lunedì 7 marzo 2011

SuperXV, terzo turno ai Kiwis

Terza giornata di SuperRugby, torneo esaltante anche perchè ottimamente e tempestivamente documentato dagli organizzatori (vedere highlights linkati: Rbs, Erc e Leghe nazionali tutte, imparate alla svelta). Turno poco positivo per gli australiani, ottimo per le neozelandesi, a luci ed ombre per le sudafricane.

Australian Conference
I Wallabies s'accontentano questo giro di festeggiare il +58% televisivo riscosso dal rugby su Fox Sport in queste prime giornate di torneo. In effetti il mercato australiano con una franchigia in più e la creazione di una sorta di "campionato nazionale", era chiaramente il target primario dell'operazione Super15.
Va notato che le altre due nazioni del SuperRugby paiono per ora stazionarie nei contatti tv se non in lieve calo, ma si segnala un aumento del pubblico negli stadi sia in Sudafrica che in Nuova Zelanda. Già ne parlavamo al riguardo dei casi italiani confrontati col resto d'Europa, quella rugbysticamente evoluta: pensar prima al post-Dahlia e solo dopo, se capita, a come attirar la gente negli stadi (campioni, vittorie, ben-essere, collaterals) è miope, è un mettere il carro davanti a dei buoi sfiatati.
Torniamo alle australiane: turno poco esaltante si diceva: i tre team impegnati con franchigie straniere, Waratahs, Rebels e Western Force vengono tutti sconfitti, le prime due due overseas e la terza in casa, mentre il sacking dell'allenatore attuato in settimana dai Brumbies non li agevola, perdono in casa dopo un sacco di anni il derby coi Reds.
Dei lanciati Waratahs fermati dai Crusaders, rovinando involontariamente coi nostri tipici titoloni ad effetto (noi, vero?) il caffè alle sensibilità più politically correct, avevamo già detto. L'altra sfida portata da Australiane in Nuova Zelanda vedeva i Rebels perdenti coi Chiefs per 38-10: quattro mete (doppietta di Masaga - la seconda, lanciato da Tana Umaga, lo sprint della giornata, poi Sivivatu e Taumalolo) a una (di forza, di Gareth Delve) e 18 punti piazzati da Donald. Della serie, troppo nuovi contro troppo esperti: un po' come sta capitando agli Aironi, ci vuol del tempo infatti affinchè il gruppo assorba l'esperienza dei suoi singoli componenti (che al team basato a Melbourne non manca di certo, con Mortlock, Huxley, Gerrard, Sommerville, Lipman, Delve, Cipriani stesso).
- Western Force 12 - 39 Sharks: i sudafricani in trasferta chiudono rapidamente la pratica cinque mete a zero, agevolati dal rosso diretto al quarto d'ora di gioco al centro Rory Sidey sul 3-7, meta di Okwa Ndungane, per uno spear tackle da manuale che mette l'ala di colore fuori gioco e lo costringe ad uscire, rimpiazzato da Lwazi Mvovo. In conseguenza alla punizione va subito in meta Bismark DuPlessis alla guida di una maul e sempre nel primo tempo il lock Steven Sykes; nel secondo col suo stile molto "Bulls" il flanker nazionale Willem Alberts (quello che come entra con gli Springboks marca meta) e l'apertura Patrick Lambie, autore di 21 punti totali, una saponetta lanciata dritto in mezzo alla difesa. La reazione dei Force è limitata ai piazzati del solo James O'Connor, ma la giornata potrebbe esser più negativa di quanto già non sia, s'è infortunato anche David Pocock, anima della franchigia dell'Ovest assieme al giovane apertura e al duo di lock Sharpe-McCalman. Gli Sharks dal canto loro non hanno ancora subito una sola meta, possono tenere in panchina Kankowski, John Smit e Jacques Potgieter, schierano la prima linea Springboks al completo Mtawarira- DuPlessis Brothers ...
- Brumbies 25- 31 Queensland Reds: qualche problemino di disciplina per il team di Cambra (non dite Cam-berra pliiis), che pure è capace di trovare la meta quattro volte (con l'hooker Stephen Moore e l'estremo McCabe nel primo tempo, col nr.8 tongano Ita Vaea e il prop Ben Alexander nel secondo) contro una sola degli ospiti, la prima della gara (del flanker Scott Higginbotham), ma concede anche ben sette piazzati e un drop a Quade Cooper, mentre Matt Giteau piazzava una sola punizione e una trasformazione su quattro: alla fine, guarda il caso, son giusto sei i punti di differenza e mentre Cooper migliora nei piazzati, Giteau invece no. La partita si è trasformata così in un costante e incompiuto inseguimento degli ospiti, avvicinati a suon di mete ma distanziati dalle indiscipline commesse. Alla fine, doppio bonus ai padroni di casa e vittoria ai visitatori del Nord.

