sabato 18 settembre 2010

Aironi senza ali a Llanelli

Sei mete a una: dure da digerire, ma bisogna farlo. Nella serata gallese, gli Aironi fanno i conti con gli Scarlets che non vogliono più scherzi dalle italiane (come la sconfitta a Treviso) ed escono decisamente scossi dal campo: 49-10 per i padroni di casa che, almeno nelle intenzioni e nonostante qualche affanno (Connacht in casa lo scorso turno), paiono determinati a far meglio della scorsa stagione, sciorinando l'attacco più produttivo del torneo so far.
Inizio non facile per Llanelli, davanti ai pochi aficionados sugli spalti: la franchigia italiana crea problemi, controllando il territorio con una difesa che sale e buoni tentativi di sfondamento di Krause e Pavan.
Il limite degli Aironi non sta nel gioco ma nella capacità di concretizzare: Ludovic Mercier - incerto fino al pomeriggio per uno stato febbrile - sbaglia due piazzati e nonostante la pressione sul punto di contatto la meta avversaria rimane lontana, per errori di handling ed omissioni. Altro limite degli Aironi sono le fasi statiche: rimessa incerta, mischia ordinata dove Perugini cambia lato un paio di volte ma i rossi gallesi prevalgono decisamente. Nonostante tutto gli ospiti reggono bene il campo, riuscendo anche a respingere gli avversari a pochi passi dalla meta, cosa che fa semrpe morale.
Alla mezz'ora si è sul 6-3 arrivato dai piedi di Stephen Jones e Ludovic Mercier. Poi sale in cattedra la capacità dei trequarti gallesi di sfruttare il minimo errore avversario: l'estremo inglese Andrew Fenby e la giovane ala George North marcano due mete in sequenza che segnano la gara. Al 29' la terza linea Jonathan Edwards approfitta di un errore di Tebaldi che perde ingenuamente palla tentando un trick che poteva risparmiarsi, serve il potente Sean Lamont che viene placcato all'ultimo da Gilberto Pavan ma alla fine riesce a riciclare per Fenby. Stephen Jones non sbaglia la conversione, poco dopo invece centrerà il palo in un calcio di punizione. Gli Aironi riprendono a macinare gioco ma due minuti dalla fine del primo tempo arriva il raddoppio con North, che infila con la sua potenza la difesa non schierata, ancora una volta dopo una palla persa a metà campo dagli Aironi; nel frattempo, a proposito di capacità di sfruttare l'errore avversario, la pantera Denwel Demas intercetta un passaggio in campo aperto che avrebbe potuto riaprire i giochi, ma perde l'ovale nel tentativo di controllarlo. Due errori due mete contro tre calci tre punti: è un brutto colpo al morale, si va negli spogliatoi sul 18-3.
La ripresa vede il dilagare di Llanelli e soprattutto del suo giovane centro Jonathan Davies che s'infila regolarmentre al centro tra Pavan che tanto ha speso nel primo tempo e Pizarro, timbrando il cartellino per tre volte e divenendo metaman del torneo con cinque centri in tre gare. Prima lo serve Regan King lanciandolo in meta, poi punisce il cartellino giallo a Erasmus al 52' con la seconda meta al 58', che vuol dire anche punto di bonus per gli Scarlets, poi al 75' chiude al meglio una rimessa giocata veloce infilando la difesa in prima fase. Nel frattempo Martin Roberts, che al 60' aveva preso il posto di Knoyle come mediano di mischia, aveva schiacciato sotto i palli dopo un pick&go ravvicinato. Quando ormai il punteggio dice 49-3, Nick Williams all'80' segna la meta della bandiera e Mercier dalla piazzola non sbaglia. E' un assolo in una gara "ingenui vs. scafati", dove l'unico altro "ooohhh" strappato dagli italiani al pubblico è di Mercier, con un perfetto passaggio alla mano rovesciato lungo metà campo.
Too little too late verrebbe da dire, non ci siamo proprio: incapaci di essere pericolosi, proni agli errori, il confronto uno-a-uno perdente in tutti i reparti - e Llanelli non è certo Munster. Invece il messaggio a squadra e supporters dovrebbe essere hold on, avanti così senza scoramenti: ora è solo mezz'ora di trouble inflitti agli avversari; se si insiste senza perdersi d'animo, domani sarà quaranta poi cinquanta, sessanta minuti senza errori fatali e indiscipline evitabili (Erasmus e Tebaldi che smanacciano palesemente in ruck, lo stesso Del Fava che reagisce torvo a un buffetto irridente di un giovanotto in rosso); poi, solo poi ce la si potrà anche giocare.

A proposito del "non ci siamo proprio", Abr esprime tutta la sua risentita sorpresa quando, collegatosi, ha udito un inconfondibile "bisogna placcare!": maccome, han chiamato Cecinelli - con un triste Sgorlon - a commentare su Dahlia?!?! Tra le varie perle del noto appassionato - nomi di giocatori chiamati a casaccio a parte - segnaliamo i pick and go che diventano regolarmente "azioni alla mano": già, non ci avevo mai pensato, in effetti prendono la palla con le mani...

3 commenti:

ringo ha detto...

Concordo, Socio. La pappa pronta la possono pretendere solo quelli che hanno il ditino da puntare sempre innescato. Il gruppo ha elementi nuovi e questo è uno sport che richiede automatismi e intuizioni di squadra: non si collauda il tutto solo dopo una sgambata. In più, ci sta il fatto che la serata storta capiti a tutti.

Abr ha detto...

Ehh fosse solo una serata storta ... ci vorrà molto tempo e applicazione, come dici all'inizio. Pazienza, bocconi amari e supporto: son buoni tutti a zompare sul carro dei vincenti.

Sull'Epifania del Cecio, che dici? Tanto vale allora rimanere in streaming? Allestiamo noi due un servizio alternativo di telecronaca audio per le orecchie rugbisticamente più sensibili?

ringo ha detto...

Ma non mi sorprende che Cecinelli sia lì dov'è, se non sbaglio Dahlia è in qualche modo legata allo sport di La7. Sulla telecronaca alternativa, ok: il guaio è che le italiane, in streaming, vanno, vengono, scompaiono, "addio".

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