Gli Ospreys concludono l'Italian job
Si sono concessi una settimana con qualche svago i campioni in carica degli Ospreys, vestendo in onore dei tourists Aironi i panni "italiani" in una regione che conta una forte presenza di immigrati dal nostro Paese, soprattutto dall'appennino parmense: basti pensare che l'ex nazionale gallese Robert Sidoli, oggi nei Dragons di Newport, viene da una famiglia originaria della zona di Bardi. Uno spot con la Mini a ricordare il popolare film "The Italian Job" (versione originale del 1969 con Michael Caine) e il ruolo di camerieri perché, guarda caso, molti italiani una volta messo piede in Galles cominciavano come garzoni nelle caffetterie, prima di conquistarsi la fiducia del proprietario che gliele affittava, per poi divenire autonomi. Fatta la dovuta parentesi storica di ordinaria immigrazione, dei tempi in cui l'integrazione non era certo un gentile cadeau degli ospitanti (anzi), veniamo al rugby: gli Ospreys hanno strapazzato gli Aironi per 38-6, cinque mete a zero di cui due tecniche, conquistando come da programma il punto di bonus offensivo. Contro i campioni in carica, per di più in casa loro, non è facile per nessuno, ma i bassaioli si tagliano le gambe da soli beccandosi tre cartellini gialli e schierando una mischia in palese sofferenza.
I padroni di casa producono una gran mole di gioco ma sbagliano parecchio, sprecando un sacco di palloni con errori manuali, sintomo che questi Ospreys non sono ancora rodati come un anno fa quando, dopo aver rocambolescamente soffiato il posto ai campioni in carica di Leicester per poi subire l'immediata eliminazione dal Biarritz nella Heineken Cup, riuscirono a rifocalizzarsi prima delle altre big nel torneo Celtico.
La franchigia gallese parte forte con la meta al 7' dell'ala Richard Fussell, l'azione nasce da una touch vinta dal capitano Alun Wyn Jones. Il solito Dan Biggar non sbaglia dalla piazzola per il 7-0 iniziale, prima che cominci il festival dei fumble o dei passaggi in avanti. Aironi incapaci di sfruttare gl ierrori, la differenza per gli Ospreys la fanno i singoli, con Biggar che allunga al 18' con un piazzato, anche se l'esordiente titolare all'apertura Riccardo Bocchino accorcia un minuto più tardi. I guai grossi e irreparabili per gli Aironi cominciano al 21', quando Josh Sole si fa ammonire per aver placcato Jerry Collins senza palla. Uomo meno in mischia e questa va in crisi al 30', anche se la sensazione è che non fosse l'assenza temporanea della terza linea il vero problema: dopo tre ripetizioni nei cinque metri che separano Swansea dall'area di meta, arrivano la meta tecnica e la trasformazione di Biggar per il 17-3. Bocchino va a segno un'altra volta con un penalty dalla lunga distanza, ma il colpo del ko è dietro l'angolo e porta la firma della coppia Shane Williams e Lee Byrne con quest'ultimo che si lancia per il touchdown.
Si va negli spogliatoi col pesante punteggio di 24-6 e al rientro ci sono volti nuovi, di esperienza tra gli Aironi: Fabio Ongaro per Luigi Ferraro, il neoacquistato pilone di lungo corso Leonardo Gamboa per Luca Redolfini, Pablo Canavosio in mediana al posto di Mickey Wilson e Julien Laharrague sostituisce Giulio Rubini tra i trequarti. Ma nulla cambia. Gli Ospreys tornano a macinare gioco, in modo sterile senza sfruttare l'uomo in più, dopo che Giulio Toniolatti al 51' viene spedito per dieci minuti sulla panchina dei cattivi. In compenso Marco Bortolami e l'ala si danno il cambio, perché al 61' è la seconda linea ad essere ammonito. E al 65' altra meta tecnica. Quattro minuti più tardi arriva la quinta segnatura pesante, con il numero 8 Jonathan Thomas che apre il varco a metà campo prima di affidare l'ovale al veloce Tommy Bowe. Trasforma Gareth Owen che nel frattempo ha preso il posto di Biggar per il 38-6 finale.
Seconda sconfitta pesante in fila per la franchigia italiana, pesantemente sottomessa in tutti i reparti, fasi di gioco e disciplina; ora deve far "regroup" e focalizzarsi sulle prestazioni in casa, con l'obiettivo di rompere quanto prima il ghiaccio. Mollare - e mollarli - adesso è tassativamente proibito.
Nel resto della quarta giornata della Lega Celtica, gara di Monigo a parte, di cui abbiamo reso conto live (cfr. commenti a quel post per i ... commenti), si registrano altre due vittorie esterne e un pareggio.
