Irlanda e Galles continuano a dividersi la torta celtica
Tradizione vuole che le giornate di campionato in concomitanza con i grandi appuntamenti internazionali regalino sorprese. Piacevolissime, come la vittoria del Benetton Treviso sul Munster che ha fatto arrabbiare qualcuno - "Mi fa piacere che le franchigie ottengano risultati positivi. Ma quando loro vincono e la nazionale perde vuol dire che non hanno assolto il compito per cui sono state create", Dondi dixit al Gazzettino, ma di questo aspetto tratteremo in separata sede - e che abbiamo raccontato ieri in diretta. Aggiungiamoci la bella e coraggiosa prestazione degli Aironi nonchè il punticino preso a Dublino contro il Leinster. Ma poi, a guardare la classifica della Magners League dopo il quattordicesimo turno e con alcune franchigie che ancora devono recuperare delle partite, appare lampante che sono le nazionali d'Irlanda e di Galles a spartirsi la torta. Munster e Leinster per gli irlandesi; Blues e Ospreys per i gallesi con al bella sorpresa Scarlets tornata ai fasti di un tempo. I due maggiori bacini d'utenza insomma e diversamente non poteva essere visto e considerato che certi pesi sono ormai consolidati, al di là di bestie dure da abbattere che viaggiano nella seconda metà della graduatoria, come il Connacht che avrà solo tre vittorie e un pareggio su tredici match disputati, ma anche sette punti bonus. E che sabato ha battuto Llanelli per 17-13: per la compagine di casa si tratta della prima vittoria dallo scorso settembre in campionato e i punti sono firmati dalla coppia mediana, con la meta al 13' del mediano Frank Murphy e i calci dell'apertura Ian Keatley (nella foto, dalla prossima stagione a Munster), bravo a infilare tra i pali quattro piazzati mentre il vento soffiava a tutto spiano a Galway. Due i calci di punizione mandati a buon fine dal rivale Daniel Newton, che converte la meta al 41' di Garteh Maule per il provvisorio 8-8.
Emozioni fino all'ultimo minuto tra Ospreys e Ulster: la spuntano quelli di Swansea per 23-22. Già la prima parte di partita si chiude sul 14-13, con i gallesi che trovano la via della meta con il Numero 8 Marty Holah per ribaltare una brutta partenza che concede addirittura la meta tecnica ai nordirlandesi che si portano così sul 13-0. Un mezzo patrimonio mal investito: nella ripresa Dan Biggar vince la sfida ai calci con Ruan Pienaar dopo che Ian Humphreys ha lasciato il posto a Paul Marshall nel corso del primo tempo. Il sudafricano segna gli ultimi tre punti al 74' per il -1 definitivo, visto che poi gli Ospreys chiudono la serranda e all'Ulster non riesce il colpaccio.
E mentre Galles e Scozia si sono date appuntamento al Murrayfield per il Six Nations, un altro incrocio tra i due regni è andato a favore dei primi. Newport batte 30-22 Edimburgo, Cardiff supera in trasferta Glasgow per 26-15. Battaglia sul campo dei Dragons, con la giovane apertura Jason Tovey che segna dieci punti: una meta, una sola conversione sulle quattro mete in totale dei suoi (ci sono anche quelle del pilone Phil Price, dell'opens side flanker Lewis Evans e del blind side Andrew Coombs) che garantiscono un punto di bonus e un calcio di punizione. Per gli scozzesi, marcano pesante l'ala Lee Jones, il solito Tim Visser e il pilone Geoff Cross al 79'. Lasciato a casa l'allenatore, i Dragons si sono svegliati, come fan di solito durante il Sei Nazioni visto che nonostante il nome contribuiscono alla nazionale; peccato perchè il prossimo giro saranno a Viadana.
Il piede di Cery Sweeney è tra le armi con le quali i Blues espugnano invece il Firhill Stadium: ironico, no?, che il regista fisso Dan Parks non abbia trovato la quadra con la nazionale scozzese. Sette i calci di punizione mandati a segno per gentile concessione dei Warriors, con in più la meta dell'ala Tom James al 16'. Ma non basta per chiudere in vantaggio il primo tempo che dice invece 12-11 Glasgow, grazie alla tomaia di Duncan Weir che colpisce quattro volte. Nella ripresa, è proprio Sweeney a infilare i pali invece in cinque occasioni, mentre Glasgow si arena.
Classifica:
Munster 50 pts (14 pld), Leinster 43 (14), Blues 41 (13), Scarlets 41 (14), Ospreys 39 (14), Ulster 34 (13), Benetton Treviso 28 (13), Edinburgh 28 (14), Dragons 27 (12), Glasgow 21 (13), Connacht 21 (13), Aironi 5 (13).
Dulcis in fundo, una foto da Rovigo Oggi per celebrare la vittoria della Benetton sulla capolista Munster: Monigo sta diventando una vera e propria House of Pain. Non è questione di skill in campo dato che molti dei titolari erano con la Nazionale, anche se il "Treviso B" schierato da Franco Smith, di B aveva poco; il punto è che contrariamente a certe performance anche recenti degli Azzurri, i trevigiani negli ultimi minuti han saputo tenere i nervi saldi e usare la testa. Onore per questo a tutti, in primis a capitan Antonio Pavanello.
