Super XV di mischie e piazzati
Nel weekend di SuperRugby al settimo round (in questa pagina tutti gli highlights che potete sognare), il massimo margine di vittoria è stato di 12 punti, giusto per enfatizzare l'importanza dei piazzatori anche nell'Emisfero Australe.
Altro importante aspetto che sta emergendo in questa fase del campionato è la "tolleranza zero" arbitrale nei confronti delle mischie ordinate: molti i calci di punizione, full o half arm, i cartellini gialli e le ripetizioni. In un caso è stata concessa la meta di punizione, rara avis nell'Emisfero. Non so se sia esattamente quel che voleva il coach All Blacks Graham Henry dalla classe arbitrale tramite il gran capo Paddy O'Brien: se difatti ne risulta un ruling sovente poco sofisticato per i gusti Boreali, così la mischia assieme ai piazzati è tornata ad essere centrale, sopravvalutata per i gusti Down Under. Non tanto per via di abilità "sottili" dei prima linea, quanto perchè la facilità di prender calci (o mischie ripetute) e rimanere uno in meno pesa moltissimo in quel gioco molto dinamico, per di più non come conseguenza di un rischio calcolato "alla McCaw" - tipo cercare di rallentare l'avversario in ruck o rubar palla per ripartire - ma in una fase che tutto sommato sarebbe solo (per loro) un modo per riprendere il gioco dopo veniali ovali sfuggiti in avanti. Sarà interessante vedere cosa succederà ai Mondiali al riguardo: l'imposizione agli arbitri di "venirne rapidamente fuori" si va risolvendo al contrario in un interventismo costante di cui approfittano le mischie più adattate. Potrebbe rappresentare uno dei fattori critici di questa edizione; forse, ci ripetiamo, con effetti diversi da quelli sperati dal propugnatore Henry.
- La vittoria 14-26 dei Bulls a Wellington in casa degli Hurricanes sabato è stata quella col massimo margine della giornata ed è dovuta in buona misura al piede di Mornè Steyn, autore di conque penalty e due drop: grazie alle sua precisione i sudafricani campioni in carica guidavano il primo tempo 15-3 e assorbivano la meta del flanker Serge Lilo a inizio secondo tempo. Nel finale la meta dell'ala Hougaard chiudeva la gara; Daniel Kirkpatrick piazzava solo due tentativi su cinque al piede.
- Un altro apertura sudafricano dal piede "educato" è Peter Grant degli Stormers: ha piazzato tre penalty e una trasformazione nella vittoria 16-6 a Durban sugli Sharks, forse ancora in hangover per i viaggi per e da Londra. La chiave della gara è la meta iniziale di Shalk Burger, sulla quale i Capetonians costruiscono la loro solita gara difensivamente impeccabile per mantenersi imbattuti e completare la prima missione della stagione, vendicare le due finali perse della scorsa stagione, quella di SuperXV coi Bulls e la Currie Cup a favore degli Sharks.
- Per due sudafricane vincenti fuori casa ce n'è una sconfitta in casa: sono i Lions, battuti 25-30 dai Queensland Reds in formissima del momento, con tre mete contro due e 15 punti al piede di Mike Harris schierato estremo. E' una sfida tra due team con la massima propensione all'attacco; il pirmo tempo è dominato dai padroni di casa, che sfruttano la superiorità numerica (due cartellini nel tempo, al pilone Slipper e al lock Horwill) con le mete dell'estremo Michael Killian e del suo sostituto Jacob Taute più i piazzati del veterano Andrè Pretorius (quello che piazzava usando la montagnola di terra); la meta dell'ala australiana Morahan alla mezz'ora tiene in gara i Reds. Nella seconda frazione iniziata sul 19-10, ai Reds servono 10 minuti per portarsi in vantaggio con una meta di Quade Cooper e un paio di piazzati di Harris. Al 65' arriva anche la meta del micidiale Digby Ioane schierato centro. Senza riuscire a sottrarre però l'abituale punto di bonus difensivo per la squadra di Mitchell.
