giovedì 2 settembre 2010

Prima infrasettimanale di Top14

Quarta giornata del Top14 e primo turno infrasettimanale dell'anno - ce ne saranno ovviamente altri, per "accomodare" un campionato da 26 giornate regolari più playoff a tre livelli, in slalom tra impegni di coppa e Test nazionali. Con buona pace di Chabal che finge di cadere dal pero lagnandosene come fosse una cosa nuova, ma soprattutto dei giornalisti che alla pallonara amplificano una mera dichiarazione "sindacale" dovuta, come fosse chissà quale polemica. Tant'è, chi non ha che dire deve pur riempire gli spazi con "notizie" ...
Per trovar fatti da raccontare, noi preferiamo guardare le partite. Stavolta abbiamo scelto l'incontro clou Racing Mètro - Clermont, una sfida che ha illuminato a nostro avviso il tema del turnover, fondamentale in un campionato lungo e uno sport logorante; prima avevamo visto l'interessante anticipo Montpellier - Tolosa (a new star is born, nel senso di squadra?) e un tempo di LaRochelle - Tolone, per renderci conto di quale sia il problema che affligge la squadra di Saint-Andrè. Di converso, questa partita ci ha fatto prendere nuovamente atto della inesorabile legge del Top14: in casa ti fan sempre vedere i sorci verdi. Anche questa quarta giornata la conferma, con una sola vittoria esterna; si assevera anche la seconda legge del Top14 2010 - l'equilibrio assoluto di forze - confermata dai sei bonus difensivi su sette gare, dalle quattro squadre al vertice con tre vittorie e una sconfitta (Stade, Bayonne, Montpellier, Racing), con altrettante in fondo con tre sconfitte e una vittoria (Bourgoin, Agen, Brive, Biarritz) e le altre sei in mezzo a score pari.


