domenica 6 marzo 2011

Top14 all'imbocco della dirittura finale

Ventesima giornata di Top14, con quasi tutti i nazionali francesi e qualche italiano in campo. Mancano del tutto gli inglesi, da Jonny Wilkinson ai due dello Stade Francais, Haskell e Palmer, il cui mancato rilascio ha scatenato le ire di Patron Max Guazzini, risoluto a non assumer inglesi mai più. Gli mancava anche Hugo Southwell, l'estremo scozzese spedito sotto i ferri dal pari ruolo gallese Byrne, già involontario "quasi killer"(*) di Thom Evans l'anno prima.

[(*): Nota per le pelose Vestali del "politically correct" : l'aggettivazione aggressiva noi la usiam a volte ma la mettiam sempre tra virgolette]

Sul piano sportivo, la giornata è favorevole a tutta la muta delle candidate per un posto tra i sei riservati ai playoff, con le eccezioni della capintesta Tolosa come sempre un po' imballata fuori casa, del Tolone al secondo passo falso consecutivo e dello Stade Francais, sconfitto in casa da una diretta concorrente e ora con nove punti di dècalage dal sesto posto, quattro squadre davanti in lotta per quel posto e sei giornate da disputare. In fondo alla classifica si segnalano le sfortune di La Rochelle e di Agen, autrici di due ottime prove fuori casa che comunque han portato un punto.

- L'Anoeta di San Sebastian tutto esaurito in una spendida giornata di sole offre spettacolo e una lezione interessante: il rugby è ancora uno sport dove si può vincere anche senza adottare il modello di gioco che va di moda, quello tutto possesso. Con buona pace dei sinceri ammiratori di Graham Henry e Robbie Deans e, roba più de'noantri, di quelli che dopo il "bisogna placcare" di Cecinelliana memoria, son evoluti al Woitiliano "non abbiate paura", a viso aperto anche a Twickenham. Ogni tanto bisognerebbe ricordare certe lezioni, come quella impartitaci dall'Argentina a Verona lo scorso novembre, ma tant'è; è quel che ha fatto appunto Bayonne, vincente su Tolosa 19-13.
Nel primo tempo, a fronte del 67% di possesso palla tolosano, il punteggio finale era 16-3 a favore dei baschi: potenza della composta solidità difensiva inclusiva di gioco tattico (Peyras, Boyet, Garcia) e delle ripartenze.
Gli attacchi tolosani, tambureggianti multifase lungo tutta la larghezza del campo, venivano difesi con molta disciplina e pochi affanni dai giocatori in maglia Txuri Urdin (blu e bianca), che anzi offrivano ripartenze strutturate pericolose, con rapidi offload che causavano diverse indiscipline. Il pallino è in mano a Bayonne nonostante l'iniziativa sempre tolosana, coi piazzati di Benjamin Boyet e Cedric Garcia vs. David Skrela (9-3). Alla mezz'ora, nel momento in cui l'attacco tolosano pare finalmente aver trovato il ritmo giusto con Juazion lanciato sulla sinistra e un cinque contro due al largo, un intercetto perfetto del criticato ala nazionale Yoann Huget (nella foto) lo lancia per novanta metri di cavalcata solitaria, a segnare la meta decisiva della gara in faccia ai compagni di nazionale Medard, Jauzion, Poitrenaud, Servat, Dusatoir e Clerc.
Sic transit, il secondo tempo vedeva assalti sempre più veementi dei tolosani infrangersi come marosi addosso alla difesa competente, attenta e disciplinata dei baschi nell'apprezzamento festoso del competente pubblico basco, versante spagnolo. A dire il vero pareva dentro una punizione del giovane Bezy subentrato a Skrela, ma passava lievemente alta rispetto ai pali, i guardalinee la giudicavano fuori e l'arbitro si fidava senza chiamare il Tmo. Allo scadere del tempi di gioco arrivava la meta dell'altro nazionale Vincent Clerc, meritata se non altro per l'immane mole di gioco sviluppata e valida per il bonus.
Tolosa mantiene la testa della classifica mentre Bayonne rientra in zona playoff, sesta a pari punti, 53, coi cugini baschi del Biarritz.

-Alle spalle della capolista il Racing Métro privo di tutti i suoi italiani, chiudeva il gap a quota 62 guadagnando 5 scontati punti a Bourgoin. 19-38 il finale, dopo un primo tempo sul 12-17 che risente dello choc dell'infortunio impressionante allo sfortunato JM Hernandez, che poco dopo la meta di Benjamin Fall rimaneva col ginocchio stirato a 180' sotto un placcaggio. Nel secondo tempo arrivano le ulteriori mete del mediano Nicoolas Durand e del lock Jone Qovu. L'orgoglio del club del Delfinato provava a rovinare la festa con la meta dell'estremo Mael Moinot, ma alla scadere i parigini riagguantano il bonus offensivo grazie alla meta dell'ala Julien Saubade.

