mercoledì 6 luglio 2011

The heat is on ...

La temperatura per la finalissima Reds-Crusaders del SuperRugby a Brisbane sabato prossimo sta crescendo, non solo per via del clima primaverile da mezze maniche della capitale dello stato del nordest australiano, molto diverso da quelli umidi o addirittura freddi dell'inverno neozelandese o di parti del Sudafrica.
Tanto per cominciare c'è da segnalare la contromossa psicologica dei padroni di casa: i Crusaders suscitano compassionevoli simpatie nei cuori neutrali più sensibili, per via della loro condizione "homeless", sottolineata a ogni più sospinto dedicando le loro vittorie ai concittadini vittime e sopravvissuti del terremoto di Christchurch? Benissimo, il Queensland non è stato da meno quest'anno, avendo subito una delle più estese e devastanti alluvioni della storia non solo australiana. Ragion per cui anche i Reds ora s'allineano e dedicano la finale portata in casa alle vittime locali. Uno pari e palla al centro, si può giocare senza sbilanci psicologici nella considerazione del "deserve" tra le due contendenti.

Di più, i Reds stanno evocando altre "vittime" da vendicare: giocatori stellari from Queensland che mai riuscirono a imporsi nel SuperRugby. Stiamo parlando di "legenday losers" come David Croft, John Roe, Elton Flatley, Toutai Kefu, Tim Horan, Jason Little, Sean Hardman, il mio favorito Chris Latham e il più grande di tutti John Eales, (nella foto in maglia Reds) - Mister Nobody ('cos Nobody is perfect), capitano dei Wallabies e due volte vincitore del Mondiale ma mai di un titolo del Super Rugby.
Difatti questa sarà la prima finale cui accede la franchigia del Qeensland: arrivò ai playoff ma fu 3' nel 1996 (eliminati dagli Sharks) e 1999 (battuti dai Crusaders) e 4' nel 2001 (sconfitti dai Brumbies), quando era ancora Super12; nel Super14 che ha anticipato il SuperXV, il miglior piazzamento dei Reds è stato il 5' posto dell'anno scorso, la stagione della ricostruzione dopo l'arrivo di coach Ewen McKenzie.

Per quanto riguarda la sfida sul campo, i riflettori sono ovviamente tutti puntati sui numeri 10: la solida leadership e affidabilità di Dan Carter vs. il genio (e Genia) più sregolatezza di Quade Cooper, il Maussie (Maori-Aussie, come laggiù chiamano gli immigrati Kiwis) che rinverdisce anche nel look and feel il ricordo di Carlos Spencer.
Nella realtà questo è il glamour per fare i titoloni; dietro e sotto c'è ben altro, come evidenzia il pilone Greg Holmes (quello che vedete "strippato" proprio dalla difesa dei Crusaders durante la regular season su RightRugby Tumblr), nei Reds dal 2005, che dopo aver visto come i Saders si son liberati degli Stormers ha commentato: "I thought their scrum was massive, so that's our biggest job this weekend". Owen Franks, Corey Flynn e Wyatt Crockett sono bestie persino più forti e scafate della prima linea Blues Afoa-Muliaina-Faumuina, ben gestite da Holmes-Faingaa-Daley nella semifinale.  "They're a good combination, have great technique, and they all seem to work well together," ha dichiarato Holmes.
A proposito di "scafati", che dire poi delle abilità borderline dei loose forwards rossoneri guidati dal centellinato, quasi millesimato Richie McCaw alle soglie della leggenda? Horwill, Higginbotham e soci del pack Reds avranno il loro bel daffare; sanno di aver vinto la semifinale grazie alla solidità difensiva, su cui si son basati i colpi di genio di Cooper in ripartenza, ben supportato dai Davies e Ioane.
I Crusaders all'incontrario vincono "asfissiando" gli avversari, deprivandoli di ossigeno e rifornimenti nelle fasi sia statiche che dinamiche, dopodichè partono i cinque minuti di  skill stellari dei vari SB Williams, Maitland, Guildford, Fruean etc. - il tutto condito dalla capacità di Dan Carter di concretizzare ogni opportunità.
Anche Todd Blackladder allenatore dei Kiwis pone l'accento su un solo termine: "defend", che dovrà caratterizzare la prestazione dei suoi. Prepariamoci a un display molto "boreale" dei rossoneri ... Sconfitto a Brisbane per un punto solo in stagione regolare, il coach dei Saders è particolarmente preoccupato non solo da Quade ma soprattutto dai guizzi di Will Genia, che solitamente danno il la alle invenzioni del socio di reparto.
Già, solo un punto di divario nonostante le due mete subite contro una: anche gli "sprechi", le sprecisioni dalla piazzola potrebbero avere un peso determinante.

Se la partita andrà sull'entusiasmo, motivazione ed episodi, vinceranno i Reds tanto a poco; se conterà l'esperienza, la sagacia tattica e i nervi saldi, viceversa prevarranno i Crusaders tanto a poco; poichè come sempre la finale sarà un mix delle due spinte, sarà una partita epica.
A sottolineare l'entusiasmo per l'evento c'è il sold out dello stadio, il video promo ufficiale dei Reds visibile sul Tumblr, e la compilation elaborata da un fan con risultati quasi migliori: se volete "scaldarvi" anche voi, non avete che da visionarlo qui sotto, contiene le azioni da cineteca della semifinale e molto altro ancora.

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