Dopo ben tre gare esterne consecutive - mai visto prima - il Racing arriva finalmente a casa a Colomiers, nella banlieue nord ovest di Parigi, per affermarsi nettamente nel posticipo serale sui campioni in carica di Clermont per 28-17, unica gara del round a non aver dato il bonus difensivo. L'inizio un po' balbettante dei padroni di casa non spaventa coach Berbizier - Wisniewski sbaglia un piazzato, un giallo a Fall per placcaggio alto, il 0-6 del primo quarto al piede del capitano della nazionale Samoana Gavin Williams schierato centro esterno degli Alverni a far reparto con Gonzo Canale, a lui simile nel fisico ma non nella precisione. Il coach del Racing vede infatti i suoi consistenti nella conquista, nel dominio territoriale e in mischia ordinata, dove il duo "italiano" LoCicero - JP Orlandi con Noirot a tallonare, dòmina i non ultimi arrivati avversari Domingo - Scelzo con Ti'i Paulo in mezzo: procurano tre punizioni in fila per il piede di Wisniewski che marca anche un drop. La prevalenza territoriale, derivata non tanto dai calci up&under, quanto dall'aggressività per le terre dei parigini, procura nel primo tempo anche la bella meta: i parigini sono rapidi ad assalire Canale in mezzo al campo che annaspa per controllar la palla, Nallet fa strada e quando viene fermato il mediano Lorèe apre al piede in modo illuminante e preciso sulla sinistra per l'accorrente ala Julien Saubade.
Quanto agli ospiti, coach Vern Cotter forse esagera col turnover: fuori la mediana Parra - James rimpiazzata dai veterani Kevin Senio e Brent Russell, rimaneggiato il pack dalla seconda linea in su e la linea dei backs col solo Floch titolare fisso. Provano lo stesso a giocare ogni singola palla allargando, sono minacciosi ma la difesa parigina tiene.
Nel secondo tempo il team di casa controlla la gara, capitalizzando il controllo delle fasi statiche e nella contesa e consentendo a Wisniewsi di marcare altre punizioni (sei in totale). Gli Alverni ovviamente non ci stanno, ripristinano i titolari - entrano Brock James, Vermeulen, poi Ledesma schierato al nr.8, Parra, Rougerie), dal gioco largo si focalizzano sulle percussioni in specie con Lauaki e alla fine arriva la prima meta europea dell'altro neozelandese nuovo, Ti'i Paulo, che lancia una rimessa laterale su Vermeulen, gli gira attorno, scarta un paio di avversari e si getta in meta. Come si dice, too little too late: vincono i parigini e Wisniewski ribadisce la sua primazia tra i marcatori del torneo con 23 punti in serata. El Mago JM Hernandez in effetti entra come estremo al posto di Fall negli ultimi 10 minuti e non riesce ad iscrivere punti a referto: per ora non serve, in attesa del girone di ferro in Heineken Cup - ma rientrerà anche Frans Steyn ...
Nella gara in (lieve) anticipo, la sempre più sorprendente Montpellier batte con il minimo scarto Tolosa, 22-21. Evidente che qualcosa di profondo è cambiato nel team dell'Herault rispetto alla scorsa stagione: nn essendo arrivati gran campioni e basandosi sempe sul duo Trinh Duc il diligente e Ouedraogo il portabandiera, si chiama solidità di gioco e anche mentale, apportata in un roster interessante ma non certo spaziale dal director Galthiè. I mediterranei in effetti su qualcuno di nuovo anche in campo possono contare: si chiama Bustos Moyano e pare in grado di non far rimpiangere il cecchino dalla piazzola Todeschini, ritiratosi a fine stagione. I tolosani quanto a solidità non sono secondi a nessuno e la gara lo dimostrerà: rocciosi in difesa, aspettano come un cobra il minimo errore per lanciare nel varco i loro rapidi backs. In più il giovane apertura Nicolas Bezy regge inizialmente il confronto al piede con Moyano, portando i suoi in vantaggio 6-9 alla mezz'ora. Qui l'episodio che avrebbe schiantato ogni team "normale": Trinh Duc chiama la superiorità numerica sul largo sinistro ma gli si para in mezzo il colosso Vilimoni Delasau. Presuntuosamente prova a superarlo alla mano in altezza, ma mal glie ne incoglie: il potente centro ex Montauban con un saltino fa muro, s'impadronisce dell'ovale e vola in meta. Il primo tempo termina 9-16.
Al rientro in campo i padroni di casa si dimostrano per nulla abbattuti: nei primi 10 minuti, guidati da uno strepitoso Ouedraogo sempre al posto giusto a rubar palle e lanciare iniziative d'attacco, mettono Bustos Moyano nella condizione di piazzare altre due punizioni e di marcare meta, fallendo un terzo calcio da appena oltre metà campo. Novès ha visto abbastanza, come pochi giorni prima al 50' immette i titolari Medard, Clerc, Human e capitan Dusatoir per impadronirsi dell'iniziativa. Montpellier pare reggere, conl'aiuto di Bezy che fallisce due calci di punizione in fila. Infine nell'extra time la tragedia greca: protagonista proprio il giovane Nicolas Bezy, che prima riesce a sgusciare in una meta Cesarini gettando nello sconforto tutta Montpellier marcando il 22-21, poi fallisce la trasformazione non impossibile - solo sul lato sbagliato per un destro come lui. Francamente è un errore che rende giustizia per quel che s'è visto in campo, incluso però il killer instinct mostrato dai tolosani mai domi.
Il divario in campo a La Rochelle è ampio, basta scorrere i nomi in formazione: sconosciuti contro campioni internazionali, un cecchino come Jonny Wilkinson contrapposto a Boboul che sbaglia due piazzati - con un palo - prima di venir sostituito. Eppure Tolone passa per il rotto della cuffia (del Tmo) per 13-15. Cosa succede?
