Quando le cose girano per il verso giusto. Mentre il Sud Africa è alle prese con un infortunio che potrebbe tenere fuori Zane Kirchner dal XV contro gli All Blacks, la Nuova Zelanda ha già pronta la formazione per sabato pomeriggio, quando il rugby avrà la sua prima a Soweto. Agli ospiti basta un punto per chiudere la pratica Tri Nations e coccolarsi il decimo titolo, ma Graham Henry ha avvertito i suoi, mettendo in conto di trovarsi di fronte a degli Springboks molto diversi da quelli usciti con le ossa rotte dalla doppia trasferta dai kiwis. Dalla loro, ha sottolineato Henry, avranno un'enorme motivazione capace di fare coppia con la voglia fisica di scrollarsi di dosso l'ultimo brutto mese. Saranno d'altra parte in 90.000 al Soccer City di Johannesburg - e quindi nemmeno San Siro con i suoi ottantamila spettatori e, con tutto il rispetto per gli Azzurri, stavolta per l'appunto ci sono di fronte degli avversari piuttosto incazzati.
Gruppo che vince non si cambia, in più tornano Jimmy Cowan e Ben Franks. Keven Mealamu diventa il quinto All Blacks con più caps, mentre Dan Carter potrebbe tagliare il traguardo di top scorer da quelle parti, superando i 209 punti con la nazionale segnati da Andrew Merthens: Carter è fermo a 207. Ancora per gli annali, Rocokoco è ad una meta dall'eguagliare il record di 10 mete contro gli Springboks detenuto da Christian Cullen.
New Zealand: M Muliaina; C Jane, C Smith, M Nonu, J Rokocoko; D Carter, J Cowan; T Woodcock, K Mealamu, B Franks, B Thorn, T Donnelly , J Kaino, R McCaw, K Read.
Replacements: P Weepu, A Cruden, I Dagg, C Flynn, J Afoa, S Whitelock, V Vito.
Lato sudafricano. Lo staff medico ha comunicato che il 26enne estremo Kirchner non ci sarà questo week end per problemi alla cartilagine del ginocchio sinistro: decisione sorta dopo il match di Currie Cup dei Blue Bulls con Western Province. In tutto sono sette i cambi che coach Peter De Villiers ha apportato rispetto all'ultima uscita, la sconfitta per 30-13 contro l'Australia. Non mancheranno due novità annunciate: Francois Hougaard in mediana, ritenuto piu' in forma di Januarie, con Pienaar indisponibile e pure non pienamente convincente; Flip Van der Merwe, giovane cambio per la seconda linea, preferito al terza linea riciclato Danie Rossouw (o meglio a Bekker e Botha indisponibili) che va in panchina; Matfield ovviamente resta nonostante tre partite senza mordente, forse è l'unico veramente privo di alternative.
Due piuttosto sono i veri grandi rientri, della serie quando il gioco si fa duro sono i duri a giocare: il primo e' quello di Juan Smith, a ricostruire una terza linea sulla carta da Mondiali con Schalk Burger e Pierre Spies. Peccato che il biondo flanker non abbia giocato manco una partita coi suoi Cheetahs questa stagione e gli altri due siano apparsi sinora abbastanza sfavati. Oltretutto manca ancora un vero "fetcher" alla Broussow tra le fila gialloverdi, dopo l'ascesa e la repentina caduta di Francois Louw (peraltro in panchina).
L'altro "vecchio" leone al rientro è JP Pietersen all'ala aperta, anche lui a secco di partite giocate nella stagione ma fisico quanto serve per affiancare sul serio Habana nella caccia ai palloni alti di Mornè Steyn. Habana è confermato all'ala chiusa, non tanto per la fama e carisma quanto per l'assenza di alternative "provate" (anche se in Currie Cup ce ne sarebbero a josa di alone potenti o di centri veloci). Il ritorno di Pietersen consente a Jean De Villiers di tornare al centro altrimenti s'arrabbiava ("politicamente" è uno che conta, con Matfield e pochi altri fa parte di quel "inner circle" capitanato da John Smit che guida le selezioni dell'altro deVilliers, il coach), in coppia col giovane molto in forma Juan De Jongh che rimpiazza Wynand Olivier, in panchina.
Gio Aplon è l'estremo di turno, prevedibile dopo il "no ci ho la bua, meglio rimanga in Provenza" di Frans Steyn (il giovinotto non è uno stupido e Berbizier nemmeno), dopo il quale coach PdV aveva dato luce verde ai Bulls per impiegare Kirchner in Currie Cup, e come da copione questi s'è schiantato (speriamo per lui lo sia più "diplomaticamente" che altro).
Davanti recupera Jannie du Plessis, il pilone destro attualmente più in forma, in duo con il Troll anche lui abbastanza ben messo, col capitano a tallonare in mezzo.
Già, John Smit: quando il coach ha affermato che, contrariamente a JP Pietersen e Juan Smith non se la sentiva di arrischiare così presto il tallonatore Bismark du Plessis, alcuni hanno sospirato nostalgici; quando poi ha ventilato la possibilità di un impiego di Smit come loosehead prop, in molti hanno storto il naso: ma come, ancora?! Non è bastata la tournèe autunnale in Europa a stroncarlo?! Già, tempi duri per i carismatici leader in Sudafrica. Già che ci siamo con le stroncature di Boks così in voga al momento, non sfugge alle critiche nemmeno Mornè Steyn: altro che apertura intoccabile, molti hanno sottolineato i suoi mancati step up, evidenziando invece come Butch James, in panchina, si caratterizzi per saper ancora giocare molto più "accosto" di lui alla linea del vantaggio.
South Africa: Gio Aplon, JP Pietersen, Juan de Jongh, Jean de Villiers, Bryan Habana, Morné Steyn, Francois Hougaard, Gurthrö Steenkamp, John Smit (c), Jannie du Plessis, Flip van der Merwe,Victor Matfield, Schalk Burger, Juan Smith, Pierre Spies
Replacements: Chiliboy Ralepelle, CJ vd Linde, Danie Rossouw, Francois Louw, Ricky Januarie, Butch James, Wynand Olivier.
2 commenti:
Il vetriolo versato sulla parte Boks non è da attribuire a ringo che firma il post e s'era limitato ai fatti: è farina del sacco di Abr, un amante tradito e deluso.
Eh, gli amanti traditi e delusi. Comunque, va da sé che mi ero limitato ai fatti già sapendo delle opportune aggiunte ;)
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