venerdì 11 marzo 2011

Una fortezza. O mica tanto


Un'occhiata al panorama gallese, in attesa della partita contro l'Irlanda di domani sera per un incrocio che sia da una parte che dall'altra è quantomai importante, dal punto di vista tecnico, per cercare di rendere più vivaci i rispettivi colori, il rosso e il verde. Dalle parti di Cardiff e non solo si stanno interrogando a proposito del Millennium Stadium: non è in programma alcuna ristrutturazione e diversamente non potrebbe essere. Piuttosto, si pongono domande sul valore sportivo dell'impianto. E' o non è la fortezza dello sport di casa?
Si tratta di un discorso a 360°, non riguarda solo il rugby, dal momento che al Millennium ci gioca pure la nazionale di calcio: per la cronaca, l'unico risultato positivo ottenuto con una grande risale all'ottobre 2002, quando l'Italia trapattoniana venne sconfitta 2-1. La domanda è sorta dopo le dichiarazioni del capitano irlandese Brian O'Driscoll, secondo il quale il Millennium "non è un posto dove amiamo andare, ma non è un posto di cui abbiamo paura. E' senza dubbio uno dei migliori stadi dove giocare per via dell'atmosfera e per il tifo, visto che il pubblico è proprio sopra di te". Ha ragione: sa a qualcuno dovesse capitare di sedersi al secondo anello dell'impianto, finirà irrimediabilmente per doversi alzare in piedi quando l'azione si svilupperà nei pressi dalla linea laterale dal proprio lato. 
"Resti in attesa di occasioni come queste", ha proseguito O'Driscoll. "Un sacco di ragazzo ci ha già giocato e si è divertita e molti hanno ottimi ricordi. Ci ricordiamo del Grand Slam ottenuto l'ultima volta che ci siamo stati". In due anni, gli equilibri sono evidentemente cambiati.
Dal giugno 1999, quando lo stadio venne inaugurato, gli irlandesi ci hanno giocato cinque volte, vincendo in quattro occasioni e perdendo solo in una, quella del 2005, quando fu il Galles ad assicurarsi Six Nations e Grand Slam. Il bilancio dei Dragoni è di 39 vittorie, 36 sconfitte e tre pareggi in totale. Andy Howell, cronista del Western Mail, ricorda con molto piacere la vittoria per 29-19 ai danni del Sud Africa il 26 giugno 1999, davanti a 27.000 spettatori perché i lavori non erano ancora stati completati. Sembrava il presagio ad un nuovo capitolo, da scrivere in una nuova fortezza, con Graham Henry alla guida della squadra e cinque vittorie di fila tra le mura amiche. Nel frattempo, l'Inghilterra è stata battuta tre volte, l'Australia e la Francia due, l'Irlanda e gli Springboks una. Manca lo scalpo più prezioso, quello degli All Blacks che attendono dal 1953. Ma ogni volta che i neozelandesi si ripresentano al Millennium, portano a casa tutto quello che c'è da portare a casa, a volte complicandosi le cose con le proprie mani, come accaduto nello scorso novembre. 
C'è forse - anzi, sicuramente c'è - un motivo per cui il Millennium non è la fortezza tanto voluta. Potrebbe dipendere dal mood del tifo gallese, che è soggetto a repentini cambiamenti. Il pubblico di casa è molto esigente, il rugby è materia di discussione sportiva e non solo per eccellenza, le aspettative sono sempre molto alte e così, non appena i risultati tardano ad arrivare, si crea un certo malumore che persiste, nonostante si diano appuntamento in 70.000 per vedere all'opera la nazionale. Basta poco per percepire quell'approccio freddo che una fortezza non può permettersi. 

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