Emozioni fino all'ultimo minuto tra Ospreys e Ulster: la spuntano quelli di Swansea per 23-22. Già la prima parte di partita si chiude sul 14-13, con i gallesi che trovano la via della meta con il Numero 8 Marty Holah per ribaltare una brutta partenza che concede addirittura la meta tecnica ai nordirlandesi che si portano così sul 13-0. Un mezzo patrimonio mal investito: nella ripresa Dan Biggar vince la sfida ai calci con Ruan Pienaar dopo che Ian Humphreys ha lasciato il posto a Paul Marshall nel corso del primo tempo. Il sudafricano segna gli ultimi tre punti al 74' per il -1 definitivo, visto che poi gli Ospreys chiudono la serranda e all'Ulster non riesce il colpaccio.
E mentre Galles e Scozia si sono date appuntamento al Murrayfield per il Six Nations, un altro incrocio tra i due regni è andato a favore dei primi. Newport batte 30-22 Edimburgo, Cardiff supera in trasferta Glasgow per 26-15. Battaglia sul campo dei Dragons, con la giovane apertura Jason Tovey che segna dieci punti: una meta, una sola conversione sulle quattro mete in totale dei suoi (ci sono anche quelle del pilone Phil Price, dell'opens side flanker Lewis Evans e del blind side Andrew Coombs) che garantiscono un punto di bonus e un calcio di punizione. Per gli scozzesi, marcano pesante l'ala Lee Jones, il solito Tim Visser e il pilone Geoff Cross al 79'. Lasciato a casa l'allenatore, i Dragons si sono svegliati, come fan di solito durante il Sei Nazioni visto che nonostante il nome contribuiscono alla nazionale; peccato perchè il prossimo giro saranno a Viadana.
Il piede di Cery Sweeney è tra le armi con le quali i Blues espugnano invece il Firhill Stadium: ironico, no?, che il regista fisso Dan Parks non abbia trovato la quadra con la nazionale scozzese. Sette i calci di punizione mandati a segno per gentile concessione dei Warriors, con in più la meta dell'ala Tom James al 16'. Ma non basta per chiudere in vantaggio il primo tempo che dice invece 12-11 Glasgow, grazie alla tomaia di Duncan Weir che colpisce quattro volte. Nella ripresa, è proprio Sweeney a infilare i pali invece in cinque occasioni, mentre Glasgow si arena.
Classifica:
Munster 50 pts (14 pld), Leinster 43 (14), Blues 41 (13), Scarlets 41 (14), Ospreys 39 (14), Ulster 34 (13), Benetton Treviso 28 (13), Edinburgh 28 (14), Dragons 27 (12), Glasgow 21 (13), Connacht 21 (13), Aironi 5 (13).
Dulcis in fundo, una foto da Rovigo Oggi per celebrare la vittoria della Benetton sulla capolista Munster: Monigo sta diventando una vera e propria House of Pain. Non è questione di skill in campo dato che molti dei titolari erano con la Nazionale, anche se il "Treviso B" schierato da Franco Smith, di B aveva poco; il punto è che contrariamente a certe performance anche recenti degli Azzurri, i trevigiani negli ultimi minuti han saputo tenere i nervi saldi e usare la testa. Onore per questo a tutti, in primis a capitan Antonio Pavanello.
5 commenti:
Ah ha detto così il Dondi? Va ben che ci ha messo un po' di soldi, ma che eleganza, che tratto signorile ... Un vero comportamento da "shareholder".
Par quei grandi capitani d'industria, diciamo così, che entrano nel CdA delle banche solo per garantirsi i prestiti.
... prima la scelta del francese Brunel, ora l'uscita sulle celtiche ... Sta a vedere che avevamo visto lungo, noi poveri di spirito, a pensar male sul futuro prossimo delle strategie mallettiane per l'evoluzione del rugby in Italia ...
Mi son letto la dichiarazione di Dondi alla Tribuna di Tv. ovviamente è più articolata, premettendo che "se le celtiche giocano diverse tra loro e dalla nazionale ..." etc.etc., il solito insieme di belle scuse e motivi per le prossime ingerenze e posti di lavoro agli Ascioni e ct federali di turno, quelli si belli vincenti, a rovinare quel poco di buono che si riesce a sviluppare lontano dal centro immobile.
Poteva assumere Franco Smith come ct e lasciare il posto a Vittorio Munari, no?
E' la dichiarazione che svela le carte sul tavolo. Voglio dire: si è liberato delle due che vincevano troppo e si è fatto l'orticello - e pretende la gestione totale nel frattempo, al motto di "armiamoci e partite". Eh sì, in un certo senso ci eravamo arrivati.
Che poi, sulla carta, di franchigia ce n'è una: gli Aironi. Vogliamo essere ancora più cattivi? Viadana si sobbarca i costi e qualcuno piazza Parma, pretendendo - nuovamente - di gestire il tutto. Sono cattivo? Cattivissimo? Ma che si aspettava? Che chi mette i soldi, lasci gestire ad altri il proprio portafogli?
Già, se a Viadana han dovuto inghiottire le alleanze con Parma, gli acquisti di venti seconde linee e i vice coach federali, a Treviso hanno un metodo consolidato per accogliere le "proposte" Dondi: il metodo "Praga" (defenestrazione di ).
O con un meno barbaro e più sarcastico "ah si? E coi schei de chi, ciò?"
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