In attesa del fischio di inizio ormai imminente - la stagione parte il primo week end di settembre -, la Celtic League ha omaggiato i protagonisti dell'edizione 2009/2010, riunendosi al Millennium Stadium di Cardiff. Uno su tutti: l'ala irlandese Tommy Bowe (Ospreys, nella foto) che ha ricevuto il premio di miglior giocatore. E' la terza volta che Bowe si porta a casa il Magners Players' Player Award, un hat-trick come dicono da quelle parti: "E' un grande onore, soprattutto considerando che i voti vengono dai colleghi", ha dichiarato l'ala nel corso della cerimonia. Gli Ospreys sono tra l'altro i detentori del titolo.
Il "giovane" dell'anno è un personaggio che abbiamo raccontato anche su questo blog: l'olandese Tim Visser dei Gunners di Edimburgo ha vinto il premio Magners League Young Player of the Season. Per lui 10 mete in 17 partite, miglior bottino della stagione, comprese tre contro gli Ospreys al Murrayfield. Gli altri candidati nella categoria erano tutti avanti: dal pilone del Leinster Cian Healy al gallese degli Scarlets Ken Owens a John Welsh del Glasgow. Quarto candidato il nuovo capitano di Edimburgo, Roddy Grant. Il manager del Galles Warren Gatland ha invece premiato il collega di Newport, Paul Turner, eletto miglior allenatore mentre Michael Bradley, che per 138 partite ha guidato dalla panchina Connacht, ha ottenuto il Celtic Rugby Chairman's Award.
Meta dell'anno è stata quella di Ken Owens nel match contro Leinster a Dublino. Chris Paterson ha vinto il Gilbert Golden Boot Award. I Blues di Cardiff si sono meritati infine il titolo di formazione più educata, ricevendo una assegno di 10.000 sterline assieme allo Specsavers Fairplay Award.
Spazio per chiudere al Dream Team 2009/2010 il cui capitano è stato nominato Ali Kellock del Glasgow (capitano anche della Scozia durante l'ultimo tour estivo in Argentina):
15 Ben Blair (Cardiff Blues); 14 Tommy Bowe (Ospreys), 13 Brian O'Driscoll (Leinster), 12 James Hook (Ospreys), 11 Tim Visser (Edinburgh); 10 Dan Parks (Glasgow Warriors), 9 Tomas O'Leary (Munster); 1 Gethin Jenkins (Cardiff Blues), 2 Ken Owens (Scarlets), 3 Adam Jones (Ospreys); 4 Leo Cullen (Leinster), 5 Ali Kellock (Glasgow Warriors); 6 Jerry Collins (Ospreys), 7 John Barclay (Glasgow Warriors), 8 Jamie Heaslip (Leinster).
A margine del gala è stato annunciato un importante cambiamento ai vertici del Celtc Rugby: lo scozzese Andy Irvine, ex estremo dei B&I Lions, è stato nominato Presidente. Rimpiazza come primo indipendente (non proveniente dagli staff di una delle Union costituenti) il vp della lega irlandese David Hussey. Avrà il compito di gestire "super partes" la trasformazione del torneo in campionato vero e proprio, l'arrivo degli italians e future espansioni. Nominato anche un nuovo chief executive, John Feehan. Copriva lo stesso ruolo nel Six Nations e nei Lions e dirigerà operativamente uno staff di 10 membri permanenti che include l'esperto direttore del torneo David Jordan.
Da segnalare l'invito come ospiti di una serata che celebrava la stagione passata, ai rappresentanti di Aironi e Benetton: un cortese gesto di benvenuto da parte del management della Magners League. Ora si tratterà di guadagnarsi, oltre alla cortesia anche il loro rispetto. Un potente incentivo in tal senso alle compagini padana e veneta impegnate nel difficile compito, arriva proprio dallo scetticismo apertamente palesato nei loro confronti da alcuni, nella Penisola non nella City: quelli che la sanno lunga ma non son mai capaci di combinare granchè, si defilano e si predispongono alle prime inevitabili débacle per commentare, l'avevo detto io, ci volevano "le grandi città". Tipico dei portatori non sani del classico vizietto italico, il provincialismo.
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