domenica 19 giugno 2011

Piccola Italia non regge il ritmo

Terza sconfitta in fila ampiamente preventivata quella degli Azzurrini con il Galles ai Mondiali Junior in Veneto: sabato a Monigo finisce 6-56, otto mete a zero (salomonicamente quattro per tempo) e 16 punti al piede per Matthew Morgan contro il piazzato di Marco Gennari e il drop di Michele Campagnaro, mediano classe '93.
Nessuna sorpresa, si sapeva che siamo dei parvenu a questi livelli e per noi il Mondiale Junior comincia adesso, per tentare di rimanere nell'èlite del rugby giovanile.
Sotto tale profilo, si può dire che se il buongiorno si vede dal mattino, allora non ci siamo: nonostante il supporto di un pubblico quello si di livello MONDIALE in una Regione con una gran fame esplicita di rugby d'alto livello, il bilancio attuale di una meta, una trasformazione, due punizioni piazzate e un drop in tre partite - il peggior attacco del torneo unitamente alla difesa più perforata - qualificano e quantificano gli Azzurrini lontani dall'obbiettivo di mostrarci all'altezza, prima di tutto fisica più che tecnica.

C'è poco da dire sulla partita coi Gallesi Junior:  dopo aver subito la prima meta (la solita dal largo, dove ridotti all'uno contro uno non abbiamo difese), l'Italia si porta sul 3-8 col citato drop di Campagnaro. Dall'exploit individuale a quello collettivo: gli Azzurrini giocano dieci minuti alla morte sulla linea di meta gallese, trasformando tre punizioni in altrettante mischie più un paio di rimesse laterali sui 5 metri: ma nè di spinta nè di maul nè tantomeno di pick and go o di aperture al largo ci riesce di passare. Lo si poteva fare solo ricevendo una meta tecnica, che non sarebbe risultata peraltro scandalosa. Tant'è, il rugby non è sport "cristiano" dove i più deboli vadano tutelati. Nel frattempo che "manovriamo" nel senso più farraginoso del termine, i gallesi ci infilano con un'altra meta in contropiede.
Dopodichè per gli Azzurrini è bandiera bianca, o meglio tenda ad ossigeno: i Dragoncini ci han lasciato sfogare, poi ci infilano da tutte le parti e in tutti i modi (maul inclusa); il finale di gara dei nostri è tutto un crampi, infortuni (i più gravi: mano fratturata per Gennari, trauma cranico per Riccioli) e rimaneggiamenti, con un paio di trequarti di rincalzo a far da flanker.
Ricorda questa e le altre due, partitelle di amatori fuori allenamento contro la Prima Squadra davanti alle fidanzate, lo diciamo senza il minimo sprezzo nei confronti dei ragazzi, cui va riconosciuto impegno, spirito di sacrificio e vocazione al martirio. A questi ritmi non ci siamo proprio.
Un giudizio compiuto sull'Italia Junior, non una critica da tifosi delusi, andrà fatto solo alla fine del torneo: saranno infatti le ultime due partite a determinare il raggiungimento o meno dell'obiettivo prefissato; ribadiamo però, per quanto visto sinora  non si può esser granché ottimisti: il nostro coach afferma che a questi ritmi non reggiamo, che siamo già alla frutta sul piano pre-tecnico, quello fisico e le prossime due gare sono già alle viste, mercoledì e domenica.

Riprenderemo il tema Azzurrini alla fine; prima le altre partite della terza giornata:
- nel nostro girone i Junior All Blacks ampiamente già qualificati si rilassano contro l'Argentina, almeno per la prima mezz'ora: dal 15' al 25' i Pumitas, sotto di tre mete, sfiorano il pareggio con la meta del talloatore Lucas Sartori seguente a quella del lock Guillemain: 15-17 con la trasformazione fallita da Ormson. A quel punto le energie dei sudamericani sono esaurite (notare, i Pumitas si son incontrati assieme solo un paio di settimane prima) e i neozelandesi marcano altri 31 punti unanswered tra primo e secondo tempo, per concludere 15-48, sette mete a due con doppietta per l'ala Mitchell Scott.
Nel Gruppo B, Fiji batte Tonga 36-18, quattro mete a due con doppietta del centro 18enne Semi Radrara.
La sfida al vertice del Gruppo tra Australia e Francia termina con la vittoria a sorpresa dei Bleus per 31-25,  sotto la leadership di Jean Marc Doussain, mediano titolare con Tolosa nella finale del Top14 (il suo coetaneo compagno di club e di finale Sebastien Bezy s'è infortunato contro Tonga). Partita vera nella serata a Monigo, coi francesi portatisi subito avanti con le mete nel primo tempo di Pujol, ala del 1992 nelle Espoirs del Tolosa, del ricalzo di quest'ultimo Palis titolare nell'Albi, poi dell'estremo Buttin delle Espoirs del Clermont, il tutto corroborato dai piazzati del centro Barraque, otto partite nel Top14 con Biarritz. Alla mezz'ora è 24-6, con gli Aussie a recuperare alla fine del tempo marcando due mete con l'ala Sitauti e il terza linea d'origine sudafricana Hooper, da un paio d'anni nel SuperRugby coi Brumbies. Al riposo sul 18-24, all'ora di gioco arriva la meta di Barraque (16 punti per lui), al 79' accorciava il mediano di rincalzo Brederhann. Alla fine tutti contenti: con questa vittoria i francesini si qualificano per la prima volta alla fase finale, che anche gli Aussie raggiungono.
Nel Gruppo C, la super sfida Inghilterra - Sudafrica è appannaggio degli inglesini per 26-20, tre mete contro una o meglio contro il piede di Johannes Goosen, classe 1992 dei Cheetahs, autore di 15 punti. I due team finiscono il primo tempo sull'11 pari e una meta per parte, poi i bianchi decollano, inseguiti dal piede dell'apertura verdeoro. L'aver schierato Jacob Taute appena sceso dall'aereo a estremo titolare non è bastato ai Junior Springboks.  Quest'anno gli inglesi possono schierare una squadra Junior con gran tasso di esperienza: molti sono i ragazzi in campo con  cinque o più partite giocate in Premiership o in Anglo-Welsh Cup.
L'altra partita è Irlanda-Scozia, 30-13, tre mete a una, in meta ancora Andrew Conway di Leinster, poi Luke Marhsall di Ulster e il tallonatore Niall Annett; per la Scozia marca il centro Danny Gilmour, Duncan Weir di Glasgow piazza due penalty.