- Altra vittoria sostenuta da un piazzatore, e chiudiamo con le sudafricane, è quella dei Blues sui Cheetahs in tour per 29-22, con Luke McAlister a confermare il suo rateo del 78 percento al piede. Quattro mete a due, la prima di Rokocoko tornato titolare dallo scorso turno dopo qualche polemica, poi Stephen Brett nel primo tempo chiuso 14-3; nel secondo marcavano pesante il nr.8 Peter Saili e Isaia Toeava, intermezzati da un tentativo di tornare in gara con una doppietta siglata dal mediano Sarel Pretorius che almeno procurava il bonus alla franchigia del Free State ma che risulta complessivamente ultima. Col lungodegente Juan Smith è tornato a mancare anche Broussow ai sudafricani, mentre la squadra basata a Auckand è tutta a trazione posteriore, con la mediana Mathewson-Brett, i centri McAlister-Payne, le ali Rokocoko-Ranger e Toeava estremo, e anche davanti non sono messi male con Woodcock, Melalamu, Boric, Braid.
- Rimanendo in Nuova Zelanda, gli Highlanders riprendono a macinar vittore infliggendo venerdì l'ennesima sconfitta stagionale ai Brumbies, 26-20. Due mete iniziali del tallonatore Jason Rutledge portano i neozelandesi fino al 15-0; Matt Giteau marca una meta alla mezz'ora e il primo tempo termina 15-7. Nel secondo tempo il subentrato Tony Brown continua il lavoro al piede iniziato da Colin Slade (quattro centri su cinque tentativi complessivi) mantenendo gli australiani a distanza e approfittando dell'imprecisione di Giteau (due su sei oggi). A 10 minuti dal terminela meta del centro australiano Andrew Smith potrebbe riaprire al gara, non venisse contrata subito da quella del pilone fully Highlander anche nel nome, Jamie McIntosh. Troppo Giteau-dipendenti i Brumbies, che pure quanto a personalità in campo non scherzerebbero. Un equilibrio da ritrovare, forse per la prossima stagione quando assumeranno un coach di peso - un nome che gira è quello del sudafricano Jake White, come del resto in tutti i casi di panchine prestigiose libere da tre anni a questa parte.
Nell'altro scontro cross - Mar di Tasman, i Waratahs confermano il loro ritorno sulla pista giusta battendo in casa i Chiefs 23-16. Kurtley Beale viene schierato apertura dopo un sacco di tempo per coprire l'assenza di Berrick Barnes: svolge il compito molto bene, corroborando coi piazzati (alla fine avrà 13 punti) le due mete marcate dall'ala tongana Afa Pakalani e la seconda concessa dall'arbitro sudafricano come penalità per i crolli della mischia ordinata Chiefs. Costa anche il giallo al pilone White: sette punti e un uomo in meno che fanno infuriare l'allenatore ospite - ma quasi contemporanemente più a Nord, l'arbitro internazionale Barnes dava due cartellini più sette punti di penalità a Bath per lo stesso motivo ... La prima frazione di chiude sul 20-6. I Chiefs tentano il recupero con la meta di Tim Nanai-Williams (nella foto) schierato estremo e i piazzati del poco preciso Mike Delany (tre su sei), ma vengono gestiti dagli australiani fino all'approdo finale.
I Melbourne Rebels si confermano squadra scomposta ma dal gran cuore, battendo a Perth Western Force 25-26 nella prima vittoria esterna della loro breve storia. I due team marcano tre mete a testa e James O'Connor centrava quattro piazzati su otto, mentre Danny Cipriani quattro su sei; precisione a parte, la differenza la fa il mix: due trasformazioni e due punizioni per l'australiano, una sola trasformazione ma tre punizioni piazzate dall'inglese. I Rebels come la scorsa settimana si fanno sorprendere all'inizio, stavolta dal pack, subendo 2 mete del lock Wykes e del tallonatore Charles nei primi minuti, ma come la scorsa settimana recuperano già nel primo tempo, chiuso 15-14 con la meta del veterano Gerrard e i piazzati di Cipriani. Come la settimana precedente i Rebels provano a ingranare la sesta nel terzo quarto di gara, quando vanno in meta il giovane lock oltre i due metri Hugh Pyle e l'ala altrettanto giovane ex Reds Richard Kingi (18-26 il parziale); stavolta la fuga non riesce per via della meta all'ora di gioco dell'ala Rory Sidey, relativamente giovane ma con trascorsi ai Dragons di Newport. La trasformazione riusciva a O'Connor ma i suoi Force rimanevano corti di un punto per via degli errori precedenti.
Gli imbattuti Stormers guidano la South African Conference con 29 punti, i Reds quella Australiana con 26, pari al leader di quella neozelandese, i Crudaders a riposo nel turno (contrariamente agli Sharks come loro a Londra lo scorso weekend). Wildcard per i playoff per ora a Blues (25 punti), Waratahs (22 punti), Bulls o Highlanders (21 punti), con gli Sharks incombenti a 20.
