Altri destini incrociati
L'espressione la diceva lunga e d'altra parte non poteva andare diversamente. Quando Ryan Jones ieri si è presentato in conferenza stampa dopo il pareggio tra il suo Galles e le Fiji (16-16), sembrava uno appena uscito da un autolavaggio o, peggio ancora, destinato al plotone di esecuzione. Quello mediatico e professionale, forse. Ryan è un ex capitano da ieri sera, dopo il fallo provocato all'ultimo davanti ai 52.000 del Millennium Stadium di Cardiff che significava calcio di punizione per i pacifici che rimangono lo spauracchio dei dragoni rossi. Tre anni fa, a Nantes, finì 38-34 per i figiani con conseguente eliminazione dei gallesi. Una relazione sullo stile Roger Federer e Rafa Nadal.
La fascia da capitano ora passa nelle mani del tallonatore Matthew Rees in vista dell'ultimo Test Match che vale un'intera stagione, quello contro gli All Blacks alla ricerca del Grand Slam delle isole britanniche. I XV di Warren Gatland - dicono al di là del ponte di Bristol - devono tornare a fare i compiti, a fare le cose che si insegnano ai ragazzini alle prime armi. Un bel contrappasso quando si lanciano titolari dei teenager nell'ultimo vero confronto con i futuri rivali australi.
Discorso diverso in Inghilterra, dove stanno celebrano Chris Ashton. Hanno rincarato la dose le parole di Ian Millward, che lo ha allenato ai tempi del Wigan quando Chris era giocatore di Rugby League. O meglio, promessa.
Per Millward, l'ala inglese rivoluzionerà il modo di giocare dei prossimi cinque anni perché lui, dice sempre il nostro, non è fatto per la Rugby Union. Dovrebbe tornare all'ovile, Millward lo ha cercato agli stessi Northampton Saints quando la situazione finanziaria del club non era delle più promettenti. E' rimasto al suo posto, Ashton. Ed ora si gode il successo con tre mete nelle ultime tre uscite.
La fascia da capitano ora passa nelle mani del tallonatore Matthew Rees in vista dell'ultimo Test Match che vale un'intera stagione, quello contro gli All Blacks alla ricerca del Grand Slam delle isole britanniche. I XV di Warren Gatland - dicono al di là del ponte di Bristol - devono tornare a fare i compiti, a fare le cose che si insegnano ai ragazzini alle prime armi. Un bel contrappasso quando si lanciano titolari dei teenager nell'ultimo vero confronto con i futuri rivali australi.
Discorso diverso in Inghilterra, dove stanno celebrano Chris Ashton. Hanno rincarato la dose le parole di Ian Millward, che lo ha allenato ai tempi del Wigan quando Chris era giocatore di Rugby League. O meglio, promessa.
Per Millward, l'ala inglese rivoluzionerà il modo di giocare dei prossimi cinque anni perché lui, dice sempre il nostro, non è fatto per la Rugby Union. Dovrebbe tornare all'ovile, Millward lo ha cercato agli stessi Northampton Saints quando la situazione finanziaria del club non era delle più promettenti. E' rimasto al suo posto, Ashton. Ed ora si gode il successo con tre mete nelle ultime tre uscite.
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