sabato 18 settembre 2010

Grande Treviso, vittoria da bacheca: Leinster ko

E sono due. Il Benetton Treviso torna a giocare nel suo stadio e torna a vincere contro gli irlandesi del Leinster per 29-13. Le mete di Luke McLean e Brendan Williams mettono il sigillo ad una partita contro quella che è la squadra arrivata in finale nella scorsa stagione di Celtic League e che schierava alcuni degli internazionali irlandesi più in vista. Ma che pecca di presunzione: una sensazione, tra le tante, è che abbia atteso il momento di sfogo del Benetton per poi punirlo con il minimo sforzo, facendo i conti senza l'oste. Il Leinster parte comunque forte, a razzo, tanto che dopo un solo giro di lancette Nacewa va a marcare la meta: l’ala crea spazio con un calcetto, l’azione si sviluppa in più fasi e, una volta che l’ovale giunge al largo, è sempre Nacewa a segnare all’altezza della bandierina. Fa tutto lui, anche la conversione che spedisce tra i pali per il gelido 7-0.

I veneti però reagiscono e cominciano a smuovere il risultato grazie al piede di Tobie Botes dalla piazzola. Si comportano bene gli avanti, come quando al 10’ Vosawai parte dalla mischia avanzante e prova a imbastire una bell’azione ancora il mediano di mischia e poi con Zanni e Barbieri. E’ una buona piattaforma dalla quale ripartire, quella del Treviso: ed infatti Burton ha la chance per portare i suoi a -1 con un drop e non fallisce. Dopo poco più di dieci minuti, è 7-6 per gli ospiti. Cinque minuti più tardi, il sorpasso: Botes punisce con altri tre punti un fuorigioco avversario: 10-6 per i bianco verdi che rischiano grosso poco dopo, quando l’arbitro scozzese Peter Allan fischia un fallo in mischia e permette a Nacewa di calciare da buona posizione, ma la mira non è quella giusta. Non lo è nemmeno al 23’ e così la squadra di Dublino rimane inchiodata a quattro lunghezze dal Benetton.

Scampato il pericolo, si arriva negli ultimi cinque minuti del primo tempo ed ecco che ancora Burton alluna con un altro drop: bella giocata tra Maddock e Williams, dalla ruck Botes apre per l’apertura che centra i pali. Vosawai chiama i suoi a raccolta quando gli irlandesi provano a rendersi minacciosi e che riescono ad accorciare con un altro calcio di punizione, questa volta mandato a segno da Nacewa. Pesano però i sei punti lasciati sul campo nei primi 40’, un debito che costerà ancora più caro nella ripresa.

Leinster torna dagli spogliatoi e torna a farsi minacciosa, conquistando un calcio di punizione per fuorigioco di Vosawai. Nacewa non sbaglia e al 42’ c’è il controsorpasso (13-12). Treviso non sta a guardare, affidandosi ancora al tandem Williams-Maddock, ma il nuovo arrivato da Bath non trova la meta per poco. Sul capovolgimento di fronte, O’Brien trova il varco giusto e serve Reddan che però non azzecca il passaggio decisivo per Kearney e anche per il Leinster svanisce l’occasione ghiotta della marcatura pesante.

Ma è destino che un gruppo ben organizzato, concentrato nella difesa e determinato a portare a casa il malloppo rimetta il match sui binari giusti. Enrico Pavanello prende il posto di Bernabò in seconda linea, Sbaraglini quello di Rouyet in prima: forze fresche in campo mentre al 50’ Botes va a segno dalla piazzola. È il 15-13, da qui alla fine i veneti tengono il bandolo della matassa.

I padroni di casa si gettano all’attacco e frustano la linea difensiva irlandese. Ancora Williams che dialoga con Maddock e alla fine arriva di gran carriera McLean che semina due avversari a marca la meta al 54'. Botes trasforma da posizione angolata e Treviso si porta oltre il break, sul 22-13. Il pubblico sotto la pioggia (stadio al gran completo a Monigo) carica il XV di Franco Smith quando il solito Brendan Williams libera sotto la pressione degli irlandesi e trova una rimessa nei 22 opposti.

Al 72’, il momento di maggiore tensione: Ghiraldini reagisce ad un buffetto di Hines rifilandogli un ceffone sotto gli occhi dell’arbitro che lo manda sulla panchina dei cattivi per dieci minuti. Benetton in 14, Nacewa che ha l’occasione per accorciare, ma torna a sprecare. Quattro minuti e stavolta è McFadden quello chiamato alla piazzola, ma il debito di punti del Leinster è destinato ad allargarsi.

