sabato 11 settembre 2010

Gli All Blacks si prendono tutto di rincorsa

Tri Nations - ANZ Stadium, Sydney
Australia (14) 22 - 23 (6) New Zealand

C'è un rigoroso rispetto delle logiche in questo TriNations concluso a Sidney con la vittoria degli All Blacks. Se il torneo era già intascato da tempo come del resto la Bledisloe Cup in palio tra le due nazionali australi, i neozelandesi si prendono anche le ciliegine sulla torta: il record mai successo prima di sei vittorie in sei gare, quello delle mete e dei punti segnati in una edizione; per non dire della decima vittoria in fila sui dirimpettati oltre il Mar di Tasman. E' anche la quindicesima vittoria in fila in test ufficiali, on reach del record di tutti i tempi - da quest'anno non più appartenente al Sudafrica di Mallett bensì alla piccola Lituania con una striscia di 18 partite vinte - giusto per arricchire con ulteriori stimoli la prossima tournèe autunnale in Europa. Un trionfo che non ammette discussioni, non c'è che dire: very intimidating a un anno dai Mondiali e come se non bastasse, li giocheranno in casa.
Quanto ai Wallabies, sono sempre splendidi, ariosi e veloci da vedersi, paiono migliori dell'avversario per tre quarti di gara ma ancora una volta emerge alfine qualche piccolo, decisivo pezzettino mancante: stavolta e non per la prima volta, la precisione nei piazzati. Del resto, chi di piazzato ferisce ... (il riferimento è all'ultima partita contro gli Springboks).

Tre quasi mete nei primi dieci minuti: Lachie Turner se ne vede negata una alla prima folata offensiva per l'intervento all'ultimo di Cory Jane che gli trascina la punta del piede sinistro quel tanto che basta sulla linea di bordo campo; risposta immediata degli All Blacks con Israel Dagg a servire Ma'a Nonu a ridosso della meta ma c'è un Kurtley Beale di troppo, poi Mils Muliaina placcato da James O'Connor, lanciato in campo aperto da un calcetto perfetto ancora di Dagg in break sulla sinistra. E' una chiara indicazione della vocazione offensiva dell'ultimo appuntamento di questo Tri Nations.
Di fatto i neozelandesi non fanno certo gli attendisti, soprattutto quando la palla è a Dagg, ma sono i Wallabies a imporsi con una maggior rapidità e i tradizionali skill della linea dei backs nell'allargare il gioco; i Neri rispondono con una gestione cautelativa del possesso, prediligendo i tentativi di sfondamento "alla sudafricana", forse anche per la scarsa confidenza della mediana Weepu - Cruden che esegue i compito senza errori nè perle.
Meta e allungo australiano - Sono i piazzati ad aprire le marcature come si conviene: l'arbitro sudafricano Mark Lawrence fa capire al Padrone delle Ruck Richie McCaw e al suo giovane alter ego David Pocock cosa NON vuol veder succedere per le terre, è ovviamente lo scafatissimo capitano ad adattarsi prima e al 10' Nuova Zelanda è avanti 3-6. Nel conto non dei punti ma delle emozioni sono da annoverare le occasioni di meta sopra citate. Al quarto d'ora sono magnifici i padroni di casa: una mischia all'altezza dei 10 metri pur non avanzante, vede Ben McCalman staccarsi dalla terza linea con palla tra le braccia, infilarsi tra Vito allargatosi anticipatamente e Read in ritardo e aprire alla sua destra al razzente James O'Connor che plana tranquillo in meta. Giteau al suo secondo errore da destra non converte e al 16' l'Australia conduce per 8-6. Tra errori ed omissioni, l'Australia conserverà il vantaggio sino al 73'. Alla mezz'ora il competente arbitro fischia a McCaw un raro ma correttissimo ingresso laterale a togliere un placcatore da un compagno ancora in piedi: segniamoci anche questa, viste le polemiche sulla preparazione arbitrale a controbattere il gioco borderline neozelandese; il conseguente calcio di punizione è dal centro sinistra da dove Giteau trova più facile, 11- 6.
L'inerzia è nella mani degli australiani che giocano rapidi e leggeri con tutto il reparto arretrato agevolato dal lavoro veramente bestiale degli avanti (e si vedrà alla fine quanto costa),
gli All Blacks riescono a smorzare la maggior iniziativa avversaria con le solite eccellenti competenze e grande spirito di sacrificio. Rispetto al solito però, i troppi errori di trasmissione dell'ovale e le palle perse indicano che la macchina con molti pezzi di ricambio non è oliata - o motivata - come al solito. Al 39' ultima folata offensiva imprime sulla prima metà gara il sigillo Wallabies: lo spilungone Chisholm apre la strada, Beale viene fermato sulla ridotta, gli attaccanti si accontentano di incassare tre punti facili con Giteau per il 14-6 al break.