Altro importante aspetto che sta emergendo in questa fase del campionato è la "tolleranza zero" arbitrale nei confronti delle mischie ordinate: molti i calci di punizione, full o half arm, i cartellini gialli e le ripetizioni. In un caso è stata concessa la meta di punizione, rara avis nell'Emisfero. Non so se sia esattamente quel che voleva il coach All Blacks Graham Henry dalla classe arbitrale tramite il gran capo Paddy O'Brien: se difatti ne risulta un ruling sovente poco sofisticato per i gusti Boreali, così la mischia assieme ai piazzati è tornata ad essere centrale, sopravvalutata per i gusti Down Under. Non tanto per via di abilità "sottili" dei prima linea, quanto perchè la facilità di prender calci (o mischie ripetute) e rimanere uno in meno pesa moltissimo in quel gioco molto dinamico, per di più non come conseguenza di un rischio calcolato "alla McCaw" - tipo cercare di rallentare l'avversario in ruck o rubar palla per ripartire - ma in una fase che tutto sommato sarebbe solo (per loro) un modo per riprendere il gioco dopo veniali ovali sfuggiti in avanti. Sarà interessante vedere cosa succederà ai Mondiali al riguardo: l'imposizione agli arbitri di "venirne rapidamente fuori" si va risolvendo al contrario in un interventismo costante di cui approfittano le mischie più adattate. Potrebbe rappresentare uno dei fattori critici di questa edizione; forse, ci ripetiamo, con effetti diversi da quelli sperati dal propugnatore Henry.
- La vittoria 14-26 dei Bulls a Wellington in casa degli Hurricanes sabato è stata quella col massimo margine della giornata ed è dovuta in buona misura al piede di Mornè Steyn, autore di conque penalty e due drop: grazie alle sua precisione i sudafricani campioni in carica guidavano il primo tempo 15-3 e assorbivano la meta del flanker Serge Lilo a inizio secondo tempo. Nel finale la meta dell'ala Hougaard chiudeva la gara; Daniel Kirkpatrick piazzava solo due tentativi su cinque al piede.
- Un altro apertura sudafricano dal piede "educato" è Peter Grant degli Stormers: ha piazzato tre penalty e una trasformazione nella vittoria 16-6 a Durban sugli Sharks, forse ancora in hangover per i viaggi per e da Londra. La chiave della gara è la meta iniziale di Shalk Burger, sulla quale i Capetonians costruiscono la loro solita gara difensivamente impeccabile per mantenersi imbattuti e completare la prima missione della stagione, vendicare le due finali perse della scorsa stagione, quella di SuperXV coi Bulls e la Currie Cup a favore degli Sharks.
- Per due sudafricane vincenti fuori casa ce n'è una sconfitta in casa: sono i Lions, battuti 25-30 dai Queensland Reds in formissima del momento, con tre mete contro due e 15 punti al piede di Mike Harris schierato estremo. E' una sfida tra due team con la massima propensione all'attacco; il pirmo tempo è dominato dai padroni di casa, che sfruttano la superiorità numerica (due cartellini nel tempo, al pilone Slipper e al lock Horwill) con le mete dell'estremo Michael Killian e del suo sostituto Jacob Taute più i piazzati del veterano Andrè Pretorius (quello che piazzava usando la montagnola di terra); la meta dell'ala australiana Morahan alla mezz'ora tiene in gara i Reds. Nella seconda frazione iniziata sul 19-10, ai Reds servono 10 minuti per portarsi in vantaggio con una meta di Quade Cooper e un paio di piazzati di Harris. Al 65' arriva anche la meta del micidiale Digby Ioane schierato centro. Senza riuscire a sottrarre però l'abituale punto di bonus difensivo per la squadra di Mitchell.
- Altra vittoria sostenuta da un piazzatore, e chiudiamo con le sudafricane, è quella dei Blues sui Cheetahs in tour per 29-22, con Luke McAlister a confermare il suo rateo del 78 percento al piede. Quattro mete a due, la prima di Rokocoko tornato titolare dallo scorso turno dopo qualche polemica, poi Stephen Brett nel primo tempo chiuso 14-3; nel secondo marcavano pesante il nr.8 Peter Saili e Isaia Toeava, intermezzati da un tentativo di tornare in gara con una doppietta siglata dal mediano Sarel Pretorius che almeno procurava il bonus alla franchigia del Free State ma che risulta complessivamente ultima. Col lungodegente Juan Smith è tornato a mancare anche Broussow ai sudafricani, mentre la squadra basata a Auckand è tutta a trazione posteriore, con la mediana Mathewson-Brett, i centri McAlister-Payne, le ali Rokocoko-Ranger e Toeava estremo, e anche davanti non sono messi male con Woodcock, Melalamu, Boric, Braid.