A secco di idee, gli irlandesi tentano di riversarsi in avanti alla meglio e concentrano le forze a pochi passi dall’area che scotta. Uno sforzo inutile, da una delle ruck che si susseguono l’ovale giunge nelle mani di Benvenuti che ricaccia tutti dall’altra parte. Williams aziona le gambe e arriva per primo sulla palla che naviga davanti all’area di meta del Leinster e schiaccia a terra quando mancano spiccioli al fischio finale. Un contropiede micidiale. Botes converte ed è 29-13.

Treviso festeggia così una vittoria da mettere in bacheca. Non solo perché arrivata contro un’avversaria protagonista nel panorama celtico ed europeo, ma perché è il risultato di un match giocato bene. A essere pignoli, ai veneti mancano solo i primi cinque minuti: quelli che arrivano immediatamente dopo il fischio di inizio e che, questa sera, sono costati una meta. A essere pignoli, ecco. Per il resto, due vittorie in tre impegni non arrivano per caso.

7 commenti:

Fabian ha detto...

solita vergogna sulla gazzetta del calcio (qualcuno la chiama dello sport) che non comprerò mai più e spero che facciate anche voi:mezza pagina a fianco dell' ippica a pag.28.
L'unica cosa positiva è che il rugby è uscito dai necrologi!

Fabian ha detto...

tornando alla partita LIBIDINE incredibile ..e poi la meta di dingo ; fantastico...
anche grandiosa è stata la resistenza in 14 in quei minuti finali: indimenticabile!
Una cosa è certa: quando piove o il campo è pesante i Leoni fanno prestazioni eccellenti!( chiedere a Perpignan per conferma!)
Quando arriveranno le legioni di Munster si dovrà giocare a San Siro! ..basterebbe il Plebiscito, anche se dubito che si possa fare!
urrà

Massimo Coppa Zenari ha detto...

mi sembra di sognare: una squadra italiana che si fa onore in questo modo e che costringe il mondo anglosassone a prendere atto che esistiamo pure noi! I titoli dei media inglesi sono splendidi: si parla di Treviso che stupisce, terribile, spietato. Viva l'obiettività!

ringo ha detto...

@Fabian: purtroppo è così e ti dirò, non possiamo farci nulla. La Gazzetta vende perché parla di calcio o di Ferrari o di Valentino Rossi, nemmeno perché parla di Formula 1 o di Motomondiale o di motori in generale. D'altronde, i numeri sono dalla sua, nel senso che gli italiani per il calcio impazziscono, la Ferrari la seguono e Valentino è il Dottore. Nulla di grave, sia ben chiaro: chi segue il rugby magari no, ma se fossimo in Wales o in Nuova Zelanda, chi non segue la palla ovale, ma altro, avanzerebbe i tuoi logici lamenti.
Detto questo, non esiste ormai solo la Gazza: almeno su internet qualcosa di buono si trova (ok, mettiamoci pure Right Rugby nel gruppo, va' ;) )

Fabian ha detto...

guarda ringo,Right Rugby io l'ho messo nei preferiti quindi non è nel gruppo, ma nei primi posti!
Comunque oggi in tv( che guardo quasi mai) news di rugby non ci sono quindi internet è l'unico mezzo, aihmè!
Tornando alla partita sarebbe interessante sapere se i celtici consentono di disputare qualche gara in impianti più grandi? penso che sia difficile ...cmq se ne sapete di più ...
ciao

Zamax ha detto...

Il Benetton conferma che quando mette sotto pressione gli avversari con la mischia e non si fa sorprendere in prima o seconda fase dagli attacchi degli stessi è una squadra che può mettere in difficoltà chiunque. L'allenatore del Leinster ha elogiato proprio la prova difensiva di Treviso. E ciò dimostra che le troppe mete prese in prima o seconda fase nelle prime due partite non erano dovute a errori individuali o a mancanza di capacità nei placcaggi dei giocatori trevigiani, specie quei trequarti che invece l'altro giorno si sono comportati benissimo in tal senso. La meta subita al primo minuto dimostra che rischiamo sempre un po' troppo che ci buchino in difesa nei momenti immediatamente successivi all'uscita della palla dalle mischie o dai raggruppamenti, o all'inizio dei contrattacchi degli avversari.

Abr ha detto...

L'essere riusciti a depotenziare per 75 minuti (tranne i primi cinque) una delle linee di 3/4 più pericolose del mondo, pioggia o no, segna un momento di svolta del rugby italiano.
Nel confronto tra avanti, non dico che alle belle figure siamo abituati ma poco ci manca: e non stiamo parlando solo di prima linea, personalmente non scambierei la terza linea di tv con quella di dublino.
Ha ragioen fabian quando definisce eroica la resistenza in 14 sulla linea del Piave negli ultimi 5 minuti, con quelli del Leister a dirsi, dài che ora riportiamo tutto tutto nella norma, dài ...

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