Secondo tempo - L'inizio della ripresa è drammatico per gli All Blacks: tre rimesse laterali perse in fila su proprio lancio (Corey Flynn aveva sostituito l'infortunato Mealamu al 12') invogliano la precisa linea arretrata Aussie - Beale, Giteau, Lachie Turner, Quade Cooper - a guadagnare territorio a turno calciando. I Kiwis reggono sacrificandosi nel tamponare senza falli evidenti o errori marchiani, ma non può durare per sempre: al 45' Muliaina si fa acciuffare dalla cavalleria in maglia gialla nei suoi 22m, Will Genia libera Adam Ashley-Cooper che finalmente si ricorda dei guizzi di quando era estremo e con una finta infila sull'angolo sinistro le maglie neozelandesi in affannato recupero. Giteau non converte nuovamente - è il quarto errore su sette piazzati - ed è 19-6. Due mete a zero, è la prima volta dall'inizio del torneo che i Kiwis rimangono a secco per così tanto. Graham Henry suona il segnale "sveglia!" ai suoi cottimisti e toglie l'evanescente (per quei livelli) Vito, inserendo Jerome Kaino per la battaglia nel breakdown e in rimessa. Il netto predominio dei padroni di casa non cessa, anche se la mischia ordinata fa sempre più fatica a reggere quella Tutta Nera; la terza linea Pocock-Elsom-McCalman controlla quella avversaria, pur sobbarcandosi un extra job per puntellare Quade Cooper in difesa, mentre i centri Giteau e Ashley Cooper reggono gli impatti di Ma'a Nonu e lo sgusciar rapido di Conrad Smith; le ali annullano con la loro pericolosità Jane e Dagg: una menzione speciale merita Lachie Turner in gran spolvero, ottima alternativa al potente Drew Mitchell. Il terzo quarto si chiude con uno scambio di piazzati, prima Weepu poi Beale dalla lunga distanza: 22-9.
Il ritorno tuttonero - All'inizio dell'ultimo quarto, Henry vince la partita coi cambi nel pack. Le forze fresche in campo - Afoa, Boric, lo stesso Kaino - agli ordini di McCaw approfondiscono il predominio nelle fasi chiuse e inaugurano quella che risulterà l'arma letale di questa gara, le maul (non manca nessuna arma all'arsenale di questi AB: devono solo decidere di volta in volta quale utilizzare). Vicini alla meta già attorno al 64' con una lunga serie di raggruppamenti, Lawrence fischia un ingresso laterale, i Tutti Neri chiedono la mischia sui cinque metri e McCaw va a marcare nell'angolo al suo 52° cap da capitano, dopo l'assist di
Kieran Read. Weepu converte: 22-16, partita riaperta.
Il pack Aussie è a corto di fiato. Macinano gioco gli ospiti, anche con l'ingresso della personalità di Colin Slade all'apertura, in mediana assieme all'aggressivo Jimmy Cowan: organizzano maul fermabili solo coi falli, arrivano per primi nelle ruck. Partono insistiti pick and go che mettono la difesa dei Wallabies sul piede arretrato, incapace di reggere all'urto. E Kieran Read al 73' va a schiacciare vicino ai pali, inevitabile come la stoccata finale del torero. La trasformazione di Weepu porta avanti di quel che basta i cinici neozelandesi: 14 punti recuperati al ritmo di un punto al minuto. I Wallabies hanno il pubblico di Sydney dalla loro, provano a ripartire da una touch poco oltre la metà campo ma non reggono il loro stesso possesso e la partita si spegne sul minimo vantaggio per gli ospiti.
Ai Wallabies mancano le due trasformazioni fallite da Giteau, sarebbe bastato loro uno solo dei quattro piazzati mancati. Indispensabile fieno in cascina, perchè il pack gialloverde caricato di straordinari può reggere quello AB non oltre i sessantacinque - settanta minuti. E per un punto Robbie Deans perse ancora una volta la cappa: guida una macchina eccezionale ma fragile nei quarti quarti di gara. E allora per quelli con la felce sul petto è la 15esima vittoria di fila (la decima contro l'Australia) in un'annata da Grand Slam. Al top della condizione ad un anno dalla Coppa del Mondo. L'unica speranza per tutti gli avversari è che si tratta di una scena già vista.


Classifica finale
New Zealand 27 pts; Australia 11; South Africa 7.

2 commenti:

GiorgioXT ha detto...

Attenzione : la prima meta degli AB ...non c'era proprio.
Un errore MOLTO grossolano di Lawrence che non si accorge che McCaw finisce con il giocare come mediano di mischia invece che restare legato alla mischia.
Evidenziato alla TV australiana da Lynagh che alla fine si chiede "come si fa a valutare la bravura o l'efficacia di una squadra se questa non gioca secondo le regole?"

In effetti c'è da riflettere...

Abr ha detto...

Ah beh, McCaw che si stacca anzitempo è un classico, l'abbiamo sottolineato cinque partite su sei sinora, ci siamo fin stufati di segnalarlo ...
Veniale comunque l'errore di Lawrence, a mio avviso attento in modo più che sufficiente rispetto alla abonrmità della meta dello stesso McCaw la partita scorsa.
Del resto, chi di distacco anticipato ferisce ...: anche McCalman approfitta del distacco lievemente anticipato di Vito dall'altra parte, nella prima meta Aussie.

Recent Posts


Latest Rugby Headlines


Championships

Rugby Values

rugbyboots.net

rugbyboots
We take a look at all the rugby boots on the market, show you the best for your position, the conditions and whether it is rugby union or rugby league you need the boots for.

Rugby news from Scrum.com

Rugby World News

Premiership News

SuperSport.com News

Eurosport - France

SudOuest.fr - rugby

Il Rugby in Italia (via RugbyCS)