La vendetta irlandese, parte seconda
Qualcosa bolle in pentola per il prossimo fine settimana, quello che sancisce l'inizio dell'ultima calda fase della coppe europee, Heineken Cup in primo luogo. Un torneo che offre la tara della situazione anche delle nazionali boreali, dal momento che consente di valutare, tra le star internazionali, anche lo stato fisico e mentale di molti giocatori ordinariamente tra i convocati e perché accade spesso di ritrovarseli uno di fianco all'altro nello stesso club di vertice. A Leicester per esempio hanno la mediana dell'Inghilterra con la coppia Ben Youngs & Toby Flood. Proprio i Tigers nel tardo pomeriggio di sabato saranno di scena a Dublino contro Leinster; ora, siccome nessuno è tonto e la guerra psicologica risale ai tempi degli antichi Greci, l'estremo della franchigia irlandese Isa Nacewa ha espresso l'auspicio di ripetere lo sgarbo che l'Irlanda ha fatto agli inglesi all'ultima giornata di 6 Nations. Mettendo tutta la pressione possibile sulla cabina di regia del Leicester, cioè quella della nazionale inglese.
"L'Irlanda è stata fantastica contro l'Inghilterra nel 6 Nations e sono certo che la battaglia con i numeri 9 e 10 sarà la stessa, un'altra volta", ha dichiarato il trequarti neozelandese di origine figiana. Che confida nell'esperienza dei suoi compagni maturata proprio in quella sera di Dublino dello scorso 19 marzo. Ci sono Eoin Reddan mediano di mischia, Brian O'Driscoll e Gordon D'Arcy come coppia di centri, c'è Jonathan Sexton all'apertura: tutta gente che partecipato alla vittoria nel The Championship e che - guarda caso - avrà come compiti quelli di tenere d'occhio l'accoppiata Youngs-Flood, che deve farsi perdonare l'opaca prestazione con la maglia della nazionale. Youngs in particolare, con quel cartellino giallo rimediato per una stupidaggine, come è stata quella di aver buttato via l'ovale per ritardare una rimessa irlandese sotto gli occhi di guardalinee e arbitro; il ragazzo tra l'altro ha dato una strana impressione anche nell'ultima uscita con Bath: svagato, lento, assente.
Ci sono poi i Northampton Saints che una volta recuperati tutti gli effettivi sono tornati a macinare punti e gioco in Premiership. Domenica pomeriggio ospiteranno l'Ulster e non mancheranno Chris Ashton all'ala e Ben Foden ad estremo. Altri uomini sui quali puntare gli occhi. L'atletica ala che si tuffa a volo d'angelo per marcare il suo territorio in area di meta nelle ultime settimane è apparso appannato, con la vena realizzativa inceppatasi nel corso del Six Nations e preda di un certo nervosismo nel momento di chiudere al meglio l'azione. Discorso analogo e pure peggio per Foden: fuori campo è finito davanti al giudice per una lite con un tassista londinese e dopo una notte in guardina ha dovuto pagare la cauzione per chiudere la vicenda.
Poi, badando al sodo, la questione è che tutti i club d'Oltremanica hanno sulle spalle il pesante fardello di passare il turno in un mors tua vita mea, per tenere testa alle quattro francesi in ballo (Perpignan, Tolone, Tolosa, Biarritz) che si scontreranno direttamente nel week end. Due semifinaliste saranno certamente francesi e il sorteggio già effettuato per le semifinali dice che saranno divise e entrambe fuori casa; chi sarà a riceverle, occasione unica per presentarsi alla finale del Millennium Stadium: due inglesi o due irlandesi a pareggiare inopinatamente le gerarchie europee a livello di club? Oppure il fattore casalingo, o al contrario quello sorpresa, disporranno diversamente?
"L'Irlanda è stata fantastica contro l'Inghilterra nel 6 Nations e sono certo che la battaglia con i numeri 9 e 10 sarà la stessa, un'altra volta", ha dichiarato il trequarti neozelandese di origine figiana. Che confida nell'esperienza dei suoi compagni maturata proprio in quella sera di Dublino dello scorso 19 marzo. Ci sono Eoin Reddan mediano di mischia, Brian O'Driscoll e Gordon D'Arcy come coppia di centri, c'è Jonathan Sexton all'apertura: tutta gente che partecipato alla vittoria nel The Championship e che - guarda caso - avrà come compiti quelli di tenere d'occhio l'accoppiata Youngs-Flood, che deve farsi perdonare l'opaca prestazione con la maglia della nazionale. Youngs in particolare, con quel cartellino giallo rimediato per una stupidaggine, come è stata quella di aver buttato via l'ovale per ritardare una rimessa irlandese sotto gli occhi di guardalinee e arbitro; il ragazzo tra l'altro ha dato una strana impressione anche nell'ultima uscita con Bath: svagato, lento, assente.
Ci sono poi i Northampton Saints che una volta recuperati tutti gli effettivi sono tornati a macinare punti e gioco in Premiership. Domenica pomeriggio ospiteranno l'Ulster e non mancheranno Chris Ashton all'ala e Ben Foden ad estremo. Altri uomini sui quali puntare gli occhi. L'atletica ala che si tuffa a volo d'angelo per marcare il suo territorio in area di meta nelle ultime settimane è apparso appannato, con la vena realizzativa inceppatasi nel corso del Six Nations e preda di un certo nervosismo nel momento di chiudere al meglio l'azione. Discorso analogo e pure peggio per Foden: fuori campo è finito davanti al giudice per una lite con un tassista londinese e dopo una notte in guardina ha dovuto pagare la cauzione per chiudere la vicenda.
Poi, badando al sodo, la questione è che tutti i club d'Oltremanica hanno sulle spalle il pesante fardello di passare il turno in un mors tua vita mea, per tenere testa alle quattro francesi in ballo (Perpignan, Tolone, Tolosa, Biarritz) che si scontreranno direttamente nel week end. Due semifinaliste saranno certamente francesi e il sorteggio già effettuato per le semifinali dice che saranno divise e entrambe fuori casa; chi sarà a riceverle, occasione unica per presentarsi alla finale del Millennium Stadium: due inglesi o due irlandesi a pareggiare inopinatamente le gerarchie europee a livello di club? Oppure il fattore casalingo, o al contrario quello sorpresa, disporranno diversamente?
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