Appunti prima della prova di maturità
Facciamo quelli che provocano? Facciamolo. In questi giorni, giustamente, si è fatto un gran parlare della Celtic, lato italiano, complice la vittoria del Benetton sul Leinster. Abbiamo registrato le prestazioni convincenti dei due club di casa nostra dall’inizio della stagione, anche se gli Aironi sono all’ultimo posto della classifica con tre sconfitte. Non è il caso di disperare: la franchigia è nuova di zecca, a differenza del Treviso è nata dalla fusione mantovana (Viadana) e parmense, il gruppo ha molti elementi nuovi e far quadrare il tutto non è per nulla semplice. Poi ci sono gli imprevisti, come l'infortunio che ha messo ko Des Fountain. Dallo scontro gli Scarlets i bassaioli sono usciti con le ossa un po’ rotte, ma d’altronde questo è il rugby. La base c’è, con il dovuto tempo verranno accatastati i mattoni uno sopra l’altro.
La frenesia è il peggior nemico e non vorremmo certo far la fine di chi, ogni tanto, si lamenta del fatto che nel 6 Nations l’Italia non è sempre stata all’altezza. Come se quello fosse un torneo semplice e come se fosse facile alzare lo standard contro nazionali che, da parte loro, la dura gavetta l’hanno fatta da tempo, molto tempo. Da quando la palla ovale aveva tutto un altro fascino – non che questa nuova versione, quella 2.0 potremmo dire parafrasando il mondo del web, non ce l’abbia, sia chiaro.
Al contrario Treviso è ormai al lavoro da un anno, da quando ha appreso che sarebbe sbarcata in celtica ha avuto tutto il tempo – per l’appunto – per potersi preparare, mentalmente e fisicamente. Il gruppo ha avuto nuove innesti, ma il grosso è rimasto intatto e quindi lo sbarco Oltremanica è risultato meno indolore, almeno in questa primissima parte di annata.
Detto questo, la vera maturità verrà messa alla prova quando scatterà l’Heineken Cup. Più volte abbiamo ricordato come la Magners League sia una competizione strana: alcune big la progettano tenendo conto che la priorità è fare bene in Europa e poi agire di conseguenza. Il Cardiff Blues, che sarà allo stadio di Monigo venerdì sera, nel 2010/2011 ha concentrato le forze inizialmente sulla Heineken: una volta eliminata, ha ripreso a macinare punti in campionato, ma soprattutto ha deciso di puntare tutto sulla Amlin Challenge Cup, andandola a vincere. La squadra non è approdata ai playoff di Celtic, ma ha messo in bacheca un trofeo europeo, facendo i dovuti conti anche con l’intromissione dei Test Match e del 6 Nations che rubano uomini da prestare alla nazionale gallese.
Il management sarà un banco di prova per le società italiane, inteso come quella parte dedita alla gestione delle “risorse umane”. I risultati lo saranno per chi sarà chiamato a scendere in campo.
Quando Heineken e Celtic cominceranno a incrociarsi, sarà più facile intuire il vero potenziale di Aironi e Benetton. Difficile pensare che le due ambiscano ad arrivare in fondo alla Champions League del rugby europeo. Più logico supporre che disporranno di maggiori chance per far bene in campionato, quando alcune big avranno i pensieri rivolti alla coppa, sulla base degli insegnamenti appresi nelle precedenti lezioni. Va da sé che quanto accaduto fino ad ora non si mette in discussione: i Leoni della Marca che fanno lo scalpo a Llanelli e Leinster, i padani che escono sconfitti, ma a testa alta, contro Munster e Ulster.
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