Deludenti Blues su Treviso
Troppo ardua da scalare la montagna Cardiff per questo Treviso: si sapeva, è una delle poche (tre) che già riuscì a prevalere a Monigo. La partita è finita da qualche minuto sul 29-9, due mete a zero.
Gara molto "scrappy" in cui i Blues non brillano in attacco e pur detenendo il pallino per quasi tutta la gara e godendo di quasi mezz'ora di superiorità numerica, non trovano mai il bandolo della matassa; Benetton si difende molto bene, a tratti ricorda il Sudafrica del recente passato con quel suo montare difensivo, ma concede qualche fallo di troppo, stupido per giunta; quel che non va è l'imbastir poco di convincente in fase d'attacco.
[Inciso: le formazioni che si affrontano sarebbero entrambe "illegali" alla luce delle nuove regole Fir di cui abbiamo appena dato un giudizio severo (autolesionismo): doppiamente i Blues che presentano sei "non eleggibili" in campo e non cinque (Filise, Tito, Molitika, Rush, Parks, Laulala), di cui due in terza linea; ma loro che già son forti, possono. Benetton invece di "stranieri" ne ha solo quattro (se Allori non conta, altrimenti cinque) ma si permette di schierare Willem De Waal apertura e Joe Maddock estremo:oh scandalo oh grave danno per la Nazionale, non si potrà più fare da settembre eh!
Perchè se è vero che "la Patria si serve anche facendo la sentinella a un bidone di benzina", come si trombonava nel primo Novecento, allora la Nazionale Azzurra si aiuta anche legandosi un braccio dietro la schiena prima di scendere in campo: la (non ) logica di fondo è la medesima].
All'inizio i Blues si accontentano di capitalizzare le punizioni concesse dai biancoverdi sui loro attacchi, ma anche Treviso concretizza le sue rare opportunità, uscendo dai primi venti minuti solitamente critici abbastanza bene, col punteggio di 9-6, Dan Parks e Willem DeWaal perfetti (lo saranno per tutta la gara). Nel primo quarto d'ora è da segnalare l'infortunio ad Halfpenny, forse grave, in una opportunità di meta sventata dalla difesa trevigiana.
Il secondo quarto di gara è tragico per Treviso: a fronte di un Cardiff "incartato" dalla difesa, diventa troppo falloso e concede due gialli in fila - Zanni e Rizzo - rimanendo in tredci in campo, Ci scappa la meta tecnica al 36', quando Vosawai ruba palla con le mani da dentro la mischia. Cionononstante De Waal chiude il primo tempo con un penalty che limita i danni sul 19-9, non male per un 13 contro 15.
Nella ripresa Treviso serra ancor più iu ranghi difensivi e i Blues non riescono a trovare il bandolo della matassa: Casey Laulala distratto, inguardabile, Chris Czekai schierato estremo fa un sacco d'errori; pack invece attento, in pieno controllo delle fasi statiche, ma solo Jamie Roberts riesce a penetrare un paio di volte la difesa trevigiana, pur senza esito se non una punizione per stupido fallo in ruck di Rizzo - richiamato, rischia il rosso - che consente a Parks di marcare il 22-9.
Lentamente Benetton si fa un po' più aggressiva, si segnalano un paio di iniziative di Joe Maddock, gli in avanti di Nitoglia rimpiazzato da Vilk (bella una sua ripartenza) e alcune perfette palle tattiche di De Waal. Attorno al 65' la partita si fa finalmente meno monodimensionale: ovale recuperato regolarmente dentro ai loro 22 dai trevigiani, che si producono in una ventina di fasi multiple d'attacco molto ben condotte ma progressivamente meno incisive ma mano che si avvcinano al bersaglio; il tutto vien interrotto dall'arbitro, che chiama un "sealing off" francamente generoso per la difesa Blues; trenta secondi dopo punisce nuovamente Treviso nei suoi 10 metri, per aver cercato di rubare una palla uscita senza controllo dalla ruck, altra decisione opinabile.
Stavolta Parks decide bene, non piazza e trova la rimessa laterale ai 5 metri, da dove Paul Tito fa partire la maul che consente a Xavier Rush di segnare la seconda meta tutta "straniera" della gara. Siamo al 71', il resto è iniziative tardive e velleitarie dei Blues di marcare altre due mete per il bonus, che producono solo il terzo giallo per Treviso, a Barbieri subentrato a Vosawai.
Missione bonus fallita per Benetton, ma l'impressione (anzi la certezza) è che non ci pensino proprio: non certo per senso di manifesta inferiorità ma in quanto focalizzati a "giocarsela" e non a far calcoli, quando invece anche gli incontri di pugilato si possono vincere ai punti (nel nostro caso, i piazzamenti in campionato e non i singoli incontri).
I Blues invece vincono e salgono in classifica, conquistando finalmente un posto nei playoff scalzandovi i cugini rivali nonchè campioni in carica Ospreys: il fatto è significativo pur essendo questo un anticipo, perchè solo ora le due squadre hanno pari partite giocate (Cardiff è ha una indietro). Comunque Cardiff ha poco da festeggiare: non solo non ottiene il prezioso, forse decisivo bonus offensivo, ma la loro è una prestazione ben misera, minimo risultato col massimo sforzo - trequarti inefficaci e spreconi (due mete da fase statica) - dimostrandosi incapaci di sfondare pur detenendo l'iniziativa in maniera pressocchè costante.
