |
20(20) | URUGUAY | 61.07 |
21(21) | PORTUGAL | 60.31 |
22(23) | NAMIBIA | 59.44 |
Se l'Italia pareggiasse a Udine con il Sudafrica guadagnerebbe un intero punto, se vincesse addirittura due, se dilagasse tre; basta sognare, a guardare il ranking ci si rende conto dell'importanza VITALE della partita Italia - Samoa tra due settimane ad Ascoli.
Solo in caso di vittoria con piu' di 15 punti di scarto li supereremmo (72.62 punti contro 72.08). Fiji in contemporanea se la vedra' con la Romania, mentre il prossimo weekend non perderà punti contro l'Irlanda (più di sette punti di scarto tra le due; ne potrebbe guadagnare nel caso vincesse, come noi col Sudafrica).
Una vittoria su Samoa con meno di quindici punti di scarto ci porterebbe a 72.15 punti e lascerebbe i Pacifici davanti di poco, a 72.55; in caso di pareggio l'Italia scenderebbe a 71.15 punti, con una sconfitta "lieve" a 70.15 e per una sconfitta sopra i 15 punti di scarto precipiteremmo a 69.62 punti, sotto il Giappone. Accuorti ...
A proposito di Springboks, nè Habana nè altri (Bismark DuP. e il suo placcaggio in ritardo per esempio) sono stati squalificati, quindi potranno essere schierati tutti sabato a Udine contro l'Italia.
Stasera c'è altro appuntamento infrasettimanale per il "Sudafrica B" nella pianificazione "pazza" della tournèe Europea dei Boks. Incontrano a Wembely i Saracens, una sorta di "Sudafrica All Star" con 10 Expats dal Continente Nero, senza contare coach Brendan Venter: dal capitano Wikus van Heerden a Reineke, Skuse, Mouritz Botha, Melck e Joubert nel pack, DeKock e Hougaard in mediana, Barritt al centro e Shalk Brits (col nostro Carlos Nieto) in panca.
Rispetto alla uscita perdente con Leicester, coach PdV ha cambiato nella sua "squadra B" tutta la prima linea e da' spazio a Deysel in terza.
4 commenti:
Porti i baffi alla Movember pure tu? E questa è una notizia!
Solo per Movember ... anche tu? Alla grande, roba solo per "men for real"! :)
(ammirare baffetto di Drew in foto pliis)
ero convinto che la partita migliore di tutti i test si fosse già vista venerdì sera:
è vero che i boks erano un po' sulle ginocchia ma grandissima francia(ah quanto mi costa ammetterlo).
certi ricicli volanti di mermoz e picamoles a "boulversare" l'organizzazione sudafricana li ho trovati esaltanti anch'io che non amo le alzate d'ingegno sul contatto.
due giorni dopo sono stato smentito:partitone a dublino.
ribadisco un concetto già espresso altre volte:se i giovani aussies mettono su un po' di personalità nel 2011 potrebbero benissimo riattraversare il mare di tasman da tricampeones.
Come spesso mi capito concordo con tagus su tutto: m'era piaciuta la Francia (e quanto è costato al tifoso Boks che non è in me, E' ME), mi sono goduto deliziato Irlanda - Australia, gli Aussie come noi (...) hanno un problema di convinzione dei propri mezzi, se ce la fanno e oltretutto questo Quade Giteau all'apertura continua a incantare, mi sa anche a me che saranno un Factor nel 2011.
Certo che Graham Henry dovrebbe nel caso far perdere le sue tracce, o un giro di chiglia - dell'Isola però - non glie lo toglierebbe nessuno.
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