Mancano ancora parecchi giorni al 10 aprile, data che segna la ripresa della Heineken Cup con i quarti di finale. Tra i match in programma, ce n'è uno particolarmente interessante: quello tra Munster e Northampton che già si erano giocate il passaggio di turno lo scorso gennaio. Si ritrovano nuovamente faccia a faccia sulla scia di tre incontri disputati contro nella storia della competizione europea: i Saints sconfissero Munster nella finale del 2000 per 9-8, si sono ripetuti quest'anno in casa 31-27, hanno ceduto al Thomond Park l'ultima volta 12-9. E mentre il rugby boreale era concentrato sul Six Nations, hanno conquistato la Anglo Welsh Cup: una bella iniezione di fiducia in vista di un passaggio ad altissima tensione.
Nella rosa degli inglesi compare un nome da tenere d'occhio per il futuro, quello della seconda linea sudafricana Juandre Kruger, approdato tra i Saints all'inizio della stagione 2008/09 dalle file dei Blue Bulls. Il viaggio in Inghilterra, nelle intenzioni anche del club del Sud Africa, serviva a fortificare questo atleta di 23 anni che molto probabilmente, alla fine di questa stagione, tornerà in patria: "Il Sud Africa è il mio paese ed è quello per il quale voglio giocare".
Nella sfortunata spedizione irlandese di gennaio, Kruger si è comunque distinto. Al punto che Neil Francis, ex seconda linea della nazionale verde, ha speso buone parole nei suoi confronti, ricordando come giocatori quali Paul O'Connell (capitano degli ultimi British & Irish Lions) e Donncha O'Callaghan abbiano vissuto con la costante presenza di Kruger alle loro spalle. Dietro a O'Connell compariva la sagome del sudafricano. Poi la sorte ha voluto che i Saints si siano giocati la vittoria proprio in mischia, con O'Connell fuori per un cartellino giallo e quindi in superiorità numerica e il punto di ingaggio a pochi passi dall'area di meta del Munster.
Northampton arrivava da dieci vittorie di fila "e così perdere per 12-9 è stata una grande delusione", ricorda ancora oggi Kruger che sottolinea come lui e i suoi compagni di reparto avessero tenuto testa alla mischia irlandese per quasi tutta la partita. Quasi, appunto.
In ambito internazionale, come detto, il ragazzo vorrebbe vestire le maglie che appartengono a Victor Matfield o Bakkies Botha. Come non dargli torto: "Sono stato qui per 18 mesi", afferma in merito alla decisione di lasciare i Saints a fine stagione, "e se avessi deciso di rimanere per un altro anno avrei potuto avere la qualifica per giocare per l'Inghilterra. Ci ho pensato perché ovviamente voglio giocare a livello internazionale". Ma il Sud Africa, per l'appunto, è il suo paese.
Il suo ritorno Oltremanica non potrebbe però essere così scontato: a novembre gli Springboks vi approderanno per la consueta serie di test match autunnali. Un passo alla volta, però: prima c'è la Heineken.
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