giovedì 12 agosto 2010

Europa si parte: inizia il Top14

Venerdì 13 si parte col rugby in Europa. I primi con largo anticipo sono ovviamente i francesi col Top14, il torneo più lungo - due squadre in più - rispetto agli altri tre campionati Full Pro rimasti in Europa: Premiership e Magners League, oltre alla ...ProD2. Il Super10 difatti s'è malinconicamente auto-retrocesso, risultando più vicino al campeonato espanol che alla ProD2 stessa.

Abbiamo già presentato i movimenti di mercato delle 14 compagini, per aiutare a capire chi sia più forte e chi no relativamente alla passata stagione.
Per inciso, consentiteci di sottolineare orgogliosamente un fatto, relativo ai contenuti di quel "sinottico" post. Se altrove trovate raccolte dei lanci d'agenzia o lacunosi copiaeincolla da PlanetRugby, lì - come molti altri post di RightRugby - s'è certosinamente registrate giorno per giorno tutte le novità. La filosofia che anima questo blog è infatti privilegiare il valore aggiunto e la completezza rispetto alla tempestività delle notizie (che comunque sono al 90% di seconda mano, per tutti). Vedi ad esempio la recente topica sull'esclusione del Bourgoin in cui quasi tutti son caduti, non noi: non ci interessa far da strilloni di titoli altrui (Rugbyrama nel caso in questione) ma approfondire.


Torniamo al Top14: la prima considerazione è che sarà ancora il campionato per club/selezioni qualitativamente più elevato d'Europa e forse del Mondo (eccezione il Super15?), anche se gli arrivi di livello sono inferiori rispetto all'anno scorso, segnando ad esempio il rientro in Patria di molti Britannici (Flutey, Thompson, Berry, Smith, Taylor etc., ma Wilko rimane e arriva Sackey). C'è la solita colonia argentina ben nutrita: Rugbytime ne conta ben 32 distribuiti in 12 delle 14 squadre, ovviamente (per loro) includendo Parisse, Canale, Dellapè, Orquera e Di Bernardo. Un altro elemento caratterizzante di questo mercato è la "diaspora Montauban", grazie alla quale molti team (non solo francesi) hanno accasato buoni giocatori a prezzi di saldo.
Tanti possono essere i criteri per classificare e ragionare sui potenziali dei team nel prossimo campionato; sicuramente i "romanticoni" storceranno il naso per il nostro, guardare ai budget disponibili. La divisione per "fasce" nel Top14 che ne consegue è a nostro avviso la più indicativa.

- Una sola squadra riesce a muovere un fatturato di 30 milioni di euro annui: è lo Stade Toulousain, il Real Madrid del rugby, 17 titoli, ultimo nel 2008, sempre focalizzato sulla Coppa Europa. Da 18 anni consecutivi giungono almeno alle semifinali del campionato nazionale; se quest'anno non verranno ancora devastati dagli infortuni, potrebbero tentare un bis - titolo nazionale e europeo - sempre più difficile, che l'anno scorso ha ad esempio schiantato le due super irlandesi Leinster e Munster, lasciandole con un pugno di mosche in mano.
Nonostante l'aumento del budget di quasi 1,5 milioni rispetto all'anno precedente, non c'è stato nessun grande arrivo a Tolosa: solo un paio di buoni situational players di "seconda mano" come Vergallo e Delasau più alcuni giovani autoctoni da lanciare (Lakafia, Nicolas); d'altro canto lamentano un solo pesante addio al campo verso i ruoli tecnici, il 33enne Elissalde che lascia l'apertura presidiata da Skrela, Michalak e apre una possibilità per il ventenne Doussain, messosi in mostra tra i Bleus U20. La squadra guidata da Guy Novès pare comunque al solito più che coperta in tutti i reparti, con un bel mix di francesi e internazionali, di giovani ed esperti.

