giovedì 15 luglio 2010

All Blacks vs. Springboks, pronti a gara due

Il secondo scontro del TriNations a Wellington tra i titani del rugby All Blacks e Springboks si approssima e tra un infortunio e l'altro sono state finalmente rilasciate le formazioni.
Primi i sudafricani: coach Peter De Villiers non ha stravolto la formazione nonostante la pesante sconfitta incassata in gara uno; con cio' mostra di aderire alla tesi che la sconfitta sia derivata principalmente da una disabitudine a certi livelli di concentrazione e intensita' - basti considerare l'inconsistenza generale mostrata nei placcaggi e in rimessa laterale, capisaldi classici del gioco Boks. Facendo magari miglior leva sulla disciplina, dove estromissone di Botha a parte, gli All Blacks concessero ben undici punizioni contro due agli Springboks. In più si esplicita una richiesta "speciale" a Morne Steyn: in assenza di Fourie du Preez non basta svolga come sempre in modo impeccabile ma "asettico" il suo compitino, deve anche prendersi più responsabilità in fase di impostazione del gioco d'attacco.
Il coach insomma chiede uno "step up" individuale prima che di squadra ai suoi, rischierando tutti i non infortunati per vedere una reazione d'orgoglio. Reazione dunque sia, si spera non limitata alle botte stile Olanda nella finale Fifa World Cup.
Tutto il reparto arretrato e la mediana sono quindi confermati, ivi incluso Jean DeVilliers "esiliato" in fondo all'ala destra; tra gli avanti, CJ Van Der Linde subentra pilone destro all'infortunato Jeannie DuPlessis e il trentaduenne Danie Roussow dovrebbe prendere il posto dello squalificato Bakkies Botha. Condizionale usato in quanto e' infortunato pure lui e nel caso non ce la facesse, entrera' da subito il lungo Andries Bekker. In panchina subentra Ryan Kankowski, mentre dalla patria e' stato richiamato anche Flip Van Der Merwe.

Per gli All Blacks nonostante la prova un po' da "Sissy" (*) degli Springboks in gara uno, il trionfo di Auckland non e' stato gratis, tanto che coach Graham Henry ha dovuto ritardare l'annuncio della formazione per sperare in qualche recupero. La loro sfida sara' ripetere la gara tutta velocita', ripartenze e capacità di inaridire le fonti del gioco Boks mostrata ad Auckland, solo stavolta contro un avversario lievemente indispettito, per usare un eufemismo.
Diversamente dagli avversari i problemi AB stanno dietro mentre davanti e' tutto ok: risultano indisponibili Joe Rokocoko e l'utility back Richard Kahui. All'ala chiusa partira' allora titolare Rene' Ranger (in foto), prima volta da titolare, debuttante in maglia nera nel recente test col Galles, uno che coi Blues gioca piu' spesso al centro che all'ala (anche all'altro lato c'e' Cory Jane, un estremo di ruolo). Alternanza anche in mediana: Piri Weepu torna titolare non solo per guidare la Haka, mentre Cowan "il terzino" (per via degli strattoni alla maglietta di Botha) riesce a raggiungere la panchina nonostante qualche acciacco. Tra i rincalzi anche Israel Dagg, subentrato a Kahui.

A proposito di punizioni, l'arbitro sarà nuovamente irlandese, Alain Rolland, e Graham Henry l'ha pubblicamente lodato come "il miglior arbitro del mondo" (uno dei punti in cui non siamo d'accordo con il coach neozelandese). Forse spera chiuda un occhio su quel continuo gettarsi dei suoi oltre la linea del vantaggio nei placcaggi, simulando delle controruck?


Springboks team: 15 Zane Kirchner, 14 Jean de Villiers,13 Jaque Fourie,12 Wynand Oliver, 11 Bryan Habana,10 Morne Steyn, 9 Ricky Januarie, 8 Pierre Spies, 7 Francois Louw, 6 Schalk Burger, 5 Victor Matfield, 4 Danie Rossouw, 3 CJ van der Linde, 2 John Smit (captain), 1 Gurthrö Steenkamp.
Reserves: 16 Chiliboy Ralepelle, 17 BJ Botha, 18 Andries Bekker, 19 Ryan Kankowski, 20 Ruan Pienaar, 21 Butch James, 22 Gio Aplon.

All Blacks team: 15 Mils Muliaina; 14 Cory Jane, 13 Conrad Smith, 12 Ma'a Nonu, 11 Rene Ranger; 10 Daniel Carter, 9 Piri Weepu: 8 Kieran Read, 7 Richie McCaw (captain), 6 Jerome Kaino, 5 Tom Donnelly, 4 Brad Thorn, 3 Owen Franks, 2 Keven Mealamu, 1 Tony Woodcock.
Reserves: Corey Flynn, Ben Franks, Sam Whitelock, Liam Messam, Jimmy Cowan, Aaron Cruden, Israel Dagg.

(*): famosa definizione che del gioco un po' leggerino del suo team diede il mitico Larry Byrd dei Boston Celtics, dopo la sconfitta in gara uno con i L.A. Lakers, in una finale Nba degli anni '80 ("we played like a bunch of Sissies"). Nel resto della serie Boston, "stimolata" dal suo leader sfodero' una serie di prestazioni spettacolari, vincenti e - soprattutto in gara due - molto "ruvide".

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