sabato 14 agosto 2010

Avvio al Top

Inizio col botto del Top14: non tanto per le sorprese anche se qualche risultato lo è quanto per il pedaggio pagati agli infortuni, prima durante e dopo le prime partite vere della stagione. I due casi estremi: rottura del tendine d'Achille e sei mesi di stop per il pilone del Biarritz e della nazionale Fabien Barcella (in foto), infortunatosi sabato nella partitella tra chi non era sceso in campo venerdì e gli Espoirs; il secondo caso lo chiameremmo la "maledizione apertura a Perpignan": nell'estate s'erano infortunati il titolare Laharrague e il suo vice designato David Hume; rispolverano allora Manny Edmonds ma questi si rompe nel pre-partita; a quel punto coach Brunel schiera il fuori ruolo David Melè, ma anche lui s'infortuna nell'ultimo quarto. Una partita giocata, quattro aperture azzoppate: la cosa accelererà l'accordo per il trasferimento sulle rive del Mediterraneo di un certo James Hook?
Uscendo dalle infermerie, i temi messi in evidenza dalla prima giornata del Top14 in sintesi sono: tutti forti in casa propria, Racing solido e passo falso tolonese in casa.

Cominciamo dall'ultimo punto, inatteso: Tolone battuta in casa da un sagace e barricadero Bayonne per 22 -26. Indisponibile Wilkinson, al suo posto tra i provenzali va il rincalzo di lusso Felipe Contepomi in mediana con Henjak. Poi c'è Heyman in prima linea, Schofield in seconda, George Smith in terza con Fernandez Llobbe, un reparto arretrato tutto nuovo tranne il centro Kefu, con Rudy Wulf e Paul Sackey alle ali, Geoffrey Messina al centro e Lapeyre ex Albi estremo. L'Aviron presenta la mediana inedita Audy ex Montauban e Boyet ex faro di Bourgoin; passa per primo con all'alona ex Agen Huget, un 1,90 per 93kg. che ritorna fino in fondo un calcio dell'estremo tolonese. Nel primo tempo Boyet regge al piede il confronto con Contepomi, si va al riposo sul 9-13.
Nel secondo tempo entra Craig Gower al centro, mentre la pressione tolonese monopolizza l'ovale. Gli ospiti fanno muraglia e subiscono due carton jaunes, tuttavia riescono a reggere tra qualche polemica (il Tmo nega una meta a George Smith) e solo al 68' l'arbitro si decide ad assegnare una meta tecnica ai padroni di casa che passano a condurre 19-16. Boyet ristabilisce la parità dopo un paio di minuti, Contepomi riporta avanti i suoi con un penalty ma al 75' c'è il patatrac, la seconda meta del 23enne Huget lanciato da Boyet. Velleitari gli sforzi tolonesi nei ben otto minuti post 80' finali.
Ritroviamo il team allenato da Saint-Andrè come l'abbiamo lasciato in finale Challenge col Cardiff: tanto fumo e poco arrosto; ma c'è tutto il tempo per serrare i bulloni e combinare assieme tanti nuovi talenti. Bayonne rinnovata di Gajan pare invece aver reclutato i personaggi giusti per il gioco più redditizio nel Top14, quello chiuso e di rimessa stile "tasi e tira" (col piè).

La seconda vittoria esterna è per l'altra "superdotata" Racing Mètro, che espugna non senza fatica, quindi mostrando carattere, il campo del ridimensionato ma mai rassegnato Brive con un 18-23. Infortuni si diceva: dopo 3 minuti di gioco si spacca il mediano di casa Pejoune, lo rimpiazza il 32enne Shaun Perry a far coppia con Estebanez, opposti al nuovo Durand in coppia con Wisniewski. Proprio quest'ultimo apre le marcature e risulterà il giocatore decisivo con 20 punti in carniere - si vede che la pressione di JM Hernandez fa bene al giovane "quasi italiano".
E' il 22enne nazionale Alexis Palisson schierato all'ala dei Briviste a tenere il fiato sul collo dei più quotati parigini, pervenendo al quasi pari 9-10 poco prima del 50'. Poi il piede di Wisniewsi e la meta del flanker Cronje chiariscono i rapporti di forza, lasciando al piede di Palisson solo la possibilità di agguantare il bonus difensivo.
Buona la prova di LoCicero titolare e Festuccia subentrato al 50'; nervoso Dellapè, fa il suo esordio negli ultimi 10 minuti Mirco Bergamasco.
Aldilà della tradizionale tostaggine di ogni compagine francese davanti al suo pubblico, l'impressione è che anche Berbizier debba ancora serrare qualche bullone nella sua talentuosa compagine: due gialli (ai due lock Dellapè e Qovu, per contatti pericolosi) e molti sprechi, il neoarrivato Benjamin Fall schierato estremo poco inserito nel gioco: l'impressione è che se gli avversari sono sempre sotto break, vi sia anche un contributo di errori ed esitazioni dei parigini.

