mercoledì 12 maggio 2010

El Mago al Racing

Gia' l'anno scorso era stato uno dei club piu' attivi per acquisizioni di rilievo assieme al Tolone, con colpi clamorosi come Frans Steyn, Chabal e Nallet: ci riferiamo al Racing Métro 92, uno dei più antichi club francesi, fondato nel 1882 e rifondato nel 2001 con la fusione tra Racing Club de France e Us Métro (il "92" è il numero del Dipartimento "Hauts de Seine" nell'Ile de France alle porte ovest di Parigi dove sono insediati).

La notizia e' che il club parigino giunto quest'anno dalla promozione ai quarti di finale, non ha intenzione di esser da meno dell'anno precedente: infatti arriva l'annuncio di un rientro clamoroso, quello di el mago J.M. Hernandez. Tornera' quindi a Parigi dopo la parentesi sudafricana e il forzato stop per un brutto infortunio, ma cambiera' sponda, dallo Stade passera' al Racing.
Non e' l'unico acquisto del team del fumino Pierre Berbizier: a seguire le ali Mirco Bergamasco, un altro preso dallo Stade, e Benjamin Fall da Bayonne, ci saranno gli arrivi del mediano Nicolas Durand da Perpignan, i piloni Julien Brugnaut (da Munster), Benjamin Sa (da Montauban) e Scott Zimmermann (da Brive), del lock Karim Ghezal e il flanker Antoine Battut da Montauban, dell'ala Albert VuliVuli da Bourgoin.
Per star dentro alla nuova spettacolare, aggressiva campagna acquisti il patron Jacky Lorenzetti ha alzato il budget del team di un milione di euro rispetto allo scorso anno, toccando i 17 milioni di euro, pari quasi al budget complessivo di tutte le qualificate ai playoff della Premiership.
Lorenzetti trova lo stesso motivi per lamentarsi: incolpa le regole imposte dalla Federazione francese FFR sulla "quota federale", che da noi si chiamerebbe dei "giocatori di formazione nazionale". Essa, reclama, lo avrebbe costretto alla rinuncia al rinnovo di una serie di contratti: Sefulu Gaugau, Brent Ward, Ashley Clarke, Manni Vakaloa. In piu' se ne andranno il mediano Nic Berry (ai Wasps), il tallonatore Olivier Diomande, i piloni Craig Smith, Mehdi Merabet e Clement Baiocco (al Bayonne), piu' il centro Epi Taione.
Un altro che non giochera' piu' sara' il mitico ma anziano neozelandese Andrew Merthens, visto negli scampoli finali della gara contro il Clermont - per inciso, uno dei pochi club non solo francesi ma mondiali a poter vantare un budget ancora piu' alto di quello dei parigini: 20 milioni l'anno.

La regola FFR che Lorenzetti trova limitativa e' la seguente: da quest'anno almeno il 40 percento dei giocatori tesserati dai club del Top14 deve aver giocato in Francia per almeno 5 stagioni prima di aver compiuto i 21 anni, o deve aver speso almeno tre anni tra i 16 e i 21 in una Accademia (di club) accreditata presso la Federazione.
Tale regola era stata annunciata a fine stagione 2008, con un anno di anticipo, quindi squadre come Castres, Perpignan o Tolosa stessa si sono messe gia' a posto, quest'ultima sfruttando vivai estremamente produttivi che han sfornato giocatori come Michalak o Medard.
Se tale regola causa problemi al Racing, ci domandiamo come si gestiranno a Tolone, la squadra col record europeo di 27 stranieri tesserati di cui nove comunitari (e quest'anno e' in arrivo pure Sackey).
Tornando alla regola, quello francese e' un modo per fissare il concetto delle quote di giocatori di formazione nazionale senza finire in discorsi delicati e molto facilmente contestabili legati a Paesi di nascita e passaporti. A fianco di questo la FFR controlla la effettiva capacita' di spesa dei club mediante un Ente apposito, quello che sanziona ex post i club poco virtuosi , come successo quest'anno a Montauban.
In Inghilterra, altro paese ricco di ex Colonie dove a rugby si gioca e tanto, non c'e' ne' la mentalita' ne' la preoccupazione delle quote: la RFU vanta un milione di tesserati praticanti ... Sul versante economico invece sono estremamente piu' attenti, e per mentalita' alle sanzioni preferiscono la prevenzione, gestita mediante salary cap.
Il quale finisce pero' come raccontavamo un paio di settimane fa, finisce per penalizzare i club dalle possibilita' finanziarie maggiori, quelli che una volta spazzolavano via tutti i titoli europei e che ora dovrebbero vedersela con le francesi dal budget triplo rispetto al loro, oltre al solito paio di selezioni gallesi e irlandesi che fan mezza nazionale a testa. In cambio il cap dovrebbe produrre un campionato teoricamente piu' contendibile oltre a porre un limite fisiologico alla messa a contratto di giocatori stranieri, ma tale argomento e' controverso.

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