Sulla scorta di tali risultati, le prime dei gironi sono Nuova Zelanda, Francia e Inghilterra, mentre il quarto posto alla miglior seconda va sul filo di lana dall'Australia, pari punti col Sudafrica ma con una miglior differenza punti fatti-subiti.
Le semifinali per il titolo saranno quindi divise per Emisferi:
- Nuova Zelanda - Australia (22 giugno a Monigo alle 18.00)
- Inghilterra - Francia (stessa data e luogo, alle 20.00);
la finale tra le vincenti preceduta da spareggio per il 3' posto sarà il 26 giugno a Padova.

Nello stile dei tornei Sevens ci sarà anche l'assegnazione dei posti dal quinto all'ottavo, con le semifinali:
- Galles - Fiji (22 giugno a Padova)
- Irlanda - Sudafrica (idem)
le finali tra tra le vincenti e tra le perdenti saranno a Monigo il 26.

Sono infine previste le partite per l'assegnazione dei posti dal nono al dodicesimo.
Ed è qui che per gli Azzurrini inizia la parte "vera" del torneo. La cattiva notizia è che mercoledì al Battaglini ritroveremo nello spareggio la cinica Argentina, sesta miglior difesa del torneo; se tutto va come purtroppo dovrebbe andare, la partita decisiva sarà poi domenica 26 sempre a Rovigo, con la perdente di Scozia - Tonga. Chi perderà non parteciperà ai Mondiali Junior 2012. Prepariamoci mentalmente agli isolani che l'anno scorso evitarono la relegation sconfiggendo Samoa; hanno la peggior difesa dopo la nostra ma un attacco migliore di quello scozzese.
Beninteso, per come siamo messi sarebbe un'impresa; speriamo allora che gli Azzurrini emulino l'Italia A, capace di raggiungere proprio a spese di Tonga il terzo posto nella Churchill Cup vinta per la sesta volta su nove dai Saxons.


Abbiam detto che i bilanci si faranno solo alla fine. Comunque vada qualcosa si può già dire, non certo per criticare l'impegno dei ragazzi.
Dice Cavinato che "si sapeva già" dell'impossibilità per i nostri a reggere i ritmi internazionali; un crollo fisico prima che tecnico - manca il fiato quindi la lucidità, da cui la mole di errori. E il pensiero corre subito ai soliti capri espiatori: campionati nazionali "fiacchi" e/o le Celtiche egoiste dagli insufficienti spazi per gli italiani, figuriamoci i giovani. Bene, se è quello il problema, allora che si obblighino quote giovani nei campionati, ma al contempo però che si aboliscano le Accademie Federali!
Tutti quegli orgogliosi pallini a fianco dei nomi nelle formazioni ufficiali: "ha frequentato l'Accademia Ivan Francescato di Tirrenia"; e son questi i risultati? Cos'hanno fatto lì dentro da un anno a questa parte, da quando abbiam vinto l'organizzazione dei Mondiali Junior? Se "si sapeva già", come mai nessuno ha detto, al Mondiale vogliamo spaccare e i club non son utili, quindi lo facciamo noi un programma "crash" fatto di conditioning fisico stile Navy Seals, condito da test match e/o tornei in cui sputar l'anima, dateci trenta ragazzi che ci pensiamo noi? Se si "sapeva già"...
Dice che ora han capito, dalla prossima stagione una rappresentativa dell'Accademia scenderà in campo nel campionato di serie A: capirai il ritmo! Se questa poi fosse la soluzione, non potevano pensarci un anno prima, dato che i mondiali in casa erano adesso?
Da certe parti si dice, quello che non sta dalla parte della soluzione, allora è il problema. Non ci rimane che sperar bene: Azzurrini, di nuovo in bocca al lupo.

Nessun commento:

Recent Posts


Latest Rugby Headlines


Championships

Rugby Values

rugbyboots.net

rugbyboots
We take a look at all the rugby boots on the market, show you the best for your position, the conditions and whether it is rugby union or rugby league you need the boots for.

Rugby news from Scrum.com

Rugby World News

Premiership News

SuperSport.com News

Eurosport - France

SudOuest.fr - rugby

Il Rugby in Italia (via RugbyCS)