L'esordio casalingo di Tolosa coi neopromossi vicini dell'Agen chiama un titolo: il maestro e l'allievo. Finisce 44-24 con sei mete di cui due di Medard schierato ala, poi gli altri backs Jauzion, Yann e Poitrenaud, più la prima del tallonatore Servat. Da segnalare piuttosto le tre mete marcate dall'Agen: due per l'ala Edmond e una per Avramovic, trentenne argentino messosi in luce a inizio anno coi PampasXV nella Vodacom Cup sudafricana. Segnale di inevitabile relax dei padroni di casa o necessità di revisioni difensive? Il responso a Guy Novès e al lungo proseguo del campionato.
Va peggio dell'Agen al Bourgoin perdente a Charlety, casa provvisoria dello Stade Francais per 43 -12. Di Bernardo schierato apertura a far reparto col mediano Campeggia ex Oyonnax, tiene la partita pari fin che dura: al 21' deve uscire sostituito dal connazionale Viazzo. Alla mezz'ora decolla lo Stade: prima va in meta Szarzewski, nel secondo tempo marcano Bastareaud, capitan Parisse, l'ala Arias per il bonus e l'estremo Southwell. Ottimo esordio per coach Cheika, in grado di schierare una formazione molto razionale e potente, con ottimi interpreti in tutti i reparti pur senza uomini-copertina (il che è una bella novità per il team di patron Maz Guazzini): in mediana il duo dentro e fuori dalla nazionale Dupuy - Beauxis, in mezzo solo potenza con Bastareaud e Tiesi, alle ali gli onesti Arias e Ollie Philips con Southwell in fondo, gli esperti Parisse e Rabadan in terza col più giovane Burban, in seconda l'esperienza di Palmer e del nazionale Papè, davanti gli scafatissimi Roncero e Rayno Gerber con Szarzewski.
L'altra vittoria casalinga dal differenziale relativamente importante è del Biarritz che regola Montpellier con un 30 - 22. Assente Traille, i Baschi mettono al sicuro il risultato nel primo tempo chiuso 21-3, con le mete dell'ala Bidabè, dell'apertura "supplente" Peyrelongue e 10 punti per Yachvili. Nel secondo subiscono il ritorno dei mediterranei dell'Herault, che prima del 50' si avvicinano sino al 24-17 (mete di Alcalde e del figiano Matadigo) e non riescono a raggiungere il bonus ma lo negano anche alla squadra di Trinh Duc e Ouedraogo.

Nella serata di venerdì la partita impropriamente denominata "rivincita" della finale scudetto della stagione scorsa (stavolta non c'è nulla in palio), vede Perpignan pur assediata dalla sfortuna (all'apertura), capace di prevalere per 21 -13 su Clermont, negando anche il bonus ai campioni in carica. Gara gestita in modo opportunistico dai Jaunards più forti sulla carta, in cui l'unica assenza di peso è quella di Morgan Parra, rimpiazzato in mediana dall'esperto Kevin Senio a fianco di Brock James. I due errori iniziali dell'australiano dalla piazzola consentono ai padroni di casa di passare in vantaggio grazie a un piazzato di Porical e al drop di David Melè, apertura con Kevin Boulogne ex Albi efficace in mediana.
Appena muove palla Clermont è pericolosa: alla mezz'ora Napolioni Nalaga porta in vantaggio i suoi marcando l'unica meta della gara, travolgendo l'ultimo difensore sul lato sinistro dopo un grandioso break sul lato opposto dell'altra ala, il ventiduenne molto più agile Wesley Fofana. L'impressione è che se mollassero i freni nulla potrebbe reggere la maggior potenza degli ospiti, ma prima della fine del tempo due piazzati di Porical riportano avanti i padroni di casa.
Nel secondo tempo Clermont prova ad accelerare mediante tambureggianti azioni in percussione, in cui si mettono in evidenza i centri Joubert e Baby, il lock Cudmore e le terze linee, in particolare il nuovo acquisto Sione Lauaki entrato nel secondo tempo: "fracassante" è l'aggettivo francese usato a suo proposito dal telecronista, lo troviamo molto appropriato. Perpignan è però più concreta: Melè segna il suo secondo drop prima di "fracassarsi" il ginocchio, Porical piazza tre punizioni contro una di Brock James ed è il dominio nelle fasi statiche dei padroni di casa a tener lontani i più manovrieri e potenti avversari. Secondo tempo molto "sentito" sul piano fisico-nervoso, con un rosso diretto al lock dell'USAP Villaceca reo di calpestare la testa dell'avversario Privat.

Altra sorpresa nel posticipo di sabato: nel Top14 guai a sottovalutare la squadra che giochi in casa. Difatti la matricola Stade Rochelais difende egregiamente il suo campo dalla più quotata Castres, chiudendo l'incontro 22-17. Primo tempo dominato 12 -3 con molto coraggio ed efficacia: le prime due incursioni nei 22m avversari portano in meta l'estremo Sebastien Baboul al 4' e il mediano Ferrou al 15', due elementi "storici" della piazza. Nel secondo tempo gli ospiti si fanno sotto con la meta di Tekori ma continuano ad essere molto approssimativi. La terza meta dei Maritimes siglata da Norman Ligairi chiude i giochi per i padroni di casa, che più tardi mancano d'un soffio la quarta meta del bonus con l'unico colpo del loro mercato Seru Rabeni. La meta di Cameron McIntyre nel finale consente a Castres di raggiungere il bonus difensivo. In assenza del cecchino Teulet, tocca a Seremaia Bai piazzare per Castres, trasformando due mete e marcando una punizione.

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