New Zealand Conference
Un ottimo quatto su quattro è l'esito peri Kiwis della terza giornata: oltre ai Crusaders e ai Chiefs vincenti in casa con le australiane, due team tourist in Sudafrica,riportavano rispettivamente un risultato importante e uno straordinario.
- Lions 32- 41 Blues: tipica partita australe, quasi da Currie Cup quella di Johannesburg: nove mete in tutto, quattro per i padroni di casa che si assicurano il bonus e cinque per gli ospiti. Primo tempo straordinario - magari non difensivamente - coi Lions che riescono a pareggiare due volte la franchigia di Auckland per venire sempre nuovamente distanziati, fino a quando trovano la marcia giusta e si portano avanti, chiudendo la prima frazione 25-17: meta di Joe Rokocoko, risposta del mediano Jano Vermaak; meta di Jared Payne schierato secondo centro, risposta del nr.8 Whiteley (da vedere, come del resto tutte le altre) doppiata dal centro Doppies LaGrange, col giovane Elton Jantjies a trasformarne due e piazzare due punizioni, contro due conversioni e una punizione del veterano Luke McAlister schierato all'apertura. Nella seconda frazione c'è l'uno due ammazza partita nel giro di cinque minuti del potente centro Rene Ranger che riportava avanti i Blues, vantaggio corroborato dalle due trasformazioni e da una punizione piazzati da McAlister. La partita non era finita, al 65' andava in meta il barbuto flanker Josh Strauss. Con la trasformazione di Jantjies i Lions si portavano sotto a due punti, ma subito dopo arrivava la meta del mediano Alby Mathewson, trasformata da Stephen Brett per il risultato finale che toglieva anche il secondo punto di bonus ai padroni di casa.
I quali sono ancora a zero vittorie, ma han strappato tre bonus in tre partite: servirebbe un loro consulente spedito in fretta a Treviso ...
Bulls 28 - 35 Highlanders: terza incredibile vittoria su tre gare della franchigia del Sud, decisamente la sensation inattesa di questo inizio di torneo: espugnano meritatamente il Loftus Versfeld, invero aiutati da un atteggiamento difensivo incredibilmente sufficiente dei padroni di casa. E' il remake della gara del weekend precedente coi Cheetahs, solo che i Bulls decidono di "entrare in campo" ancora più tardi: vanno sotto di un ancora decente 6-11 a fine del primo tempo (meta da ala del grande flanker rosso Adam Thompson, anima della squadra assieme alla mediana "Southland core" Jimmy Cowan e all'apertura 21enne Robbie Robinson). Forse programmano di reagire dall'inizio della seconda frazione come fecero a Bloemfontein, ma sono in 14 (giallo a Stegmann) e si fanno infilare due volte nel giro di dieci minuti, dal lock Josh Beckhuis e dall'ala 21enne di Tasman Kade Poki, arrivando a subire 9-21 al 55'. Poco male pensa il pubblico "blu", il macchinone si mette in moto come al solito, a macinare avversari e loro energie: arriva la classica meta da Bulls di Flip Van der Merwe, poi quella altrettanto classica di Fourie DuPreez, con Mornè Steyn a fallire la trasformazione, rimanendo a sette punti di distanza. I neozelandesi però non sono i Cheetahs, non hanno esaurito le energie e i Bulls continuano a difendere malino: a dieci minuti dalla fine Kade Poki marcava la seconda meta con una bella "sgusciata" dal centro sulla sinistra. Lievemente preoccupati ma non più di tanto, i Bulls ripartivano dando la solita impressione di poter arrivare alla meta, coi loro costanti guadagni di metri palla in mano a ogni percussione (alcuni partono lanciati al millimetro da DuPreez e non si fermano addosso all'avversario, altri prendono palla, esistano un istante e accelerano al contatto con l'avversario: un fondamentale eseguito da maestri). Di fatto arrivava la meta di Bjorn Basson, la prima coi Bulls, a tre minuti dalla fine; ne serviva giusto un'altra e i padroni di casa schiacciano da subito gli Highlanders dentro ai loro cinque metri, ma un alcune decisioni in fila del famigerato arbitro Dickinson (si quello di San Siro, irritante per imprecisioni per tutta la gara) fermano il tentativo di rimonta. E gli Highlanders possono gioire per una vittoria meritata sui Tori pigri e troppo sicuri della propria superiorità.

South Afrika Conference
Raccontato della vittoria degli Sharks fuori mura e delle sconfitte casalinghe di Lions e Bulls, rimane la seconda vitoria consecutiva degli Stormers, stavolta sui Cheetahs per 21- 15 . Nel tipico clima umido di Capetown ma stavolta molto caldo (34 gradi), è tutta una sfida al piede tra Peter Grant (sette punizioni piazzate su otto), Naas Olivier (cinque) e poi Viljoen (uno, dalla lunghissima distanza, per il bonus), che lascia più di qualche dubbio sulla consistenza dei Capetonians (nuovo look capelluto di Bryan Habana incluso, cfr. foto) e conferma i problemi di depth e composture della franchigia di Bloemfontein.

(Per gli highlights linkati, si ringrazia il sito ufficiale SuperXV dove trovate classifiche, news, approfondimenti).

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