Venerdì Edimburgh trovava finalmente la prima vittoria stagionale, rifilando la seconda sconfitta in trasferta in fila a Leinster - 32-24 il risultato finale - che pure presentava per la prima volta in stagione Brian O'Driscoll, ma era ancora priva di Sexton, con l'ala Isa Nacewa ancora una volta spostato all'apertura. Primo tempo equilibrato, chiuso sul 10-12, col piede di Nacewa aiutato da Kearney dalla lunga distanza a reggere il confronto con quello di Paterson e con la meta del tallonatore Geoff Cross . A inizio della ripresa l'uno-due degli scozzesi che segna la gara: nel giro di tre minuti vanno in meta le due ali, il solito olandese volante Tim Visser e Mark Robertson.Al 60' l'apertura scozzese David Blair va addirittura a marcare la meta del bonus. Leinster prova a recuperare e negli ultimi dieci minuti manda in meta prima il terza linea Heaslip poi l'estremo Kearney, ma l'errore sulla trasformazione della seconda meta fa sfuggire agli irlandesi anche il bonus difensivo.
Sempre venerdì, esito opposto nell'altra trasferta Irlanda in Scozia: Munster espugna Glasgow con un deciso 29-43 fatto di quatto mete a due e di ben 23 punti al piede di Ronan O'Gara. Partono meglio i Warriors portandosi sul 10 a zero con la meta del canadese DTH Van der Merwe e i piazzati dell'apertura 19enne Duncan Weir, ma vengono raggiunti sul 16-17 alla mezz'ora dagli irlandesi, con le mete del terza linea Dennis Leamy e dell'ala ex Tigers Johne Murphy. Prima del riposo i padroni di casa producono un secondo allungo che riapre il gap fino al 26-17, prodotti dal piede di Weir e da un meta del mediano Colin Gregor. Nel secondo tempo la musica cambia, Munster compie il sorpasso nel giro di sette minuti con le mete del flanker Niall Ronan e la seconda di Murphy, per poi decollare sul piede - più che sulle ali - di ROG.
Ancora venerdì gli Scarlets confermavano il potenziale d'attacco sviscerato quest'anno andando a vincere a Newport il derby coi Dragons per 14-27, tre mete a una quindi senza guadagno di bonus. Partita dominata dagli ospiti fin dalla meta dell'alona George North già a segno con gli Aironi, come del resto si ripete anche il centro Jonathan Davies (sei mete sinora, metaman del torneo tallonato dal leader della scorsa stagione Visser con 5). La terza meta al mette a segno il tallonatore della nazionale Matthew Rees, mentre per i Dragons va a segno l'estremo Will Harries.
Sabato oltre alla partita di Swansea c'è il derby delle contee più a nord d'Irlanda tra Connacht e Ulster che finisce 15 pari. Nessuna meta, 6 pari a fine primo tempo, il secondo vede il duplice tentativo di fuga di Ulster, che schiera il centro Paddy Wallace all'apertura e a piazzare, ma Ian Keatley, nettamente in testa alla classifica dei marcatori del torneo, recupera ambo le volte per i padroni di casa.
Solo Munster rimane imbattuta e guida la classifica con 18 punti, seguono a 15 i sorprendenti Scarlets, a 14 punti Cardiff Blues e Ulster, tutti con tre vittorie. Alle porte dei playoff con due vittorie troviamo Connacht a 12 punti, Ospreys a 11, staccata Benetton a 8. Più in basso con una sola vittoria ci sono le deludenti Edimburgo e Leinster a sei punti, Glasgow con 5 e i Dragons a 4 punti. Gli Aironi privi di vittorie chiudono la classifica con un punto.
I padroni di casa producono una gran mole di gioco ma sbagliano parecchio, sprecando un sacco di palloni con errori manuali, sintomo che questi Ospreys non sono ancora rodati come un anno fa quando, dopo aver rocambolescamente soffiato il posto ai campioni in carica di Leicester per poi subire l'immediata eliminazione dal Biarritz nella Heineken Cup, riuscirono a rifocalizzarsi prima delle altre big nel torneo Celtico.
La franchigia gallese parte forte con la meta al 7' dell'ala Richard Fussell, l'azione nasce da una touch vinta dal capitano Alun Wyn Jones. Il solito Dan Biggar non sbaglia dalla piazzola per il 7-0 iniziale, prima che cominci il festival dei fumble o dei passaggi in avanti. Aironi incapaci di sfruttare gl ierrori, la differenza per gli Ospreys la fanno i singoli, con Biggar che allunga al 18' con un piazzato, anche se l'esordiente titolare all'apertura Riccardo Bocchino accorcia un minuto più tardi. I guai grossi e irreparabili per gli Aironi cominciano al 21', quando Josh Sole si fa ammonire per aver placcato Jerry Collins senza palla. Uomo meno in mischia e questa va in crisi al 30', anche se la sensazione è che non fosse l'assenza temporanea della terza linea il vero problema: dopo tre ripetizioni nei cinque metri che separano Swansea dall'area di meta, arrivano la meta tecnica e la trasformazione di Biggar per il 17-3. Bocchino va a segno un'altra volta con un penalty dalla lunga distanza, ma il colpo del ko è dietro l'angolo e porta la firma della coppia Shane Williams e Lee Byrne con quest'ultimo che si lancia per il touchdown.