- Staccato rispetto alle due capintesta, tiene il terzo posto Clermont, vincente l'anticipo molto engagè (tre i cartellini gialli) con Tolone per 19-12. Vinto il primo tempo 12-5 nonostante la meta del centro pacifico-provenzale Fotu Auleua, grazie alle punizioni e a un drop di Morgan Parra, in campo con gli altri nazionali Domingo, Bonnaire, Lapandry, Rougerie e Gonzalo Canale (più Pierre in panca), gli Alverni chiudono la partita al 50' con una meta da trequarti di Julien Bonnaire, che prosegue al piede con maestrìa un lancio pedestre di Rougerie e poi lo marca. Con 57 punti Clermont è alla testa della "muta " di sette squadre concentrate in otto punti alla caccia di quattro posti playoff. Tra le quali è Tolone stessa, ricacciata all'ottavo posto con 50 punti dalle due sconfitte consecutive subite.

- Rischia grosso Montpellier nel posticipo serale casalingo con Agen, ma riesce a venirne fuori 25-24 e tiene la quarta piazza a 56 punti. Sotto nel primo tempo per la meta dell'ala figiana Saimoni Vaka, il club dell'Herault si portava in testa nei primi minuti della seconda frazione xon due punizioni del solito cecchino Bustos Moyano (20 punti in tutto) schierato all'ala. Dall'ora di gioco al finale ne sortiva una gara spettacolare e aperta, con gli ospiti a dimostrare nei fatti che la vittoria con Tolone della settimana prima non era un episodio. Agen tornava in testa 12-14 con una meta del mediano Alexis Bales, poi avanti una poi l'altra in uno scambio al piede tra Moyano e l'apertura Conrad Barnard, fino alla meta del mediano di casa Julien Tomas al 77' che pareva chiudere la gara sul 25-17. Niente da fare, Agen ripartiva e marcava pesante nel finale col tallonatore Brice Mach ma la trasformazione di Sylver Tian non era sufficiente a vincere, nonostante le tre mete contro una. Francois Trinh Duc ha giocato mezz'ora.
E' un ulteriore punticino che aumenta il distacco dal penultimo posto a quattro punti, ma sopratutto mostra una nuova attitudine dei neopromossi: finalmente paiono essersi adeguati al ritmo del Top14, come ha dichiarato l'allenatore Lanta.

- Subito dietro a Montpellier con 55 punti si piazza Castres, vincente come le capita non spessissimo fuori casa, a Brive stavolta per 12- 20. Nella prima frazione il mediano di casa Mathieu Belie regge con quattro centri da piazzati la superiorità degli ospiti, andati in meta con Marc Andreu alla mezz'ora. I due cartellini quasi contemporanei, a cavallo dell'intervallo, a Chris Masoe e ad Andreu stesso non vengono sfruttati a dovere dai padroni di casa; all'ora di gioco arriva la meta dell'ala Yoann Audrin trasformata da Teulet per riportare davanti Castres. Ulteriore battuta d'arresto nel percorso del team di Orquera (non convocato), Palisson (prossimo tolonese), Caminati e Jamie Noon verso la salvezza: i punti di vantaggio sulla penultima si riducono a due.

- Altro scontro al cardiopalma che coinvolge una "minnows": Biarritz riesce a passare per il rotto della cuffia, 32- 30 sullo Stade Rochelais, grazie a una trasformazione sbagliata dagli ospiti nel finale. Il ritorno alla vittoria dei baschi al gran completo (Yachvili, Harinordoquy, Thion, Traille tutti titolari) è un passo avanti rispetto alla serie di sconfitte subite durante questa finestra internazionale, ma non è la prima volta che il club basco gioca alla grande solo per un tempo o poco più, addormentandosi poi ed esponendosi al ritorno degli avversari. Al 43' era 32 -11, con le mete marcate da Nwenya, Yachvili, Bosch e Balshaw, intervallate senza gran danno da una dell'apertura ospite Remy Tales. Invece il resto del tempo era solo recupero per i Maritimes, con la meta del pilone Leopolu e una di penalità; quando al 73' Tales marcava la sua seconda meta personale, Dambielle falliva la trasformazione del pareggio. 19 i punti recuperati, mancano all'appello solo gli ultimi due.
La cosa par dire che il Top14 entra nel vivo e a sei turni dalla fine della stagione regolare, non è più tempo per chiacchiere.

- Seguendo la classifica, rimane dulcis in fundo Stade Francais vs. Perpignan, sfida diretta senza domani tra due grandi sinora deluse. Han nettamente prevalso gli ospiti catalani sul team capitanato da Sergio Parisse per 9-21. Dopo un primo tempo sottotono, chiuso 9-6 (piazzati di Beauxis e Dupuy contro il solito Porical) ma abbastanza nervoso (un giallo per parte, a Leguizamon e Farid Sid), i catalani scatenavano la velocità manovriera e la superiorità della mischia ordinata; nel giro di cinque minuti andavano a segno due volte e senza risposte, col mediano Cazenave e il flanker Tonita.
Usap a 49 punti aggancia finalmente il gruppone delle pretendenti ai playoff, mentre lo Stade come galleggia a quota 44, sopra undici punti dalla zona salvezza ma a nove dal sesto posto: è un po' presto per strombazzare di "ennesima stagione fallita" (stilemi forse ispirati ai maitre a penser calciofili sulla Juve), ma è chiaro che le prove d'appello siano ora ridottissime.

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