- Più sotto di un buon terzo, quattro sono i team che possono contare su budget nell'intorno dei 20 milioni di euro: i campioni in carica Clermont, la nobile decaduta Stade Francais, le due rampanti Toulon e Racing Métro.
La prima, finalmente vincitrice del Bouclier de Brennus all'undicesima finale e quarta consecutiva, arriva da una stagione favolosa: gli Alverni han vinto anche il torneo nazionale Espoirs (la squadra A sotto i 23 anni) e la coppa Renè Crabos (sotto i 19 anni). L'unico trofeo mancato è stato la coppa Pierre Alamercery (under 17) andato a Tolosa in finale con Montpellier (da sempre i due "Petrarca" francesi in quanto a vivai).
Arrivano due potentissimi rinforzi Kiwis per il pack dei Jaunards, Sione Lauaki e Ti'i Paulo, e una partenza importante che aprirà maggiori spazi a Gonzo Canale, quella di Seremaia Bai. Brock James pare aver identificato un modus vivendi produttivo col giovane leader Parra, il team di Vern Cotter ha acquisito sicurezza (il gioco l'ha sempre avuto) per puntare ancora in alto.
Molti e importanti gli sganciamenti dallo Stade Francais, il team parigino con undici titoli in carniere, l'ultimo nel 2007 all'addio di coach Fabien Galthiè. A far l'elenco dei fuoriusciti vien male - Gasnier, Mirco B., Messina, Marconnet, Taylor, Kayser - soprattutto se confrontato con gli arrivi, in cui spicca solo quello di coach Michael Cheika. Sarà una stagione di ridimensionamento (1,72 milioni risparmiati rispetto all'anno scorso) ma anche di ricostruzione e se il team capitanato da Sergio Parisse lo affronterà con lo spirito giusto, potrebbe anche riservare qualche soddisfazione.
Quanto a Tolone, giunta la scorsa stagione in semifinale nazionale e alla finale del Challenge europeo, è una delle due squadre (in Europa!) in grado di insistere col passo della stagione passata in termini di mercato: dall'estero arrivano campioni come Carl Heymans, George Smith, Rudi Wulf, Paul Sackey. Vero che ha perso Sonny Bill Williams e ha lasciato andare Rooney, Jamie Robinson, Lozada, Skeate, Tonga L'a'etoa e altri, ma tengono sempre Wilkinson con Contepomi, Fernandez Llobe, Lobovalabu e Joe Niekerk.
Il Racing Mètro di coach Berbizier l'abbiam soprannominato la terza franchigia italiana all'estero, avendo espanso la colonia dei LoCicero, Festuccia, Masi e Dellapè con Mirco Bergamasco e Gregory Arganese, convocato ai tempi nella Nazionale A ma poi più visto. Italiani a parte, quando una squadra che già può contare su Francois Steyn, Nallet e Chabal, prende anche tra gli altri Benjamin Fall, el Mago JM Hernandez e Julien Brugnault, si candida a fare un salto di qualità importante rispetto alla già buona qualificazione ai playoff della passata stagione. Importante l'arrivo in mediana di Durand da Perpignan, a far reparto col duo Wisniewski-Hernandez all'apertura.

- Tre i team col budget di circa 15 milioni di euro: Bayonne, Biarritz, Montpellier.
I primi, deludenti al punto da risultare retrocessi sul piano puramente sportivo nella scorsa stagione, sono corsi ai ripari e risultano la società che più ha aumentato il budget in termini assoluti rispetto all'anno precedente: addirittura di 4 milioni di euro, per una radicale remise en forme. L'Aviron di Christian Gajan ha risolto prima di tutto la telenovela apertura cui anche Craig Gower aveva dato il contributo, reclutando Ben Boyet e arrivando a un imbarazzante "contrordine compagni" nei riguardi di Fauquè, arrivato in corso di stagione da Parigi; sono giunti inoltre nomi come Joe Pietersen dietro, Troy Flavell in seconda linea, Tonga La'aetoa e Clement Baiocco davanti.
L'altra basca Biarritz, finalista Heineken ma fuori dai playoff dal 2007, ha scelto la stabilità muovendosi pochissimo sul mercato, perdento con Hunt, Courrent e Hall più di quanto abbia acquisito con Erik Lund fratello di Magnus già in rosa, Marconnet e un paio di giovani australiani.
Montpellier anche quest'anno pare destinata a giocare il ruolo più enigmatico e indecifrabile del Top14: squadra dotata di uno dei migliori vivai nazionali, con budget non povero e con un paio di capisaldi della nazionale, Trinh Duc e Ouedraogo, non riesce mai a decollare. La svolta quest'anno potrebbe essere rappresentata dal gradito rientro in scena di Fabien Galthiè, il coach che portò lo Stade alle ultime affermazioni fino al 2007. Arrivano anche i rinforzi Timosi Nagusa da Ulster e Bustos Moyano dall'Argentina per il reparto arretrato, ma lì bisognerà capire chi coprirà nello scoreboard l'addio di Todeschini, più pesante del rientro in Inghilterra di Ollie Smith.