Si va negli spogliatoi col pesante punteggio di 24-6 e al rientro ci sono volti nuovi, di esperienza tra gli Aironi: Fabio Ongaro per Luigi Ferraro, il neoacquistato pilone di lungo corso Leonardo Gamboa per Luca Redolfini, Pablo Canavosio in mediana al posto di Mickey Wilson e Julien Laharrague sostituisce Giulio Rubini tra i trequarti. Ma nulla cambia. Gli Ospreys tornano a macinare gioco, in modo sterile senza sfruttare l'uomo in più, dopo che Giulio Toniolatti al 51' viene spedito per dieci minuti sulla panchina dei cattivi. In compenso Marco Bortolami e l'ala si danno il cambio, perché al 61' è la seconda linea ad essere ammonito. E al 65' altra meta tecnica. Quattro minuti più tardi arriva la quinta segnatura pesante, con il numero 8 Jonathan Thomas che apre il varco a metà campo prima di affidare l'ovale al veloce Tommy Bowe. Trasforma Gareth Owen che nel frattempo ha preso il posto di Biggar per il 38-6 finale.
Seconda sconfitta pesante in fila per la franchigia italiana, pesantemente sottomessa in tutti i reparti, fasi di gioco e disciplina; ora deve far "regroup" e focalizzarsi sulle prestazioni in casa, con l'obiettivo di rompere quanto prima il ghiaccio. Mollare - e mollarli - adesso è tassativamente proibito.
Nel resto della quarta giornata della Lega Celtica, gara di Monigo a parte, di cui abbiamo reso conto live (cfr. commenti a quel post per i ... commenti), si registrano altre due vittorie esterne e un pareggio.
Venerdì Edimburgh trovava finalmente la prima vittoria stagionale, rifilando la seconda sconfitta in trasferta in fila a Leinster - 32-24 il risultato finale - che pure presentava per la prima volta in stagione Brian O'Driscoll, ma era ancora priva di Sexton, con l'ala Isa Nacewa ancora una volta spostato all'apertura. Primo tempo equilibrato, chiuso sul 10-12, col piede di Nacewa aiutato da Kearney dalla lunga distanza a reggere il confronto con quello di Paterson e con la meta del tallonatore Geoff Cross . A inizio della ripresa l'uno-due degli scozzesi che segna la gara: nel giro di tre minuti vanno in meta le due ali, il solito olandese volante Tim Visser e Mark Robertson.Al 60' l'apertura scozzese David Blair va addirittura a marcare la meta del bonus. Leinster prova a recuperare e negli ultimi dieci minuti manda in meta prima il terza linea Heaslip poi l'estremo Kearney, ma l'errore sulla trasformazione della seconda meta fa sfuggire agli irlandesi anche il bonus difensivo.
Sempre venerdì, esito opposto nell'altra trasferta Irlanda in Scozia: Munster espugna Glasgow con un deciso 29-43 fatto di quatto mete a due e di ben 23 punti al piede di Ronan O'Gara. Partono meglio i Warriors portandosi sul 10 a zero con la meta del canadese DTH Van der Merwe e i piazzati dell'apertura 19enne Duncan Weir, ma vengono raggiunti sul 16-17 alla mezz'ora dagli irlandesi, con le mete del terza linea Dennis Leamy e dell'ala ex Tigers Johne Murphy. Prima del riposo i padroni di casa producono un secondo allungo che riapre il gap fino al 26-17, prodotti dal piede di Weir e da un meta del mediano Colin Gregor. Nel secondo tempo la musica cambia, Munster compie il sorpasso nel giro di sette minuti con le mete del flanker Niall Ronan e la seconda di Murphy, per poi decollare sul piede - più che sulle ali - di ROG.
Ancora venerdì gli Scarlets confermavano il potenziale d'attacco sviscerato quest'anno andando a vincere a Newport il derby coi Dragons per 14-27, tre mete a una quindi senza guadagno di bonus. Partita dominata dagli ospiti fin dalla meta dell'alona George North già a segno con gli Aironi, come del resto si ripete anche il centro Jonathan Davies (sei mete sinora, metaman del torneo tallonato dal leader della scorsa stagione Visser con 5). La terza meta al mette a segno il tallonatore della nazionale Matthew Rees, mentre per i Dragons va a segno l'estremo Will Harries.
Sabato oltre alla partita di Swansea c'è il derby delle contee più a nord d'Irlanda tra Connacht e Ulster che finisce 15 pari. Nessuna meta, 6 pari a fine primo tempo, il secondo vede il duplice tentativo di fuga di Ulster, che schiera il centro Paddy Wallace all'apertura e a piazzare, ma Ian Keatley, nettamente in testa alla classifica dei marcatori del torneo, recupera ambo le volte per i padroni di casa.
Solo Munster rimane imbattuta e guida la classifica con 18 punti, seguono a 15 i sorprendenti Scarlets, a 14 punti Cardiff Blues e Ulster, tutti con tre vittorie. Alle porte dei playoff con due vittorie troviamo Connacht a 12 punti, Ospreys a 11, staccata Benetton a 8. Più in basso con una sola vittoria ci sono le deludenti Edimburgo e Leinster a sei punti, Glasgow con 5 e i Dragons a 4 punti. Gli Aironi privi di vittorie chiudono la classifica con un punto.
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