Beh siamo alle solite del team di coach Saint'Andrè: in una parola, Jonno-dipendenza. Il primo tempo è chiuso 0-12, dominato dai provenzali sia nella fasi statiche che in quelle dinamiche; si distinguono Rudi Wulff e Joe Van Niekerk, che guida il pack come faceva nelle stagioni precedenti e persino la disciplina sembra tornata sotto controllo. Tutto bellissimo, incluso Contepomi regista al primo centro a completare Jonno, "alla australiana" rovesciata; peccato che non appena arrivano a tiro utile, nella mente dei Varois scatti l'opzione Jonno: a che pro dar testate dentro ai 22metri avversari, quando basta dar palla a Sua Altezza (tre drop stasera!) per concludere l'azione con tre punti certi? Ecco come una risorsa può trasformarsi in un grosso limite. A maggior ragione se sei in Francia, dove il pubblico è sedicesimo uomo praticamente ovunque, in grado di esaltare i beniamini, di intimidire gli avversari, di condizionare in parte persino l'arbitraggio - come esser sempre a Rovigo per capirci. E' quanto succede a La Rochelle nel secondo tempo: i padroni di casa serrano i ranghi, si fanno meno fallosi mentre cresce il nervosismo degli ospiti (sfociato nel giallo a Basteres), il piede del rincalzo Dambielle (otto punti) è preciso e l'anziano ma sempre potente Norman Ligairi alla fine vien letteralmente spinto anche dal pubblico a realizzare l'unica meta della partita. Brividi nell'extra time, quando il nr.8 di casa Carmignani entra in meta palla in mano per quella che poteva essere la meta del trionfo, ma il Tmo mostra che resta tenuto alto da un paio di difensori tolonesi. Due sconfitte e una vittoria per un pelo: la superportaerei tolonese non fa volare i suoi aerei.
La seconda gara disputatasi nei pressi di Parigi - periferia sud a Charlety - è emblematica del grande equilibrio regnante nel campionato, anche quando il confronto sembra impari: ti rilassi ed è un attimo, la partita ti può sfuggire di mano. E' quanto accade allo Stade Francais, pur vincente su Castres per 40-34. Il primo tempo pare una passeggiata di salute per i padroni di casa: cinque mete, inaugurate da Szarzewski e seguite da doppiette di Ollie Smith e Sergio Parisse. Per gli ospiti reagisce solo Seremaia Bai schierato all'apertura che prende la responsabilità dei piazzati in assenza di Teulet e Iosefa Tekori che va in meta alla mezz'ora: all'intervallo è 37-17 con tanto di bonus offensivo in tasca.
Musica del tutto diversa nel secondo tempo, nel giro di cinque minuti attorno al sessantesimo gli ospiti passano due volte, col centro Yoan Audrin e il terza linea Ibrahim Diarra. Lo Stade annaspa, alal fine salva la vittoria a spese del punto di bonus, sottrattogli e riagguantato inopinatamente dagli ospiti. Coach Chejka la vede con filosofia: è un inizio campionato molto positivo per i rosa di Parigi, dichiara, che starebbero a suo avviso progressivamente imparando a gestire sempre meglio il tempo; per ora fino all'ora di gioco, poi arriverà anche il resto. Tutto come da programma, insomma; di fatto lo Stade è attualmente primo in classifica.
Nello scontro tra le due deludenti sinora, prevale Perpignan che gioca in casa su Biarritz per 17-12. Sotto 7-9 a fine primo tempo, quando la meta del mediano Kevin Boulogne non basta a coprire i tre penalty centrati da Yachvili, i catalani si rifanno nel secondo grazie alla meta del tallonatore Guirado e al drop del 20enne apertura Gilles Bosch; ai baschi troppo monodimensionali non resta che accontentarsi, con l'ultimo piazzato di Yachvili, del bonus difensivo.
Bayonne pure in casa fatica non poco ad aver ragione di Brive, alla fine è 19-18. Sfida in mediana tra due ex Montauban, Audy lato basco e il più giovane Belie dall'altra parte: tutti i punti dei suoi per il primo, 13 per il secondo e una meta a testa. I padroni di casa vanno sotto per un uno-due (mete) degli ospiti nei primi dieci minuti, di Belie e Jamie Noon. Al 14' la meta di Audy, poi è sfida al piede tra i due mediani ex compagni di squadra (e nelle discipline dei due team) fino al sorpasso al 54'. Nell'ultimo quarto, due gialli a Brive spengono ogni velleità agli ospiti che debbono accontentarsi del bonus. Interessante la sfida all'apertura tra i due "italiani" Craig Gower e Luciano Orquera: il primo si mette in luce, nella meta di Audy e in una giocata con Joe Pietersen, con alcune veloci aperture "stile League", tipo uno schema classico da contropiede nel basket che si chiamava "tourbillon", un dai e segui in cui il passatore riceve nuovamente e poi riapre "intrecciandosi" con il compagno.
Prima vittoria per Bourgoin, a spese della neopromossa Agen, per 22-15. Stavolta non è solo sfida al piede tra Alberto di Bernardo (17 punti) e il veterano Conrad Barnard (tutti i punti dei suoi): il team del Delfinato inizia a sfruttare come deve il suo poderoso pack, il quale procura al 25' la meta del flanker Yann Labrit che fa la differenza, dopodichè è "gestione" del vantaggio e la ricerca del bonus per gli ospiti, nel più classico degli schemi da bassa classifica francese.

2 commenti:

Fabian ha detto...

ho visto il match di ieri sera del racing e sono rimasto impressionato dalla ottima prova di LoCicero sia in mischia che in campo aperto ,sottolineata anche dai commentatori francesi: bisogna convocarlo per i test match!!!!!capito mallet!?

se ci sono delle divergenze ,superatele!

andate su http://bburnman04.blogspot.com/

e votare per vedere Castres vs Racing Metro: allez racing!

Abr ha detto...

Molto d'accordo: forse Perugini spigne de più ma in campo aperto LoCicero non ha rivali.
Dicono che i vecchi dissapori con Mallett - scarsa considerazione - siano stati appianati. Ma a proposito di piloni, non dimentichiamo che Mallett a uno come Nieto non l'ha fatto manco inserire nella lista dei giocatori di interesse nazionale ...

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