Leinster in finale senza scosse
La prima semifinale di Magners League si compie secondo previsioni, realizzandole anzi in modo pedissequo e senza offrire grandi emozioni.
Al campetto (rispetto all'Aviva Stadium) della Royal Dublin Society, è Leinster 18-3 Ulster, una meta per tempo per i padroni di casa.
La prima è di Fergus McFadden che conclude all'angolo destro la più classica delle azioni d'attacco - pressione degli avanti a ridosso della linea di meta, apertura, palla che arriva veloce all'ala. Quando una squadra marca in modo "classico", è una bella dimostrazione di forza e confidenza, nel caso la differenza la fa l'ultimo passaggio al volo di Isa Nacewa che taglia fuori la difesa che scalava. Sexton non trasforma ma centra nel tempo una punizione mentre una ne falliva il dirimpettaio Humpreys, chiudendo la prima frazione 11-0.
Nel secondo tempo Ulster pilotata da Ruan Pienaar, riprendeva il canovaccio della prima frazione provando ancor più seriamente a sfondare col suo gioco diligente ma un po' scontato, ricco di buoni interpreti ma privo almeno stavolta di solisti in grado di fare la differenza con un avversario come Leinster. La quale non doveva far altro che ripetere il canovaccio del primo tempo: lasciar sfogare gli avversari difendendosi con attenzione e, una volta riguadagnato il possesso pur senza dannarso per ottenerlo, sfruttarlo come sanno. Ulster di fatto raccoglie solo un penalty con Pienaar, peraltro calciato da oltre sessanta metri ma subito rintuzzato dal secondo di Sexton. Esaurite le energie degli sfidanti, all'ora di gioco i blu di casa si riportavano avanti e un solista (loro ne hanno), Luke Fitzgerald (nella foto ripreso durante un "allenamento" nella tournèe dei B&I Lions in Sudafrica), sgusciava attraverso le maglie della linea difensiva e bruciava l'ultimo uomo accorrente, per marcare in mezzo ai pali la seconda meta che chiude la partita per i padroni di casa.
Lievi ingiurie (nel senso di contusioni) subite da Boss, Mike Ross e O'Driscoll, subito sostituiti in vista della finale di Heineken Cup tra una settimana, ma tutto sommato è stato un allenamento intenso e poco più per gli irlandesi in blu. C'è ancora un bel divario da colmare per Ulster, prima di diventare realmente pericolosa con le due irlandesi maggiori o occasionalmente con una delle gallesi purchè in forma, alla fine della stagione. Il che rende questa semifinale Celtica .. aaaaawn .... poco appassionante, soprattutto se confrontata con altre battaglie odierne tutto tecnica, cuore e intensità, di cui parleremo più tardi. Poi uno si domanda come mai Munster e Leinster abbiano sempre dichiarato che il loro obiettivo stagionale è la Heineken Cup.
Al campetto (rispetto all'Aviva Stadium) della Royal Dublin Society, è Leinster 18-3 Ulster, una meta per tempo per i padroni di casa.
La prima è di Fergus McFadden che conclude all'angolo destro la più classica delle azioni d'attacco - pressione degli avanti a ridosso della linea di meta, apertura, palla che arriva veloce all'ala. Quando una squadra marca in modo "classico", è una bella dimostrazione di forza e confidenza, nel caso la differenza la fa l'ultimo passaggio al volo di Isa Nacewa che taglia fuori la difesa che scalava. Sexton non trasforma ma centra nel tempo una punizione mentre una ne falliva il dirimpettaio Humpreys, chiudendo la prima frazione 11-0.
Nel secondo tempo Ulster pilotata da Ruan Pienaar, riprendeva il canovaccio della prima frazione provando ancor più seriamente a sfondare col suo gioco diligente ma un po' scontato, ricco di buoni interpreti ma privo almeno stavolta di solisti in grado di fare la differenza con un avversario come Leinster. La quale non doveva far altro che ripetere il canovaccio del primo tempo: lasciar sfogare gli avversari difendendosi con attenzione e, una volta riguadagnato il possesso pur senza dannarso per ottenerlo, sfruttarlo come sanno. Ulster di fatto raccoglie solo un penalty con Pienaar, peraltro calciato da oltre sessanta metri ma subito rintuzzato dal secondo di Sexton. Esaurite le energie degli sfidanti, all'ora di gioco i blu di casa si riportavano avanti e un solista (loro ne hanno), Luke Fitzgerald (nella foto ripreso durante un "allenamento" nella tournèe dei B&I Lions in Sudafrica), sgusciava attraverso le maglie della linea difensiva e bruciava l'ultimo uomo accorrente, per marcare in mezzo ai pali la seconda meta che chiude la partita per i padroni di casa.
Lievi ingiurie (nel senso di contusioni) subite da Boss, Mike Ross e O'Driscoll, subito sostituiti in vista della finale di Heineken Cup tra una settimana, ma tutto sommato è stato un allenamento intenso e poco più per gli irlandesi in blu. C'è ancora un bel divario da colmare per Ulster, prima di diventare realmente pericolosa con le due irlandesi maggiori o occasionalmente con una delle gallesi purchè in forma, alla fine della stagione. Il che rende questa semifinale Celtica .. aaaaawn .... poco appassionante, soprattutto se confrontata con altre battaglie odierne tutto tecnica, cuore e intensità, di cui parleremo più tardi. Poi uno si domanda come mai Munster e Leinster abbiano sempre dichiarato che il loro obiettivo stagionale è la Heineken Cup.
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