- Rimanendo in Nuova Zelanda, gli Highlanders riprendono a macinar vittore infliggendo venerdì l'ennesima sconfitta stagionale ai Brumbies, 26-20. Due mete iniziali del tallonatore Jason Rutledge portano i neozelandesi fino al 15-0; Matt Giteau marca una meta alla mezz'ora e il primo tempo termina 15-7. Nel secondo tempo il subentrato Tony Brown continua il lavoro al piede iniziato da Colin Slade (quattro centri su cinque tentativi complessivi) mantenendo gli australiani a distanza e approfittando dell'imprecisione di Giteau (due su sei oggi). A 10 minuti dal terminela meta del centro australiano Andrew Smith potrebbe riaprire al gara, non venisse contrata subito da quella del pilone fully Highlander anche nel nome, Jamie McIntosh. Troppo Giteau-dipendenti i Brumbies, che pure quanto a personalità in campo non scherzerebbero. Un equilibrio da ritrovare, forse per la prossima stagione quando assumeranno un coach di peso - un nome che gira è quello del sudafricano Jake White, come del resto in tutti i casi di panchine prestigiose libere da tre anni a questa parte.
Nell'altro scontro cross - Mar di Tasman, i Waratahs confermano il loro ritorno sulla pista giusta battendo in casa i Chiefs 23-16. Kurtley Beale viene schierato apertura dopo un sacco di tempo per coprire l'assenza di Berrick Barnes: svolge il compito molto bene, corroborando coi piazzati (alla fine avrà 13 punti) le due mete marcate dall'ala tongana Afa Pakalani e la seconda concessa dall'arbitro sudafricano come penalità per i crolli della mischia ordinata Chiefs. Costa anche il giallo al pilone White: sette punti e un uomo in meno che fanno infuriare l'allenatore ospite - ma quasi contemporanemente più a Nord, l'arbitro internazionale Barnes dava due cartellini più sette punti di penalità a Bath per lo stesso motivo ... La prima frazione di chiude sul 20-6. I Chiefs tentano il recupero con la meta di Tim Nanai-Williams (nella foto) schierato estremo e i piazzati del poco preciso Mike Delany (tre su sei), ma vengono gestiti dagli australiani fino all'approdo finale.
I Melbourne Rebels si confermano squadra scomposta ma dal gran cuore, battendo a Perth Western Force 25-26 nella prima vittoria esterna della loro breve storia. I due team marcano tre mete a testa e James O'Connor centrava quattro piazzati su otto, mentre Danny Cipriani quattro su sei; precisione a parte, la differenza la fa il mix: due trasformazioni e due punizioni per l'australiano, una sola trasformazione ma tre punizioni piazzate dall'inglese. I Rebels come la scorsa settimana si fanno sorprendere all'inizio, stavolta dal pack, subendo 2 mete del lock Wykes e del tallonatore Charles nei primi minuti, ma come la scorsa settimana recuperano già nel primo tempo, chiuso 15-14 con la meta del veterano Gerrard e i piazzati di Cipriani. Come la settimana precedente i Rebels provano a ingranare la sesta nel terzo quarto di gara, quando vanno in meta il giovane lock oltre i due metri Hugh Pyle e l'ala altrettanto giovane ex Reds Richard Kingi (18-26 il parziale); stavolta la fuga non riesce per via della meta all'ora di gioco dell'ala Rory Sidey, relativamente giovane ma con trascorsi ai Dragons di Newport. La trasformazione riusciva a O'Connor ma i suoi Force rimanevano corti di un punto per via degli errori precedenti.
Gli imbattuti Stormers guidano la South African Conference con 29 punti, i Reds quella Australiana con 26, pari al leader di quella neozelandese, i Crudaders a riposo nel turno (contrariamente agli Sharks come loro a Londra lo scorso weekend). Wildcard per i playoff per ora a Blues (25 punti), Waratahs (22 punti), Bulls o Highlanders (21 punti), con gli Sharks incombenti a 20.
Nessun commento:
Posta un commento