Come funziona dove funziona
14 aprile - Bruce Craig ha completato il takeover del Bath Rugby (*) e ha subito ribadito il suo impegno a costruite un nuovo stadio per il club. L'imprenditore originario del West County ha acquisito il 100% delle azioni del club dal precedente proprietario e ora aspira a confermare il piano di un nuovo stadio per 20,000-25,000 spettatori entro i prossimi 12 mesi, a fianco della creazione di una nuova sede e un complesso per gli allenamenti a Farleigh House, nella periferia della città. (...)
Ha dichiarato (tra l'altro):"Spero di esser in grado di combinare la mia esperienza di business e la passione per il rugby, per portare il club a un livello piu' elevato. Il mio obiettivo e' che Bath divenga uno dei migliori club di rugby professionista sia in campo che fuori, e creare le migliori infrastrutture per la sua sostenibilita' nel tempo". E continua: "Nell'attesa di ottenere le autorizzazioni, il piano comprende nuove strutture per gli allenamenti degli atleti, una nuova sede e uno stadio piu' adatto per un club rinomato a livello mondiale come Bath". (Trad. da Scrum.com).
La storia casca a fagiuolo: ecco come come funziona dove funziona e non s'invischiano in fiction già viste di riduzione costi (non di aumento dei profitti) mediante salti all'indietro, nel limbo ossimorico del "semipro". Il rugby union anglosassone ha impiegato ben 100 anni e un paio di "scismi" per fare il salto al professionismo, dopo di che l'ha piantata con i minuetti le favolette e le ipocrisie, facendo leva sugli indubbi rischi del professionismo e mutandoli in opportunita' di crescita.
Oggi grazie a questo abbiamo campionati, club e selezioni stabili, la Coppa del Mondo a fianco dei test match, oltre a campioni e ricadute infrastrutturali importanti nelle citta'. L'approccio business oriented fa rima infatti con migliori infrastrutture sportive e ricreative per giovani, pubblico e atleti; paradossalmente ci sono più "furbacchioni" che non pagano gli stipendi dove le società sportive giocano in "stadi comunali" e sono inibite ad avere lo scopo di lucro.
Altrove (da noi) si fa le verginelle assistenziali ed altro non e' che un escamotage per tenere lo sport sotto lo scacco clientelare del primo mediocre politicante (Federale e non) che passa. Que viva el mercato libre, siempre. E scusate lo sfogo dovuto a invidia.
(*) Bath, elegante citta' del Somerset di antiche origini romane con 90.000 abitanti - per quelli che "al rugby servono le grandi piazze": cuccù, i veri problemi del rugby in Italia sono ben altri, iniziano e finiscono nel tema sopra detto.
7 commenti:
Bella Bath.
Oh yeah
io sono stato 1 mese a Bath ed è una gran bella città al punto che quando dovuto ritornare in Italia ero proprio dispiaciuto.
Sono passato di là, bel posto davvero. Però in Italia, potendo scegliere ...
In Italia tutta la vita: Vino, Sole, Mare, Donne, Arte e Teatro farne a meno non è possibile.
Detto questo a conclusione della Parabola sul Bath c'è un solo commento da fare: Amen Fratello!!!
Maddai, non scherziamo. E non ripetiamoci. Da noi le plurimiliardarie società calcistiche giocano in ruderi preistorici affittati dal comune.
Questo arriva e parla di costruire uno stadio in 12 mesi!
Quelli sono imprenditori, che investono soldi (magari propri, non regalati dallo Stato)
Da noi c'è il figlio cretino della famiglia di petrolieri o, come in URSS, la squadra del Presidente del Consiglio. Figuriamoci in uno sport semi-amatoriale come il nostro rugby.
Che tristezza...
Sisi forthose, Italia nel senso di posto bello in cui vivere, non certo in quanto a capacità e libertà di fare e infrastrutture.
Qui è un casino, ma stranamente si sta "meglio", mediamente c'è meno depressione che altrove. Lo notano lgi stranieri stessi per primi. Merito del cibo, delle ragazze o del clima? Mah...
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