Gara molto "scrappy" in cui i Blues non brillano in attacco e pur detenendo il pallino per quasi tutta la gara e godendo di quasi mezz'ora di superiorità numerica, non trovano mai il bandolo della matassa; Benetton si difende molto bene, a tratti ricorda il Sudafrica del recente passato con quel suo montare difensivo, ma concede qualche fallo di troppo, stupido per giunta; quel che non va è l'imbastir poco di convincente in fase d'attacco.
[Inciso: le formazioni che si affrontano sarebbero entrambe "illegali" alla luce delle nuove regole Fir di cui abbiamo appena dato un giudizio severo (autolesionismo): doppiamente i Blues che presentano sei "non eleggibili" in campo e non cinque (Filise, Tito, Molitika, Rush, Parks, Laulala), di cui due in terza linea; ma loro che già son forti, possono. Benetton invece di "stranieri" ne ha solo quattro (se Allori non conta, altrimenti cinque) ma si permette di schierare Willem De Waal apertura e Joe Maddock estremo:oh scandalo oh grave danno per la Nazionale, non si potrà più fare da settembre eh!
Perchè se è vero che "la Patria si serve anche facendo la sentinella a un bidone di benzina", come si trombonava nel primo Novecento, allora la Nazionale Azzurra si aiuta anche legandosi un braccio dietro la schiena prima di scendere in campo: la (non ) logica di fondo è la medesima].
All'inizio i Blues si accontentano di capitalizzare le punizioni concesse dai biancoverdi sui loro attacchi, ma anche Treviso concretizza le sue rare opportunità, uscendo dai primi venti minuti solitamente critici abbastanza bene, col punteggio di 9-6, Dan Parks e Willem DeWaal perfetti (lo saranno per tutta la gara). Nel primo quarto d'ora è da segnalare l'infortunio ad Halfpenny, forse grave, in una opportunità di meta sventata dalla difesa trevigiana.
Il secondo quarto di gara è tragico per Treviso: a fronte di un Cardiff "incartato" dalla difesa, diventa troppo falloso e concede due gialli in fila - Zanni e Rizzo - rimanendo in tredci in campo, Ci scappa la meta tecnica al 36', quando Vosawai ruba palla con le mani da dentro la mischia. Cionononstante De Waal chiude il primo tempo con un penalty che limita i danni sul 19-9, non male per un 13 contro 15.
Nella ripresa Treviso serra ancor più iu ranghi difensivi e i Blues non riescono a trovare il bandolo della matassa: Casey Laulala distratto, inguardabile, Chris Czekai schierato estremo fa un sacco d'errori; pack invece attento, in pieno controllo delle fasi statiche, ma solo Jamie Roberts riesce a penetrare un paio di volte la difesa trevigiana, pur senza esito se non una punizione per stupido fallo in ruck di Rizzo - richiamato, rischia il rosso - che consente a Parks di marcare il 22-9.
Lentamente Benetton si fa un po' più aggressiva, si segnalano un paio di iniziative di Joe Maddock, gli in avanti di Nitoglia rimpiazzato da Vilk (bella una sua ripartenza) e alcune perfette palle tattiche di De Waal. Attorno al 65' la partita si fa finalmente meno monodimensionale: ovale recuperato regolarmente dentro ai loro 22 dai trevigiani, che si producono in una ventina di fasi multiple d'attacco molto ben condotte ma progressivamente meno incisive ma mano che si avvcinano al bersaglio; il tutto vien interrotto dall'arbitro, che chiama un "sealing off" francamente generoso per la difesa Blues; trenta secondi dopo punisce nuovamente Treviso nei suoi 10 metri, per aver cercato di rubare una palla uscita senza controllo dalla ruck, altra decisione opinabile.
Stavolta Parks decide bene, non piazza e trova la rimessa laterale ai 5 metri, da dove Paul Tito fa partire la maul che consente a Xavier Rush di segnare la seconda meta tutta "straniera" della gara. Siamo al 71', il resto è iniziative tardive e velleitarie dei Blues di marcare altre due mete per il bonus, che producono solo il terzo giallo per Treviso, a Barbieri subentrato a Vosawai.
Missione bonus fallita per Benetton, ma l'impressione (anzi la certezza) è che non ci pensino proprio: non certo per senso di manifesta inferiorità ma in quanto focalizzati a "giocarsela" e non a far calcoli, quando invece anche gli incontri di pugilato si possono vincere ai punti (nel nostro caso, i piazzamenti in campionato e non i singoli incontri).
I Blues invece vincono e salgono in classifica, conquistando finalmente un posto nei playoff scalzandovi i cugini rivali nonchè campioni in carica Ospreys: il fatto è significativo pur essendo questo un anticipo, perchè solo ora le due squadre hanno pari partite giocate (Cardiff è ha una indietro). Comunque Cardiff ha poco da festeggiare: non solo non ottiene il prezioso, forse decisivo bonus offensivo, ma la loro è una prestazione ben misera, minimo risultato col massimo sforzo - trequarti inefficaci e spreconi (due mete da fase statica) - dimostrandosi incapaci di sfondare pur detenendo l'iniziativa in maniera pressocchè costante.
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