- A un milione di meno in budget, nell'intorno dei 14, troviamo Perpignan, Brive e Castres.
I finalisti nonchè ex detentori del titolo Perpinyà si scompongono solo per l'infortunio che fermerà l'apertura Laharrague per alcuni mesi. Guardatisi in casa, han trovato Manny Edmonds, ex "allenatore in campo" del Bayonne arrivato a fine carriera come assistant coach della squadra Espoirs; sarà lui a rimpiazzare il titolare nella prima parte della stagione. Se ne va anche il mediano Durand, rimpiazzato da Kevin Boulogne preso da Albi. I due episodi la dicono lunga sulla scarsa propensione dei catalani a investire sul mercato - a meno che non si tratti di un nuovo coupe à la Dan Carter - preferendo affidarsi "all'amalgama", alla potenza della mischia guidata da Nicolas Mas, alla solidità difensiva e alle ripartenze.
Brive assieme allo Stade è il team costretto a ridimensionarsi maggiormente: ha calato il suo budget di due milioni rispetto alla stagione precedente promuovendo l'esodo di stranieri, soprattutto inglesi, reclutati un anno prima: partiti Goode, Thompson, Flutey, sono rimasti Jamie Noon e Shaun Perry; via anche Horacio Agulla ai Tigers e Liebenberg agli Aironi. la squadra allenata da Ugo Mola è sempre più nelle mani dell'estremo Alexis Palisson, con il leader della nostra nazionale A Luciano Orquera a cercarsi spazi nel confronto con Fabrice Estebanez all'apertura.
Tra deluse, statiche, enigmatiche e ridimensionate, spicca nel rapporto tra costi e prestazioni Castres: si muove sul mercato con l'accortezza inaugurata l'anno scorso. Si privilegia la base francese e introducono, tra i molti altri, due ottimi rinforzi al team di coach Labit che già conta su Marc Andreu, Chris Masoe, Luc Ducalcon e sul "killer" dalla piazzola Romain Teulet: Seremaia Bai dietro e Benjamin Kayser davanti. Ha tutte le carte in regola, tranne il fattore sorpresa, per ripetere la splendida stagione scorsa. Provando magari stavolta a non arrivare alla fine in debito d'ossigeno.

- Profondo è il salto dai 14 milioni ai circa dieci e meno del budget di Bourgoin e delle neopromosse Agen e Stade Rochelais: un terzo di quello disponibile per Tolosa, metà di quello del Clermont o del Racing.
La prima soffre come ogni anno ma ha mostrato che la cura economica di fine stagione scorsa ha avuto effetto, la situazione è finalmente sotto controllo. Se i Berjallens sono costretti dopo Parra a liberarsi anche quest'anno di un altro leader, Boyet, la squadra di coach Catinot si muove con esperienza sul mercato. Han portato alle porte della Savoia Ruan DuPreez, Brando Va'aauly e Nemani Nadolo, tutti adatti al gioco molto chiuso in voga nel Top14, prime tre/quattro a parte. Resta da capire se lo scoreboard di Boyet potrà essere coperto da Sylviere Tain, miglior realizzatore nel ProD2 l'anno scorso arrivato dal vicino Oyonnax, se sarà Laloo a fare uno step up o se si apriranno nuovi spazi per Alberto di Bernardo.
Agen ha fatto un salto importante dal punto di vista economico, alzando il budget di oltre 3 milioni rispetto alla stagione vincente in ProD2. L'arrivo importante è quello di Valentin Courrent: l'eterno rimpiazzo di Yachvili a Biarritz è chiamato a prender per mano lo storico team, notevolmente cambiato in tutti i reparti.
Anche La Rochelle fa uno sforzo economico importante rispetto alla stagione scorsa (+2 milioni di euro), ma rimane sotto di più di un milione rispetto alla penultima. Situazione di budget, peraltro sano, rispecchiata da una campagna acquisti poco incisiva, e chiusa da un annuncio choc: comunque vada, a fine stagione coach Milhas lascerà la società.

Sin qui i potenziali "full force" ma questo non è tutto. In un campionato lungo come il Top14 è importantissimo sapere e potere dosare le forze. Per le squadre minori è fondamentale poter approfittare degli impegni nazionali e di coppa delle maggiori, mentre queste ultime devono riuscire a ruotare con efficacia i giocatori per gestire gli infortuni e i carichi di lavoro che arrivano anche dalle nazionali. Calcio insegna, può risultare decisivo partire bene mentre le altre squadre sono ancora in rollout (vedi Castres l'anno scorso), oppure saper sfruttare in modo ottimale nevi epidemie influenzali e coppe; o al contrario finire in forma, approfittando del fiato corto altrui (Brive, Montpellier, Bourgoin).
Le variabili in gioco sono insomma numerose, forse è il bello di questo campionato. Che guarda caso inizierà con un sacco di infortuni e assenze tra i piedi: Troy Flavell, Joe Pietersen tra gli esordienti più importanti e David Hume, Plantè, Tuilagi solo nel Clermont. Il caso Frans Steyn è a parte: puzza da infortunio più "diplomatico" che altro, per non andar a sprecare energie coi Boks di Peter de Villiers.
Comunque alla fine della fiera l'incertezza è relativa, il rugby è sport che centellina le sorprese: a lottare per i playoff e i posti in Heineken Cup si riproporranno con tutta probabilità le solite sette/nove squadre.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottimo riassunto.
Segnalo, a completamento, la diretta TV aggratis questa sera su Sportitalia2 del primo anticipo di stagione: PERPIGNAN vs CLERMONT, kickoff ore 21.00.
A proposito, mi sa che nella dichiarazione dei redditi vi siete persi Perpignan. ;-)

Abr ha detto...

Oooops, 14 sono tante! Sorry rimedio subito, grazie per la segnalazione. Anche quella della diretta.

Abr ha detto...

... diretta su Sportitalia che poi non ho trovato, almeno in diretta. per fortuna che c'e' myp2p ...

Anonimo ha detto...

Si sono persi i primi 15-20 minuti per problemi sul collegamento.

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